Capitolo 16- Dolore dell'anima

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Ho sempre amato il mare fin da quando ero piccolo.
Ogni estate io e la mia famiglia la trascorrevamo con quella di Luca nel solito appartamento a Rimini e non c'era giorno in cui io e lui non salutavamo tutti e non partivano spediti verso la spiaggia,con il pallone gonfiabile sottobraccio.
Era il periodo dell'anno in cui mi divertivo di più: io e il mio migliore amico trascorrevamo tutto il tempo in acqua a fare i tuffi,a giocare a palla e a schizzarci come i due bambini che eravamo. Ero felice,davvero felice.
Alcuni pensano che essere felici significhi provare grandi cose,ma per me la felicità non era altro che stare in compagnia di quel bambino biondo che mi rallegrava la vita.
- ou ti muovi-una voce aggressiva accompagnata da una gomitata alla spalla mi riscuote dai miei pensieri.
Mi ero completamente perso nei ricordi al mare di me e Luca; ricordi cosi belli così felici,mentre la realtà che mi trovo davanti è solamente terrificante
Con riluttanza seguo Roberto su per le scale,di un enorme casa a tre piani, fino a che lui non svolta a sinistra e apre una porta che si rivela la porta della sua stanza
Inutile dire che anche quella è di dimensioni enormi con tutti i comfort possibili,tra cui un letto matrimoniale e un computer di ultima generazione, appoggiato su una costosa scrivania e una gigantesca libreria.
Lui si gira verso di me e mi rivolge uno sguardo divertito che mi fa raggelare il sangue nelle vene
-spogliati-mi ordina,senza smettere di guardarmi
Con il corpo tremante dalla paura e dall'imbarazzo faccio quello che mi ha detto ,sfilandomi la maglietta,i pantaloni e infine i boxer ,rimanendo completamente nudo e immobile di fronte a lui.
Abbasso lo sguardo ,mentre lui si lecca le labbra e mi spinge sul suo letto.
Chiudo gli occhi e trettengo le lacrime, mentre lui si spoglia a sua volta
Una paura folle si impossessa di me,ma cerco di impormi di stare calmo,sennò avrei peggiorato la situazione
-mettiti a 90-mi ordina la sua voce aggressiva ma allo stesso tempo eccitata
-co..cosa? No..io nooo..-balbetto spaventato
-ho detto di farlo-urla,prima di tirarmi un grosso ceffone sulla guancia e di stringermi le braccia per farmi girare di forza
Mi ritrovo esattamente nella posizione in cui lui mi voleva,con il sedere esposto e la mia dignità fatta in frantumi. Non c'è rimasto nulla dell'uomo che c'era in me.
-mmm lo sapevo che avevi un culo spettacolare tu-sento il suo alito sulla mia schiena,mentre all'improvviso la sua mano si appoggia sul mio sedere e comincia a schiaffeggiarlo in modo violento
-basta basta-urlo dopo quella che sarà stata la quinta sculacciata
Il sedere mi brucia tantissimo e sono convinto che sia tinto di rosso
-oh puttanella,questo è ancora niente-ridacchia,lasciandomi un succhiotto violaceo sul collo,prima di avvicinarsi alla mia apertura e penetrarmi,senza preparazione e senza preservativo.
Un dolore acuto mai sentito prima si sprigiona dentro di me e non posso fare altro che urlare con tutto il fiato che ho in gola,mentre lui incurante della mia sofferenza comincia a spingere e spingere,sempre più forte,penetrandomi ancora più in fondo.
E io comincio a piangere disperatamente ,non riuscendo a controllare questo enorme dolore che mi invade tutto il corpo e mentre le lacrime salate continuano ad invadere le mie guance,Roberto continua a non fermarsi,continua a fottermi come se fossi una puttana,continua a schiaffeggiarmi il sedere che continua a bruciare tremendamente.
Cerco di divincolarmi,di spostarmi da quella posizione,stordito da quell'enorme dolore e dopo alcuni tentativi riesco a staccarlo dal mio corpo,ritrovandomi sdraiato a pancia in su.
Ma Roberto non demorde e ancora più arrabbiato di prima si sdraia su di me,cercando di tenermi ferme braccia e gambe e mi entra dentro in una sola spinta ,causandomi un bruciore immenso
Prima di continuare a spingere, mi guarda negli occhi e comincia a schiaffeggiarmi sul volto e sul petto-non ti azzardare mai più a ribellarti tu!ho fatto arti marziali per 8 anni,non puoi battermi puttana-sussura in modo viscido,mentre ricomincia a muoversi dentro di me,infischiandone dei lividi che mi ha lasciato sul corpo e delle mie lacrime che non cessano di scendere.
E continua cosi per un tempo che mi sembra infinito ,continuando a violarmi ancora e ancora e a malmenarmi alla prima occasione possibile.
Quando finalmente si stacca da me e si riveste,non ho il coraggio di guardarlo,continuo a restare fermo immobile e tremante, mente il mio corpo continua a bruciare e dolere dappertutto ,sopratutto nell'ano.
-rivestiti ed esci puttana. Ci rivediamo presto,ti richiamo io- mi ordina lui, prima di incamminarsi verso la porta e sparire
Comincio ad alzarmi ,ma una dolorosa fitta sul fondo schiena mi blocca all'istante.
Con molta fatica dopo un po ce la faccio e mi incammino verso lo specchio.
Sono ricoperto di lividi ovunque e dalla mia apertura continua ad uscire del sangue.
Ricomincio immediatamente a piangere,non riuscendo ancora a credere a cosa avevo appena fatto.
La mia prima volta ,quella a cui tenevo,quella a cui volevo riservare solo alla persona che avrei amato,si è consumata cosi:con uno sconosciuto che mi ha violentato.
L'ho fatto per proteggere Luca,ma non cambia quello che è stato: ormai sono diventato come tutti gli altri,una lurida puttana da usare a piacimento.
Mi faccio schifo da solo, non riuscirò mai più a guardarmi allo specchio.
Ormai sono sporco,sporco nell'anima e nulla potrà mai più ripulirmi.
Mi asciugo le ultime lacrime prima di rivestirmi e uscire dolorante da quella casa.
Più mi allontano da lui,da quella casa,più il dolore aumenta,perché ormai lui si è portato via una parte di me.
Mi sento dannatamente vuoto,mentre continuo a camminare e il nulla mi avvolge dentro di se per stringermi in una morsa quasi mortale.

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