-mi spieghi cosa stai facendo? - mi chiede Luca per l'ennesima volta
-fidati di me-gli rispondo, facendogli l'occhiolino e continuando a svolgere quello che avevo iniziato.
Lui sbuffa spazientito, ma non dice più una parola e inizia a fissarmi intensamente, mentre sono sopra la scala negli spogliatoi per montare niente di meno che una piccola cimice sopra gli armadietti.
-mm che bel panorama che c'e da quaggiù-sogghigna ad un certo punto lui, strizzandomi una natica
-ma ouu, sei un pervertito-ribatto imbarazzato, ma anche felice dell'attenzione ricevuta
-si, il tuo-mi risponde ridendo
Cosa ha appena detto? Lui è mio?può davvero essere mio?
Il mio cuoricino ha appena perso un battito e quasi mi manca il respiro ad averlo cosi vicino a me.
Rimetto la scala nello sgabuzzino in cui l'avevo presa in prestito e invito Luca ad uscire dalla palestra, esclamando-che le danze abbiano inizio! Adesso ascoltami bene.. --È ora!! - gli comunico, prima di nascondermi nel bagno-mi raccomando-
Il trio dei simpaticoni fa il suo ingresso nello spogliatoio e Luca gli si para davanti con fare strafottente-allora vi siete divertiti all'allenamento? -
-molto! Almeno non ci sono piu traviati nella nostra squadra adesso-soggigna Giovanni
Negli occhi di Luca passa un lampo d' ira che cerca di dissimulare con un sorriso falsissimo-Per questo motivo avete detto una balla all'istruttore pur di farmi espellere dalla squadra? Perché secondo voi sono gay? -
La risata malefica di Giovanni accompagnata da quello degli altri due inneggia nello spogliatoio-ti facevo più intelligente Torrisi! Ti abbiamo fatto espellere perché hai preferito un gay di merda a noi, per il voltafaccia che hai avuto per la nostra amicizia e perché non vogliamo uno scarto sociale nella nostra squadra!Ti basta come risposta? -
-oh si, è perfetta-sorride Luca, destabilizzando i nostri compagni
-Mah, tu hai qualche problema nel cervello, ma questo già si sapeva-ribatte il leader, seguito dalle risatine degli altri
Recuperano le borse dagli armadietti e se ne vanno, mentre io finalmente posso uscire dal bagno in cui mi ero rinchiuso
-sei pronto per andare a parlare con il preside? -
-oh si-risponde Luca-non sai quanto--non vorrei essere nei loro panni quando domani ti ritroveranno agli allenamenti-rido, mentre camminiamo verso casa dopo un incontro a dir poco soddisfacente con il preside
-madoii mi immagino già le loro facce, quando capiranno di essersi scavati la fossa da soli! Sono proprio dei coglioni, come ho fatto a rimanere loro amico per tutti questi anni? -
-Ah me lo sono sempre chiesto anche io, ma non ho mai saputo rispondermi-
-già..comunque ti volevo ringraziare davvero,senza di te sarei ancora qui a piangermi addosso, mentre tu mi ha spronato ad agire subito e riprendermi il mio posto! Sei davvero fantastico! - mi dice lui sorridendomi
Abbasso lo sguardo imbarazzato-non lo sono. .. - balbetto sottovoce
Se lo fossi forse ti innamoreresti una volta per tutte di me? Perché io davvero non so piu cosa fare..
-cos'e quella faccia? - mi chiede, alzandomi dolcemente il viso tra le mani e facendo scontrare i nostri occhi-che ne dici se ti offro una cena?-
-una cena? una cena io.. con te?-
-e con chi sennò? Voglio sdebitarmi e portare a cena il mio migliore amico-
-ah..va bene-rispondo deluso
Come al solito mi stavo illudendo che volesse avere un appuntamento con me..sono proprio uno stupido..
Continuiamo a camminare, mentre lui continua a blaterare sul fatto che qua vicino c'e la pizzeria in cui vuole portarmi a mangiare, ma io non lo ascolto, sono troppo occupato a guardare il marciapiede per evitare di pensare al vuoto che sta inondando il mio cuore.
Arrivati alla pizzeria cerco di sforzare un sorriso e di sembrare normale
Parliamo del più o del meno, ordiniamo due pizze stracolme di roba e ridiamo come due pazzi e finalmente mi sento di nuove felice. Felice di averlo al mio fianco e di poter essere così spensierati, anche se solo in questo momento.
-finalmente è sparito il musone eh? - esclama lui ad un tratto
-musone?-gli chiedo
-non credere che non me ne sia accorto:è da quando siamo usciti da scuola che sei cosi giù di morale!Mi dici cosa ti succede? - mi chiede con aria preoccupata
-nulla davvero, sono solo un po'stanco, infatti mi sa che è proprio ora di andare-mi alzo dalla sedia, fingendo un sorriso
Lui mi segue e senza dire una parola va alla cassa e paga il conto.
Il ritorno a casa, trascorre in un silenzioso imbarazzate con io che mi guardo intorno, cercando di evitare il suo sgurdo indagatore e lui che mi scruta, cercando di captare un mio segnale che non arriva.
-be allora ciao, ci si vede domani a scuola-lo saluto con uno sguardo triste, non appena siamo arrivati nel quartiere dove entrambi abitiamo
-aspetta Matt-mi trattiene lui per la manica-non voglio vederti così-mi sussura prima di stringermi a lui in un abbraccio.
Il calore del suo corpo, il suo profumo addosso, le sue braccia che mi stringono mi provocano mille sensazioni diverse lungo il corpo e non posso fare altro che stringermi ancora più a lui come se fosse la mia unica ancora di salvezza, ma nello stesso tempo il motivo per cui sto annegando.
La tristezza comincia ad invadermi a pensare che lui non sarà mai mio e che questo amore non sarà mai corrisposto.
Lacrime salate cominciano a bagnarmi le guance, mentre tento inutilmente di trattenere i singhiozzi da cui è scosso il mio corpo.
Mi sento così debole e non vorrei farmi vedere ancora così da lui
-Matt ti prego, non piangere, piccolo mio non voglio vederti cosi-si scosta lui il minimo indispensabile per asciugarmi una lacrima che stava scendendo e per guardarmi negli occhi
Il suo corpo cosi vicino al mio, i suoi occhi cosi chiari e cosi luminosi alla luce dei lampioni, il suo viso così dolce e allo stesso tempo cosi duro, le sue labbra così sottili fanno nascere in me il desiderio di averlo per me, solo per me, ora e per il resto della mia vita.
Non resistendo più appoggio le mie labbra sulle sue e chiedo l'accesso alla sua bocca.
Lui dapprima sorpreso, quasi subito acconsente e risponde al bacio.
Mentre le nostre lingue si scontrano lentamente e dolcemente, ma anche con passione e bramosia, lo stringo ancora più a me.
Vorrei che tra i nostri corpi non ci fossero più strati a separarci, vorrei che non ci fossero più barriere, vorrei confondere la mia anima con la sua.
Lo amo cosi tanto,cosi tanto da fare male e in questa notte mentre le nostre bocche continuano a consumarsi di baci, prendo una decisione:devo dimenticarmi di lui, devo dimenticarmi di questo amore non corrisposto.
L'unico motivo per cui è successo qualcosa tra noi, è solo perché lui ha scoperto di essere attratto dagli uomini e io sono l'unico uomo con cui ha avuto un contatto fisico.
È inutile attaccarsi ancora all'idea insana che mi possa amare, solo perché desidera il mio corpo.
Mi stacco da Luca e mentre lui è ancora frastornato, lo saluto velocemente con la mano e corro verso casa con il cuore in subbuglio e l'anima straziata.
STAI LEGGENDO
Unbreakable love
RomanceMatt Peterson é un ragazzo di 17 anni studioso e introverso . Le sue giornate scorrono tranquille in compagnia dei suoi libri ,i suoi anime e le sue due grandi amiche,ma non ha fatto i conti con Luca Torrisi:il suo amico d'infanzia che gli ha mister...