Perché le ragazze sono così rumorose? Uno dei loro principali difetti è quello di non riuscire a controllare il loro istinto di parlare. Il problema non è il parlare quanto il loro usare un tono alto, anche a distanza ravvicinata. Loro non parlano, urlano.
Sospiro pesantemente, guardandomi intono. La mensa scolastica è occupata dal 99% da ragazze. Da parte ci siamo noi, gli unici 5 maschi del collage femminile di Seoul, radunati in un piccolo tavolo tondo fatto interamente di plastica.
Non ricordo il motivo per cui i miei genitori decisero di mandarmi in collage. Mio fratello, ogni volta che azzardo a chiedere qualcosa al riguardo, si limita ad accennarmi insulsi dettagli, cambiando puntualmente argomento. Inizialmente dovevo frequentare il collage maschile, la struttura affiancata a questa, entrambe guidate dal medesimo preside, ma tutti i posti erano occupati, così a me e agli altri quattro disgraziati è toccato unirci alla struttura femminile.
Myungsoo mi toglie dai miei pensieri, svolazzandomi la sua forchetta davanti agli occhi.- Come mai così pensieroso Y/N? -
Spingo il piatto in avanti, lasciandolo completamente pieno. Il cibo qui è pessimo, sembra quasi che al posto del sale usino i brillantini.
- C'è troppo casino, nemmeno in mensa si può stare tranquilli. -sbotto, passandomi una mano nei capelli.
Kim Myungsoo, è uno dei pochi ragazzi dentro questa scuola. Da quello che mi ha raccontato, è stato il primo ad essere spostato nella sezione femminile, ritrovandosi solo in un mondo completamente sconosciuto. Giorni dopo si è aggiungo Lee Taeyong, seguito dal piccolo Vernon Hansol, dopodiché è toccato a me insieme a Jeon Jungkook, mio vecchio amico.
Hansol scoppia a ridere, posando il bicchiere sul tavolo. -Guarda il lato positivo, almeno abbiamo una bella visuale. -
Con la testa mi indica il tavolo di fianco al nostro. Lo sguardo mi si posa automaticamente su Kim Jennie, o meglio, sulle sue forme. Il peccato mortale sotto forma di persona, ecco come la descriverei.
-Secondo me Jennie sarebbe un'ottima amante.-ammette Hansol ridacchiando, guardando con me la ragazza.
"Lei sarebbe ottima in tutto."
Finisco nuovamente nel cadere vittima dei miei pensieri, ignorando la discussione dei ragazzi. Ormai ho imparato a conoscere Jennie, e so per certo che lei cerca solo divertimento, trovandolo in qualsiasi persona, sia essa di sesso femminile o maschile. Innamorarsi di lei sarebbe come lasciarsi nelle mani del diavolo.
Riesco a sentire parte del discorso di Lee Taeyong, evidentemente contrariato nell'affermazione di qualcuno.-...e poi ammettiamolo, Jennie può avere tutto, ma la migliore rimane Tzuyu.-
Alzo un sopracciglio, posando il gomito sul tavolo. - La nuova arrivata? -Domando curioso.
Ho avuto modo di incontrarla nell'aula di letteratura tutta sola intenta a leggere un libro in inglese. Mi ha colpito il suo sorriso, così fanciullesco e pacato. Spero per lei che non faccia amicizia con certa gente, non che mi importi.
Il mio amico annuisce, indicandolo con disinvoltura la ragazza al tavolo dietro di me. - Sarà pure piccola, ma io vedo potenziale in lei. Sopratutto in quel seno. -
Nascondo con insistenza il sorriso dietro l'indice. "Possibile che sia così pervertito?" mi chiedo tra me, scorgendo Jungkook di fianco a me con le lacrime agli occhi. Tutti si mettono a ridere, piegandosi in due.
Hansol ribatte pronto, cercando di parlare tra una risata e l'altra.
- Nella categoria seno nessuno può battere Jihyo. Mi spiace, ma la migliore rimane lei. -
Guardo oltre la spalla del mio amico, riuscendo a individuare Jihyo in un tavolo con due sue amiche, Eunjin e Jisoo. Non ho mai avuto modo di parlare con nessuna di loro, solo con Eunjin una sola volta. L'incontro è stato seccante, non faceva altro che scusarsi dopo che mi è venuta addosso. Ha un carattere debole, non mi ha mai guardato negli occhi. La mettevo a disagio, facendola balbettare e arrossire. Posso scommettere ogni cosa che se adesso andassi da lei le farei lo stesso effetto.
Myungsoo finisce il suo pranzo, pulendosi i lati della bocca con il fazzoletto. Il figlio di papà ha classe.
-Non dite cavolate, avete visto Park Chaeyoung? Capo delle cheerleaders, brava a scuola, gambe perfette... - Viene interrotto da una voce femminile, proveniente da dietro di me.
-Peccato sia una ragazza di chiesa.-
Mi volto, incontrando il sorriso malizioso di Hirai Momo. Dietro di lei scorgo Lalisa Manoban e Minatozaki Sana, l'ultima è evidentemente infastidita da me. Non le sono mai stato simpatico. Appoggio il gomito sullo schiena della sedia, continuando a guardare la ragazza giapponese che porta il nome sbarazzino di Momo.
- Un consiglio, volate più basso con le aspettative. -
Avverto del divertimento e sarcasmo nelle sue parole. Non ho mai inteso appieno questa ragazza, ha così tanti segreti dentro di se che persino io, che la conosco da prima del mio arrivo nel collage, ne sono all'oscuro.
Hansol ribatte, come suo solito. - Momo-Noona, così mi offendi però.- Finge di asciugarsi una lacrima.
Questo suo atteggiamento strappa un sorriso sia a Momo che a Lisa, ma non a Sana. Continua a fissarmi con un certo odio. "Smettila Minatozaki, prima che ti faccia pentire."
I suoi due occhi cercano di intimidirmi. Sta giocando un gioco pericoloso. Inizio a guardarla nella stessa maniera, sfidandola. So per certo che cova del rancore nei miei confronti. Questo sentimento non mi è mai stato spiegato, non si è mai degnata di dirmi perché non le vado a genio. Troppo debole per avviare una conversazione con me.
Lisa si mette davanti a me, interrompendo così la visuale con la sua amica. Con un sorriso in volto si avvicina con la bocca al mio orecchi, sfiorando di proposito le sue labbra al mio orecchino.
-La principessa ti sta guardando. -Dice in un sussurro.
Con la coda dell'occhio sbircio in direzione di Jennie, notando realmente che anche in questo momento il suo sguardo è puntato su di me. Non riesco a decifrarlo in maniera accurata, sembra quasi un mix di disgusto e di fastidio.
Tra quello di Sana e Jennie non so realmente quale sia peggio.
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Don't play with me./Kim Jennie/
FanfictionJennie x Reader Mi hai fatto provare l'amore solo per poi uccidermi con esso.