Capitolo 3

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-Lo lasci.- ordino alla guardia notturna del cantiere.
Appena l'uomo nota che sono io, si allontana dal ragazzo che ha buttato sul pavimento, venendo verso di me, mentre il secondo uomo rimane di guardia vicino al ragazzo in modo tale che non scappi.
-Ma signor Stilinski, questo ragazzo si è intrufolato nel quartiere di notte, ed è zona vietata.-
-Ma non vede che è un senzatetto? Molto probabilmente stava semplicemente cercando un posto in cui stare.-
-Smettetela di parlare di me, come se non fossi qui con voi!- urla il ragazzo alzandosi in piedi di scatto, anche se subito dopo viene trattenuto dalla seconda guardia.
Lo guardo attentamente, sfidandolo a parlare ancora, e molto inaspettatamente lui sostiene il mio sguardo. Non ci sono abituato, di solito sono tutti intimoriti dalla mia potenza e dalla mia ricchezza.
-Bene, adesso lei viene con me.- gli dico, prima di fare cenno alla guardia di lasciarlo una volta per tutte.
Con uno strattone il ragazzo si libera dalla stretta venendo verso di me.
-Non vengo da nessuna parte con lei.-
-Invece dovrà.- rispondo con il mio solito tono che non ammette repliche, prima di prendere il cellulare.
Vedo il ragazzo borbottare, nonostante le mie diverse occhiate infastidite.
Chiamo Jack, dicendogli di venire a prendermi, e dopo qualche minuto eccolo che arriva con la mia bellissima Porsche nuova, tirata a lucido.
Dovrò farci salire quello lì?
Con una smorfia, mi avvicino al mio autista, seguito a ruota da quel tipo sconosciuto.
-Come si chiama?-
-Derek, e lei credo proprio che sia il signor Stiles Stilinski, l'uomo più ricco di Parigi e tutte quelle stronzate li.-
-Ha completante ragione Derek, e ora salga in macchina.-
Continuando a borbottare, mi segue, attento a sedersi a debita distanza da me.
-Jack, si fermi in un hotel qualunque per favore.-
-Non avrà mica pensato che io sia una di quelle puttane che si trovano per strada vero?- mi dice Derek, cercando di aprire lo sportello per uscire, peccato che gli sportelli siano bloccati.
-Sto solo cercando di aiutarla, e ora si calmi, perché potrei anche lasciarla di nuovo per strada.-
Per la prima volta, Derek tace, e non dice nulla fino a quando Jack non accosta davanti a un hotel a tre stelle. Che orrore.
Una volta scesi, ordino a Jack di andare al centro commerciale per comprare qualche paia di pantaloni, dei maglioni, e magari anche un nuovo cappotto.
Alberghi da quattro soldi, centri commerciali, già ne ho abbastanza di avere il cuore d'oro.
Una volta che Jack è partito, faccio cenno a Derek di seguirmi, ed entriamo insieme nell'albergo.
Andiamo alla reception, ed ecco una bellissima signorina, che data la faccia sembra avermi già riconosciuto.
-Buonasera signor Stilinski, non mi aspettavo che un tipo come lei venisse da queste parti.-
-Infatti sto solo facendo un regalo a un mio...mh conoscente.-
-Ma certo signore, mi dica.-
-Vorrei prenotare la stanza più grande che avete, per un mese, compreso di colazione, pranzo e cena.-
La receptionist sembra molto sorpresa, ma si limita a seguire i miei ordini in silenzio, come tutti d'altronde.
Una volta aver pagato e aver preso la chiave, ci rechiamo insieme all'ultimo piano, dove appunto c'è la stanza.
Appena apro la porta, che orrore. Dov'è il lusso? Spazi aperti? Il salottino? Terrazza su vista della città? Sono davvero felice che non dovrò essere io a passare il tempo qui.
-Bene, il mio compito è finito. Fra poco Jack verrà da lei e le porterà degli abiti nuovi.-
Derek mi guarda per la prima volta negli occhi, e sembra essere a disagio.
Poi stacca lo sguardo da me, e guardando un punto imprecisato del muro, sembra sussurrare un grazie.
Senza dire altro, me ne vado, sbattendo la porta dietro di me.
Una volta uscito da questo orribile posto ecco Jack che parcheggia la macchina.
-Jack, per favore porta i nuovi acquisti al signor Derek, poi può per favore prenotarmi un massaggio? Non ne posso più di questa giornata.-
Limitandosi ad annuire, Jack scompare all'interno del palazzo, per poi ritornare una decina di minuti dopo.
Una volta ripartiti, richiamo Jack.
-Mi dica signore.-
-Può chiamare il mio ufficio stampa in forma anonima e dire che ha visto il signor Stiles Stilinski aiutare un senzatetto a trovare una sistemazione in un hotel? Questo farebbe davvero un sacco di pubblicità per il centro che sarà presto terminato.-
Jack mi guarda qualche attimo attraverso lo specchietto, come sorpreso dalla mia meschinità, ma ormai non dovrebbe più sorprendersi.
Io non ho un cuore d'oro, non aiuto un senzatetto e se lo faccio, è solo per raggiungere un secondo fine.
Io sono Stiles Stilinski, e l'unica cosa che sono, è un potente uomo d'affari.

Sei tu la mia ricchezza nella miseria [STEREK]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora