Derek entra di corsa nel bagno, senza chiedere il permesso, credo stia prendendo spunto da me.
Sollevo un sopracciglio, continuando a farmi la barba, in silenzio.
Derek mi prende per le spalle, cominciando a scuotermi e facendomi quasi rischiare di tagliare la mia faccia in modo molto drastico.
-Ma allora?- dico, buttando il rasoio nel lavandino.
-Oggi è il nostro ultimo giorno qui.-
-Quindi?- Derek solleva gli occhi al cielo, sedendosi sulla vasca da bagno, mentre io riprendo a farmi la barba lasciata a metà.
-Quindi andremo al luna park dato che ieri eri troppo depresso per comportarti da essere umano.-
Questa volta è il mio turno di alzare gli occhi al cielo. -Ancora con questa storia? Te l'ho già spiegato ieri sera a cena, non si può essere sempre felici e spensierati nella vita okay?-
-Come se tu lo fossi troppo prima.-
Questo ragazzo fino alla fine mi farà impazzire. -Ecco, vedi questa vacanza come uno sforzo da parte mia. Ieri volevo solo essere il solito Stilinski scorbutico.-
Derek si avvicina a me, poggiandomi una mano sul braccio. -Ma in realtà non sei scorbutico, hai il cuore d'oro, e lo sai anche tu.-
Derek fa per uscire, per poi fare capolino solo con la testa e aggiungere -E sbrigati, ti aspetto giù per andare al luna park.-Odio le folle, odio i rumori troppo forti, odio i dolci e odio i bambini.
Essere al luna park è come essere catapultati nel mio inferno personale.
Credo che Derek si sia accorto che non mi sto divertendo per niente, perché per ogni bancarella che vede, cerca di convincermi a partecipare a qualche gioco stupido.
Appena vede la bancarella dove si spara sulle lattine per vincere un premio, mi spinge verso quella parte urlando -Vincerò qualcosa per te.-
E quindi adesso eccolo qui che cerca di buttare a terra delle stupide lattine con una stupida arma finta. Siamo a quota cinque su sette e non ho mai visto Derek così concentrato.
Quando anche l'ultima lattina è stata buttata giù, Derek comincia ad urlare come un matto abbracciandomi forte prima di prendermi il viso fra le mani e dirmi -Allora? Quale premio vuoi?-Dio, perché è così vicino a me? Perché ha di nuovo preso il mio viso nelle sue mani? Perché deve sempre essere così perfetto nonostante si stia comportando da bambino.
-Quello.- dico, indicando qualcosa che non ho nemmeno visto, solo per non far notare che il suo contatto mi ha scombussolato più del dovuto.
-L'unicorno rosa?- sgrano gli occhi, osservando il peluche, prima di annuire cercando di essere convincente.
Una volta aver ricevuto il pupazzo nelle mie braccia, ecco che Derek mi manda da un'altra parte: la casa degli specchi.
-Sarà uno spasso, lo so.-
Una volta entrati, ecco che ci siamo subito persi. È inutile dire che ho sbattuto la testa almeno tre volte, convinto che davanti a me ci fosse una strada aperta, quando in realtà c'era solo del vetro freddo.
A un certo punto mi rendo conto di aver perso Derek.
-Derek? Dove sei?-
-Qui!- genio, qui dove sarebbe?
-Non riesco a vederti e non riesco neanche a muovermi da qui.- inizio ad avere una leggera ansia, non mi sono mai piaciuti gli spazi troppo chiusi, e stavo cercando di sorvolare sulla cosa quando c'era Derek a farmi compagnia, ma ora mi sento chiuso in una trappola.
-Aspettami, vengo a prenderti.-
Mi siedo per terra, cercando di stare calmo, in attesa che Derek arrivi a salvarmi, ed eccolo lì poco dopo, che mi tende la mano per farmi rialzare, la prendo in un secondo, e anche quando sono in piedi non la lascio andare, ma anzi, la stringo più forte.
-Non ti preoccupare, ti porterò sano e salvo fuori di qui.-
Ed infatti, dopo pochi minuti siamo riusciti ad uscire, e il sospiro di sollievo che ho fatto una volta usciti all'aria fresca non ha fatto altro che far ridere Derek.
-Adesso posso scegliere io qualcosa da fare?- dico a Derek, ricominciando a camminare, le nostre mani ancora intrecciate.
-Va bene principino, cosa vuoi fare?-
-Principino?-
-Non ti piace?-
Sorrido, non riuscendo ad ammettere che in realtà mi piace da impazzire. -Andiamo sulla ruota panoramica.-Siamo seduti uno affianco all'altro, il vento che ci scompiglia i capelli, e la ruota che è quasi arrivata alla cima.
Siamo stati in silenzio quasi tutto il tempo, godendoci il panorama, fino a quando Derek non mi ha cinto le spalle con un suo braccio.
-Non pensi che qui sia bellissimo?- mi sussurra in un orecchio.
-Sarà un peccato andarcene.-
-Nonostante sia stata breve, è stato indimenticabile.-
Però la cosa più bella l'hai dimenticata.
Rimango in silenzio, decidendo di non rispondere, cercando di godermi la pace di questo momento.
Dopo poco, sento un rumore sospetto, o poi dei fuochi d'artificio cominciano ad esplodere nel cielo.
Poggio la testa sulla spalla di Derek, sapendo che questo momento rimarrà indelebile nella mia mente.-Grazie.-
-Per cosa?- mi risponde.
-Per essere qui, adesso, con me.-Spazio MOIII
Allora, lo spazio autrice di oggi sarà dedicato ai miei scleri.
Prima di tutto. Vogliamo parlare di questa cosa che fra i capitoli hanno aggiunto la pubblicità? CIOÈ IO STO LEGGENDO LE MIE STORIE STEREK E LARRY E TU MI DEVI METTERE LE PUBBLICITÀ DI GIOCHI? MI PRENDI PER IL CULO.
Secondo. La scuola finirà fra 19 giorni E IO NON CE LA FACCIO PIÙ.
Terzo. Vogliamo parlarneLove, Simon è diventato il film della mia vita.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto.
Come sempre votate e commentate.
Bisous,
-pll2016
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Sei tu la mia ricchezza nella miseria [STEREK]
FanfictionSia Stiles che Derek sono emigrati dagli Stati Uniti in cerca di fortuna. Con l'unica differenza che Stiles arriva a Parigi perché ha ereditato una grande azienda dal padre morto, mentre Derek con gli ultimi risparmi che aveva, ha preso un biglietto...