Capitolo 19

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Entro nella camera di Derek, sorpreso che non sia ancora sceso in cucina per la colazione.
-Ehi Derek, perché...?- mi blocco quando vedo che Derek è ancora nel letto addormentato. Molto probabilmente avrà dimenticato di mettere la sveglia.
Mi siedo affianco a lui, cominciando a fissarlo.
Durante il sonno il suo viso è completamente rilassato. L'altro giorno ero troppo spaventato dall'essermi svegliato accanto a lui per poter fermarmi ad osservarlo.
Dato che in questo modo non può vedermi, mi permetto di fare qualcosa che quando è sveglio non farei mai.
Accarezzo delicatamente la sua guancia con una mano, per evitare di svegliarlo e godermi a pieno questo momento. La barba di qualche giorno pizzica la mia pelle, i capelli sono morbidi proprio come ricordavo, e le labbra, leggermente aperte, sono invitanti come lo erano quella sera.
E se lo baciassi? Non lo saprebbe mai e il mio segreto sarebbe al sicuro.
Avvicino il mio viso al suo, fino ad essere a pochi centimetri dalle sue labbra. Posso vedere ogni suo dettaglio in modo più chiaro, le ciglia lunghe, le palpebre chiuse a nascondere i suoi magnifici occhi.
Lo fisso un altro po', poi gli bacio la fronte, prima di alzarmi e uscire dalla stanza.

En route
Siamo in macchina, e devo dire che il mio malumore si sta espandendo in tutta la macchina.
Prima di tutto, appena uscito dalla camera di Derek, mi sono subito pentito di non averlo baciato, ero quasi tentato di andare di nuovo nella sua stanza, ma poco dopo si è svegliato, cominciando a preparare le valigie, facendomi ricordare il secondo motivo del mio malumore.
Era ora di tornare a casa.
Dopo aver chiuso ogni cosa, Jack è venuto a prenderci, e ora dopo alcune ore di viaggio, vedo i confini di Parigi farsi sempre più nitidi.
-Quando comincerò il lavoro?- interrompe il silenzio Derek.
-Lunedì.- dico, tornando subito in silenzio.
-Fra tre giorni? Ho bisogno di qualcosa?-
-No, ti daranno una divisa appena arrivato lì, e come sai in caso di bisogno puoi chiedere alle mie domestiche.- rispondo senza staccare gli occhi dal finestrino.
Sento una mano toccare il mio ginocchio. Fisso la mano, e poi Derek, che mi guarda preoccupato.
-Tutto apposto?- mi chiede, e per la prima volta nella giornata, lo guardo negli occhi.
-Tutto apposto.- gli rispondo, sorridendogli poco convinto e mettendo la sua mano nella mia.

DEREK'S POV
Apro gli occhi, e mi trovo seduto in una vasca idromassaggio, con Stiles seduto su di me. Cosa sta succedendo?
Stiles comincia a baciarmi il collo, la mascella, fino ad arrivare alle labbra.
-Cosa stai facendo?- lo blocco.
-Te lo dimostro.- risponde ovvio, ma io non ho idea di cosa stia parlando.
-Mi dimostri cosa?-
-Che sei attraente da morire.- non mi lascia dire altro che si scaraventa sulle mie labbra.

Mi sveglio di scatto, alzandomi a sedere. Stavo sognando?
E perché quel sogno mi sembrava maledettamente reale? L'idromassaggio, Stiles in intimo, i suoi baci.
Decido di alzarmi e bere una tazza di caffè, sperando di risvegliarmi dallo stato confuso in cui questo sogno mi ha messo.
Entro in cucina, ed ecco come sempre una cameriera intenta a pulire la cucina già immacolata. Dopo tre giorni devo dire di non aver ancora fatto l'abitudine ad avere tutta questa gente in casa alle otto del mattino.
-Buongiorno signor Hale.-
-Olivia, ti ho detto che devi chiamarmi Derek.-
-E io le ho detto che non lo farò signor Hale.-
Alzo gli occhi al cielo. -Potresti prepararmi un caffè?- un'altra cosa a cui non sono abituato è qualcuno che insista così tanto a servirmi. Il primo giorno ho cercato di cucinare qualcosa da solo, ma Olivia veniva sempre verso di me impedendomi di fare qualsiasi cosa, così adesso la lascio fare e basta.
Poggio la testa sul tavolo, cercando di pensare lucidamente, quando una mano si poggia sulla mia spalla.
-Buongiorno.-
Sollevo la testa, guardando Stiles, come se dopo il sogno potesse essere cambiato qualcosa in lui.
-Buongiorno.- rispondo in un sussurro. Poco dopo il caffè mi viene servito.
-Sei pronto per il tuo primo giorno di lavoro?- mi dice Stiles, senza smettere un attimo di fissarmi con quel suo sopracciglio alzato.
-Sono un po' nervoso in realtà.-
-Vedrai che andrà tutto bene.- mi prende la mano, cercando di calmarmi, ma questo non fa altro che innervosirmi. Quindi bevo il caffè in un unico sorso per poi uscire dalla cucina e chiudermi in bagno.

Le Burgundy Paris
Entro con un sospiro dalla porta principale dell'albergo.
Vado alla reception, presentandomi come nuovo dipendente.
-Tu devi essere Derek Hale! Vieni con me, ti porterò da Jackson, che ti darà la tua divisa e ti spiegherà cosa devi fare.- mi spiega una ragazza alta, con dei capelli ricci e scuri.
Mi fa cenno di seguirla, e io ubbidisco senza dire nulla.
-Io sono Allison, per qualsiasi cosa tu abbia bisogno, puoi venire da me o chiedere a Jackson.-
Entriamo in una stanza in cui ci sono alcuni armadietti e dei tavoli vicino un frigo e una macchina del caffè.
-Questa è lo spazio per la pausa dei dipendenti. C'è cibo e qualsiasi cosa tu voglia da bere. Jackson vieni qui!- urla, chiamando un ragazzo che stava indossando la sua giacca blu.
-Lui è Jackson Witthemore, il nostro portiere. Da oggi lavorerai con lui.-
Gli porgo la mano. -Io sono Derek.-
-Piacere di conoscerti.- mi dice, prima di stringermi la mano.
-Bene, ora che avete fatto conoscenza, vi lascio soli, avrete di sicuro molto lavoro da fare.-
Una volta che Allison ha chiuso la porta alle sue spalle, mi giro di nuovo verso Jackson. -Allora, da dove si comincia?-

Spazio MOIII
Adesso che siamo di nuovo a Parigi e Derek ha cominciato il nuovo lavoro, vi dico che ci sarà da divertirsi (almeno per me, non appena leggerò i vostri commenti per i prossimi capitoli) NON SAPETE COSA VI ASPETTA.
Mancano ancora 12 giorni alla fine della scuola, e posso dirvi di essere completamente esaurita. Datemi una piscina e un cocktail ghiacciato vi prego!
Come sempre votate e commentate.
Kisses,
-pll2016

Sei tu la mia ricchezza nella miseria [STEREK]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora