Capitolo 14

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Una musica assordante mi fa svegliare di scatto.
Mi alzo dal letto per cercare di capire da dove venga questa musica ad alto volume, e trovo la mia risposta entrando in cucina.
Derek indossa solo un pantaloncino di tuta e un grembiule da cucina mentre cucina non so bene cosa cantando a squarciagola Bohemian Rhapsody dei Queen.
-Si può sapere cos'è questo chiasso?-
Derek sussulta, prima di girarsi verso di me e sorridermi. -Buongiorno Signor Stilinski, vedo che è di buonumore, come sempre.-
Mi siedo su una sedia, poggiando la testa sul palmo della mia mano. -Non puoi dirmi di essere di buonumore dopo essere stato svegliato da della musica rock a tutto volume e senza ancora aver bevuto il mio caffè.-
Come se si aspettasse che dicessi qualcosa del genere, ecco una tazza di caffè che mi viene messa davanti.
-Oh, grazie.-
-Adesso bevi il tuo caffè, e vieni qui perché devo insegnarti a fare i pancakes.-
Con le sopracciglia aggrottate, prendo qualche sorso del caffè per poi avvicinarmi a lui.
-Allora, stai bene attento perché sto per insegnarti a cucinare i pancakes più buoni di sempre.-
-Va bene capo.-
Derek mi fa vedere tutti gli ingredienti da aggiungere, per poi coinvolgermi nella preparazione.
Mette l'uovo e lo zucchero in una ciotola e poi lascia a me l'onore di mescolare. Mi lascia aggiungere anche la farina, il lievito e il latte mentre lui fa sciogliere il burro nella padella. Una volta finito mi insegna anche a dare una perfetta forma rotonda ai pancakes.

Quando cospargo di nutella quello che mi sembra il quinto pancake, Derek poggia la forchetta sul piatto e mi guarda.
-Devo dire che come prima lezione di cucina non sei andato male, mio allievo.-
A quanto pare gli piace davvero tanto chiamarmi con nomignoli. Schiavo, allievo, dove arriveremo poi?
-È tutto merito del maestro. A proposito, chi ti ha insegnato a farli così buoni?-
-Mia nonna. Lei è la regina dei pancakes, ricordo che da bambino il venerdì e il sabato dormivo sempre da lei per potermi svegliare con lei in cucina che mi preparava i dolci.-
-Dev'essere bello, avere una nonna che si prende cura di te. Non ricordo nemmeno l'ultima volta che ho visto mia nonna cucinare qualcosa con le sue mani.-
-Adesso almeno ti sto insegnando qualcosa io così almeno tu sarai un nonno con i fiocchi.-
Non posso fare a meno di ridere perché chi ci pensa a diventare nonno. Anzi, chi ci pensa a sposarsi.

Dopo la mia solita corsa mattutina del weekend e una doccia veloce, trovo Derek in giardino, che osserva il mare mentre è seduto su una panchina.
-Ehi.- Derek mi guarda per un momento, per poi riportare lo sguardo sull'orizzonte.

Rimango in silenzio, perché mi sembra la cosa giusta da fare, dato che lui non sembra molto in vena di parlare

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Rimango in silenzio, perché mi sembra la cosa giusta da fare, dato che lui non sembra molto in vena di parlare.
Dopo un paio di minuti, Derek parla, senza ancora girarsi verso di me.
-Fra una settimana ce ne andremo.-
Non mi aspettavo dicesse niente del genere, e soprattutto non mi aspettavo lo dicesse in questo tono così triste?
-Lo so, gli affari chiamano.- mi giro, cercando di guardarlo negli occhi, ma lui si ostina a tenere lo sguardo davanti a se.
-Cosa faremo? Io cosa farò?-
Questa domanda mi lascia ancora più interdetto. Non avevo minimamente pensato a cosa sarebbe successo a Derek una volta tornati a Parigi. Dove andrà? Tornerà a vivere per strada?
-Puoi stare da me, lo sai.-
-Non posso continuare a dipendere da te in eterno.-
-Potrei offrirti un lavoro.-
-Sarebbe comunque dipendere dai tuoi soldi, anche se indirettamente.-
Non so veramente cosa inventarmi. Perché ha cominciato questo discorso se nemmeno vuole che lo aiuti in qualche modo?
-Cosa vuoi che faccia allora?-
-Non voglio che questo finisca, ma soprattutto, non voglio farti pena.-
-Lo sai, non mi fai pena, sto solo cercando di darti una mano.-
-Preferirei ritornare per strada che dipendere da qualcuno.-
-Senti, facciamo così.- mi alzo, mettendomi davanti a lui, e incontrando il suo sguardo, finalmente- posso aiutarti a trovare un lavoro, che non sia nella mia azienda. E puoi stare da me, ma solo fino a quando non riuscirai a trovare una casa. Che ne dici?-
Derek continua a guardarmi, come a sondare il terreno, per poi annuire lentamente.

 Che ne dici?-Derek continua a guardarmi, come a sondare il terreno, per poi annuire lentamente

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-Va bene, ma ad una sola condizione.-
-Quale?-
-Non dobbiamo usare le tue conoscenze da vip per nessuna di queste cose.-
-D'accordo capo.- gli dico, abbracciandolo.

Spazio MOIIII
Eccomi ritornata. Finalmente sono iniziate le vacanze. Questa sarà la mia ultima settimana di relax per poi continuare scuola fino al 10 luglio. Mi sentite urlare?
Anyway, ormai la vacanza volge quasi al termine. Cosa pensate succederà una volta che i nostri sterek saranno tornati a casa?
Spero che questo breve capitolo vi sia piaciuto, soprattutto perché pian piano stanno cominciando a conoscersi sempre di più.
QUANTO È STATO BELLO IL CONCERTO DEL MIO NELLO PATASNELLO? VI GIURO CHE STO ANCORA SCLERANDO ED È PASSATO ORMAI TROPPO.
Bisous,
-pll2016

Sei tu la mia ricchezza nella miseria [STEREK]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora