Alcuni giorni dopo, Le Burgundy Paris
È da tre giorni ormai che evito Derek.
Dopo la mia sfuriata, ho cercato di ignorarlo il più possibile, nonostante lui abbia provato il giorno dopo a parlarmi. Notando che non avrebbe risolto niente, si è subito arreso, evitandomi per il resto del tempo.
Ora sono qui, fuori dal mio hotel, fuori dal suo luogo di lavoro, ad aspettarlo perché ho una sorpresa per lui.
Perché davvero non riesco a rimanere arrabbiato per troppo tempo con quel ragazzo.
Eccolo lì, che esce dalla porta del personale e neanche si accorge di me.
-Ehi Derek.- sentendosi chiamare si gira verso di me. Vedendo chi è che lo ha chiamato, solleva un sopracciglio.
Viene verso di me. -Ehi Stiles.-
-Ti andrebbe di venire con me? Ho una sorpresa per te.-
Lo vedo leggermente perplesso, e quasi riesco a leggere i suoi pensieri. "Perché non mi ha parlato per tre giorni e ora mi ha persino organizzato una sorpresa?"
-Lo so, non sono stato carino con te, però sto cercando di rimediare.-
Continua a guardarmi senza dire niente, poi annuisce.-Allora io ho qualcosa da farti indossare, se vuoi puoi cambiarti in macchina o ritornare nello spogliatoio del personale. Come preferisci.- prendo dal cofano della mia Range Rover una busta, con il marchio Burberry ben in vista.
Senza dire altro, Derek si accomoda sui sedili posteriori, per poi chiudere lo sportello con un tonfo, evitando che io possa vedere qualcosa dai vetri oscurati.
Dopo qualche minuto esce dall'auto vestito di tutto punto: camicia con risvolti della caratteristica fantasia del marchio, e in abbinato giacca e pantaloni scuri.
-Potrei sapere perché sono vestito in questo modo?-
-Perché non ci farebbero entrare nel posto in cui voglio portarti se fossi rimasto vestito con i tuoi soliti jeans e scarpe da ginnastica.-
Senza dire altro, sale nel posto affianco al guidatore.
Per una volta ho deciso di spostarmi senza Jack. Ultimamente mi da parecchio fastidio che si intrometta negli affari miei ascoltando le mie conversazioni.
Guido senza dire una parola, e Derek da parte sua non si sforza neanche di parlarmi.
Arriviamo nel posto prefissato senza aver aperto bocca.
Una volta scesi dall'auto, Derek guarda ammirato davanti a se.
La Torre Eiffel si staglia altissima davanti a noi, illuminata da mille luci, mentre controlla inevitabilmente tutta la città.
-Vieni con me.- prendo Derek per mano, trascinandolo dietro di me. Mi era mancato avere anche il più piccolo contatto con lui.
Derek non protesta, quindi in breve tempo siamo vicini agli ascensori per poter salire al primo piano.
Una volta li, una signorina castana con indosso un tailleur, ci accoglie, prendendo i nostri cappotti.
-Benvenuti al Tour Eiffel Restaurant. Potete dirmi il nome della vostra prenotazione?-
-Stilinski.-
-Prego, da questa parte.-
La cameriera ci porta ad un tavolo affianco ad una vetrata che si affaccia direttamente sul panorama, proprio come avevo chiesto.
Ci lascia accomodare, poi ci porge i menu, lasciandoci decidere.
-A cosa devo questa cena?-
-Ho una sorpresa per te, questo lo sai. Ma mi sono detto "Perché non approfittare di questa bellissima serata per una cena, prima di far vedere a Derek cosa ho organizzato per lui?"-
-Non mi dirai cosa hai in serbo per me dopo, vero?-
-Hai completamente ragione, quindi ti consiglio di goderti la cena e la fantastica compagnia.- ridacchio, facendogli l'occhiolino.
Lui alza gli occhi al cielo, l'ombra di un sorriso sulle labbra.
Mentre entrambi siamo assorti nella scelta del piatto da ordinare, Derek mi sorprende. -Devo vederlo come un appuntamento?-
Lo guardo negli occhi, non sapendo cosa dire. -Se vuoi che sia un appuntamento, allora è un appuntamento.-
-E tu? Vuoi che lo sia?-
-Credo di aver già detto abbastanza tre giorni fa non credi?-
Mi guarda con un sopracciglio alzato, come se questa fosse una sfida a chi ammette i propri sentimenti per primo.
-Vada per l'appuntamento.- gli sorrido, un sorriso davvero enorme, prima di ritornare a guardare il menu.
La cameriera è presto di ritorno, e dopo aver ordinato dell'ottimo champagne e dei secondi piatti di carne, l'atmosfera sembra rilassarsi, e il cameratismo che io e Derek abbiamo sempre avuto ritorna, permettendoci di parlare di nuovo con libertà di tutto.Quando ormai i piatti sono stati ripuliti, Derek ritorna per l'ennesima volta con lo sguardo fuori dalla finestra.
-Come facevi a sapere che è sempre stato un mio sogno salire sulla torre?-
-L'altro giorno ero a lavoro, e come al solito ero fermo davanti alla finestra immerso nei miei pensieri. Osservavo il panorama, fino a quando il mio sguardo non si è soffermato sulla Torre. L'idea mi è subito balzata in testa, e non so perché, ma avevo la netta sensazione che ti sarebbe piaciuto.-
-Ed è così. Grazie Stiles, davvero.-
Prendo la sua mano sul tavolo, stringendogliela qualche secondo.
-Non c'è di che Derek.-
-I signori desiderano un dessert?-
Mi giro di scatto verso la cameriera, non mi ero accorto che fosse venuta da noi.
-Abbiamo una nuova aggiunta al menu: un piccolo tortino al cioccolato fondente, con cuore liquido al cioccolato bianco, oltre ovviamente, a tutti i dessert già presenti nel menu.-
-Prendiamo il tortino. Con due cucchiai.- si intromette Derek, facendo così andare via la cameriera, che ritorna poco dopo con quanto ordinato.
Prendo un cucchiaio, Derek l'altro, e insieme assaggiamo questa fantastica delizia al cioccolato.
-Tutto ciò sarebbe ancora più vomitevolmente romantico se ci imboccassimo a vicenda.- Sbotta Derek, mandando giù l'ennesimo boccone.
Scoppio a ridere, prendendo un pezzetto e portando il cucchiaio alle sue labbra, continuando a ridere.
Derek lo mangia, cercando di rimanere serio, senza successo dato che mentre mastica rischia quasi di soffocare per quanto forti sono le sue risate.Eccoci arrivati. Adesso si che sono teso. Forse sono stato troppo avventato, forse non gli piacerà.
Dio, Stiles, fai tornare la tua solita sicurezza in te stesso.
Faccio un respiro profondo e poi scendo dall'auto, prendendo per l'ennesima volta Derek per mano.
-Dove siamo?- mi chiede Derek.
Io lo ignoro, limitandomi a guardarlo con un sorriso sulle labbra.
Prendo una chiave dalla tasca, aprendo la porta di un appartamento.
Accendo la luce, e davanti a noi si staglia un ambiente unico con cucina e salotto, completo di ogni comfort.
Trascino Derek fino alla camera da letto, abbastanza grande per contenere un letto matrimoniale, un armadio abbastanza spazioso, due comodini e una libreria. Sulla parete destra poi, la porta del bagno, con una fantastica vasca da bagno.
-Cos'è questa casa?-
-È la tua casa.-
Derek mi guarda ad occhi spalancati, per poi spostare di nuovo lo sguardo intorno a se.
-Non dirai sul serio.-
-Invece sto dicendo sul serio. In questi tre giorni ho riflettuto parecchio e ho deciso che non sono nessuno per vietarti di avere una tua vita, indipendente da me e dai miei soldi. In ogni caso, se davvero tu tieni a me, non sparirai dalla mia vita vero?-
-Non sparirei mai dalla tua vita, Stiles.-
-Allora adesso so di aver fatto la scelta giusta. So che ti saresti arrabbiato se avessi comprato l'appartamento, quindi mi sono limitato a pagare l'affitto per un anno, giusto il tempo di farti respirare un po'. Poi però dovrai vedertela da solo, ma lo sai che se avessi bisogno di qualcosa...-
Non riesco a finire di parlare che Derek prende il mio viso fra le mani, baciandomi con foga, lasciandomi così sorpreso da farmi quasi mancare il fiato.Le nostre labbra si separano, ma lui poggia la fronte alla mia, guardandomi negli occhi. -Prima o poi ti renderai conto della persona fantastica che sei Stiles? Non ti ringrazierò mai abbastanza per tutto quello che hai fatto per me.-
-Credo di essere fantastico solo quando si tratta di te.-Spazio MOIII
Okay, sono più in ritardo della volta scorsa, ma finalmente sono tornata a casa, il che vuol dire: aggiornamenti regolari come prima!
Volevo farmi perdonare, quindi ho scritto un capitolo un po' più lungo del solito. Spero vi piaccia :)
Come sempre votate e commentate.
Baci,
-pll2016
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Sei tu la mia ricchezza nella miseria [STEREK]
FanfictionSia Stiles che Derek sono emigrati dagli Stati Uniti in cerca di fortuna. Con l'unica differenza che Stiles arriva a Parigi perché ha ereditato una grande azienda dal padre morto, mentre Derek con gli ultimi risparmi che aveva, ha preso un biglietto...