Cenare con il capitano per la seconda notte di fila di fila non fu così brutto come la prima. Celia era seduta di fronte a Harry, mentre lui si portava il cibo in bocca e lo deglutiva con un fresco bicchiere d'acqua. Celia era sopraffatta dal silenzio, perfettamente contenta di ascoltare il graffiare dell'argenteria sui piatti e le urla occasionali di uno della crew all'esterno della cabina.
"Avete mangiato appena," disse improvvisamente Harry, facendo sollevare gli occhi a Celia per guardare nei suoi.
"Mi manca la mia famiglia," disse semplicemente.
"Non siete abituata a queste condizioni, avrete bisogno di mangiare per tenervi in forza," disse. Celia pizzicò il cibo nel suo pianto e sospirò. "Ascoltate, so che non siete molto entusiasta della situazione -la vita di un pirata è molto diversa dalla vita di una damigella d'onore- ma domani sarà l'ultimo giorno prima di arrivare a corte."
"Sir Harry, non è che io non sia grata per tutto quello che voi avete fatto per me," iniziò Celia. "Piuttosto è il dolore di aver perso la mia famiglia. Apprezzerei che voi poteste lasciare stare. Starò bene."
Lui sospirò, appoggiandosi alla sedia e prendendo un sorso d'acqua. "È prevista un'udienza con la Regina al nostro arrivo." gli occhi di Celia brillarono di curiosità. "C'è qualcosa che dovrei sapere di sua maestà?"
"Non l'avete mai incontrata?"
"No. Ero il braccio destro di Sir Walter Raleigh e mi raccomandò di prendere in carico la mia nave. Scrisse alla Regina e spiegò chi fossi, e lei ha accettato il mio impiego senza incontrarmi."
"Capisco," replicò Celia. "Beh, lei è una donna molto intimidatoria; deve esserlo, suppongo. Proverà a spaventarvi per sottomettervi, ma è così che vi rivelerete a lei. Tutto è un test per dimostrare voi stesso. Una volta che avete ottenuto la sua fiducia, lei si aprirà a voi. Elizabeth è quel tipo di donna con un grande cuore, ricordatevelo."
Harry sorrise, le fossette che si incisero nelle sue guance abbronzate. "Voi siete affezionata a lei."
"Lei è stata quasi una madre per me. Migliore di quanto sarebbe potuta essere la mia."
"Perchè questo?"
"Mia madre era..." Celia si fermò, cercando l'aggettivo perfetto. "Complicata. Era come se un secondo c'era e quello dopo se ne fosse andata. Lei ora è fuori a Bedlam. Non la vedo da quando ero ragazza."
"Mi dispiace sentire ciò." disse. "In realtà, nemmeno la mia vita famigliare è mai stata davvero felice." Celia sollevò le sopracciglia, chiedendogli silenziosamente di continuare. "Mio padre era un ubriaco e mia madre era una prostituta. Dio sa quanti fratellastri ho. Tuttavia, mio padre non mi ha rivendicato come suo, dato che sono stato concepito fuori dal matrimonio, e anche mia madre mi ha messo da parte. Sono stato cresciuto da un fratello, finchè non sono cresciuto abbastanza da essere mandato a lavoro. Ho lavorato come garzone di stalla per la maggior parte della mia giovinezza, finchè Sir Walter Raleigh non mi prese sotto la sua ala e mi insegnò tutto quello che c'è da sapere su come guidare una nave. E oggi sono qui."
"Almeno c'è un esito felice a tutto questo."
"Più felice ora." disse quasi rapito mentre fissava negli occhi color oceano di Celia.
"Cosa?" domandò, aggrottando la fronte.
Harry si schiarì la gola e si alzò dalla sedia. "Nulla." disse mentre camminava verso un mobiletto e trafugava tra i suoi contenuti. Alla fine si raddrizzò in tutta la sua altezza e roteò per guardare Celia. Nelle sue grandi mani c'era una bottiglia e due bicchieri. "Vino?"
Celia scrollò le spalle. Dopo alcuni sorsi di alcool, acquisì il coraggio di mangiare il cibo davanti a lei. Mise un paio di fette di prugna in bcca, insieme a del pane, ma declinò la carne opinabile.
"Voi scrivete in codice," disse Celia dal nulla, prendendo alla sprovvista Harry. Lui si raddizzò e Celia sollevò le sopracciglia. "Perchè?"
"Per evitare che i nemici acquisiscano conoscenza dei piani dell'Inghilterra." Harry rispose semplicemente. "Voi non scrivete in codice quando scrivete lettere a un amante segreto? È lo stesso concetto."
"Io non ho un amante, nè ho il tempo per trovare un codice," sorrise lei, evitando di ridacchiare mordendosi il labbro inferiore.
"Nessun amante?"
"Quello è il punto della mia dichiarazione che avete scelto di ascoltare." Celia spalancò gli occhi mentre il suo sorriso si ampliava. "Certo. Non avrei dovuto aspettarmi altro da un pirata."
"Un pirata incoronato, non di meno," Harry la corresse orgogliosamente. Celia chiuse gli occhi e scosse la testa. "La Regina tollera il vosto comportamento? O semplicemente insistete a sfruttare la vostra assenza dalla corte per metterlo in uso?"
"Penso che a voi piaccia abbastanza il mio comportamento," replicò. "Qualcuno è finalmente capace di sfidarvi."
"Cosa state insinuando?"
"Voi gestite questa nave come se foste un re. Tutti i membri della crew devono inchinarsi ai vostri piedi e rispondere ai vostri ordini. Molti capitani hanno la regola di essere uguali alla loro crew, no? Qualche sorta di codice pirata?"
Lui restrinse gli occhi, passandosi la lingua sui denti. Celia lo guardò mentre faceva così, la protuberanza dove aveva nascosto la sua lingua, sotto il suo labbro superiore trasandato, viaggiò da sinistra a destra. "Per una damigella d'onore, voi avete un'amplia conoscenza degli affari dei pirati."
"I pirati non sono tutto quello che conosco," disse Celia mentre si alzava dal suo posto. Si mosse velocemente sul pavimento di legno, i suoi capelli che ondeggiavano ad ogni movimento, finchè non si fermò vicino la porta della sua camera. Harry la guardò, alzandosi dalla sua sedia. Le sue labbra curvate in un sorriso. "Buona notte, capitano."
"Aspettate!" Harry la richiamò mentre la porta iniziava a chiudersi e Celia iniziava a scomparire nell'oscurità della sua camera. Celia lasciò la porta aperta abbastanza che il suo corpo fosse tra la porta e il telaio. Si portò una ciocca di capelli dietro l'orecchio mentre guardava Harry tra le ciglia. Improvvisamente colpito dalla lussuria, desideroso di rimanere un secondo un più in presenza di Celia per imparare di più sull'audace giovane donna, Harry sembrò incapace di formare una frase adeguata. Rinunciando alla propria falla, riuscì a dire, "Buona notte, Miss Celia."
La propria spiritosaggine significava per Celia molto più di quanto Harry potesse immaginare. Chiuse la porta piano e roteò, premendo la schiena contro il freddo legno della porta. Le sue labbra, screpolate per il vento salmastro, si curvarono in un sorriso.
Il capitano era contenzioso, nessun dubbio, e sempre pronto a dire le sue opinione, non importavano le circostanze. Eppure, c'era molto di più del suo spirito polemico. Celia poteva vedere nei suoi luminosi smeraldi che, in fondo, Harry aveva un'animo gentile. Dopotutto, l'aveva salvata dalle profondità dell'oceano ghiacciato.
Tuttavia, nonostante la loro questione in comune di una vita famigliare sfortunata e la sua indiscutibile bellezza, Celia esitava a fidarsi di un pirata.
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Capsize [h.s. - italian translation]
FanfictionQuando una damigella d'onore della Regina è messa in salvo da un affascinante e contenzioso pirata, lei deve trascorrere tre giorni sulla sua nave prima di ritornare a corte. Ma tre giorni sono abbastanza per conoscere veramente qualcuno? E la corte...