Ventisei

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"Harry

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"Harry."

Walter era in piedi dietro le sbarre alla porta della cella di Harry nei primi raggi del sole mattutino.

Celia, in posizione fetale sul suo piccolo letto, si strofinò gli occhi incrostati e si sedette per ascoltare la loro conversazione, sperando in qualche sorta di pace dal tormento nella sua mente.

"Walter," disse Harry. Attraversò la piccola stanza e si fermò alla porta sbarrata. "Elizabeth ti ha permesso di venire?"

"Ho i miei metodi. Dio, cosa hai fatto, figliolo?"

Celia vide gli occhi di Harry spostarsi su di lei e poi ritornarono su Walter. "Andrà tutto bene."

Walter guardò oltre le sue spalle e fece un triste sorriso a Celia. "Buongiorno, Lady Styles." Celia annuì in risposta. Walter riportò gli occhi su Harry. "Elizabeth ha sentito che voi aspettate un figlio."

"Cosa ha detto?" chiese Celia, la voce rauca.

"Lei è combattuta," replicò lui. "Nonostante quello che potreste pensare, Elizabeth ha un cuore e una coscienza. Si è sentita tradita da voi perchè avete tenuto nascosta questa unione. Non vuole farvi del male, lasciare solo il vostro bambino, ma ha anche il dovere di rispettare la legge."

"Ci aiuterai?" chiese Harry. "So che sei molto vicino a lei, per favore, convincila ad essere generosa."

"C'è un'imminente spedizione contro gli spagnoli, come sai." disse Walter. "Intendo pregarla per farti rilasciare. Non possiamo farla senza di te, e lei lo sa. La domanda è, permetterà al suo orgoglio di essere ferito per del bene più grande per la sua corte?"

"E Celia?" chiese Harry.

"Farò del mio meglio."

"Vi siamo più grati di quanto voi sappiate, Sir Walter," disse Celia.

"Harry è come un figlio per me. Farei di tutto per proteggere la mia famiglia."

👑

Celia ed Harry spesero i loro giorni nella Torre parlando continuamente delle loro vite, delle loro speranze, dei loro sogni, della loro felicità.

La voce di lui era cristallina, fluttuando con facilità come la marea di un oceano, ogni parola pronunciata a perfezione e ricca di ottimismo. Quella era una cosa che caratterizzava Harry, era cresciuto con la fiducia nelle ossa. Celia, d'altro canto, era stata maledetta dal pessimismo.

Era stato provato sin dal momento in cui lei aveva scoperto di portare in grembo il figlio di Harry, mentre pensava immediatamente di seguire quella che sarebbe dovuta essere l'ultima opzione per risolvere il problema. E quando Harry le aveva proposto l'idea di sposarsi invece, Celia l'aveva cacciata via ed erano usciti fuori un milione di risultati negativi.

Ad essere onesti, aveva ragione.

"Qual è il tuo ricordo preferito?" chiese Harry con un luccichio negli occhi.

"Ero giovane quando la mia famiglia arrivò a Greenwich Palace. Mio padre era impegnato tutto il tempo e mia madre se ne era andata, io e Izzy rimanevamo con la bambinaia e i tutor per maggior parte del tempo. A volte, durante la pausa durante le nostre lezioni, scappavamo nei giardini o nel grande corridoio per nasconderci." disse lei con un sorriso. I ricordi le riscaldavano la sua parte interna fredda, riempendo il suo corpo di felicità. "Ricordo che una volta la nostra bambinaia ci aveva lasciate sole in uno studio per prendere un libro in libreria e io e Izzy siamo scappate e ce ne siamo andare in cucina per sgranocchiare un pasticcino o due. Mentre correvamo lungo i corridoi della servitù, sono finita addosso a qualcuno e sono caduta a terra. Quando ho alzato lo sguardo, ho visto la giovane Elizabeth. La sua testa era coperta da un mantello beige e il suo vestito era quello di una serva, ma sapevo che era la Regina."

"Cosa?" sussurrò Harry.

"Lei mi sorrise e mi aiutò ad alzarmi. Izzy non aveva idea della vera identita della donna, ovviamente, dato che aveva soltanto dodici anni in quel momento. Io ne avevo quindici e avevo visto da vicino sua Maestà numerose volte. E, nonostante l'ombra che il cappuccio creava sul suo volto, ero riuscita a intravedere un paio di occhi scuri e un ricciolo rosso. Appena lei vide nei miei occhi che avevo capito, scappò lungo il passaggio. Non ho mai saputo perchè fosse lì o perchè avesse nascosto la sua identità, ma una cosa che so è che era la Regina di Inghilterra ad avermi aiutata ad alzarmi."

"Wow," disse Harry. "Sei sicura che fosse lei? Non una semplice serva che le assomigliava?"

"So quello che ho visto...chi ho visto. Da quel giorno, se ero in presenza di sua Maestà, sentivo i suoi occhi perforarmi il volto, come se stesse provando a leggermi nella mente. Non l'ho mai detto a nessuno, non l'ho neppure accennato a lei. E, anche se lei sostiene di avermi impiegata come damigella d'onore per ringraziare i servizi di mio padre, c'è una parte di me che crede che fosse per il mio silenzio. Come se sapesse che poteva fidarsi di me," Celia sentii la testa e il cuore farsi pesanti. "Oh, Dio." sussurrò lei.

Harry si alzò dalla sua posizione stesa. "Cosa?" la sua voce era piena di preoccupazione.

"Elizabeth sentiva dentro di sè che poteva fidarsi di me," disse lei con la voce fragile e bassa. "L'ho distrutta. Il suo unico rapporto che credeva fosse vero, e l'ho distrutto."

"Mia cara-"

"Lei voleva soltanto il meglio per me," lo interruppe Celia. Le parole uscivano dalla sua bocca come un turbinio. "Lord Berkeley era un bravo, gentil uomo di un alto rango e lei lo sapeva. Lei lo aveva convinto a sposarmi per il mio bene e io le ho agito alle spalle."

"Hai rimorsi?" chiese Harry con la voce piena di dolore.

Celia realizzò che le parole colpevoli che aveva detto avevano accoltellato il cuore di Harry. "No, certo che no." balbettò lei. "Harry, ti amo. Mi sento soltanto in colpa per aver pensato il peggio di Elizabeth." Harry abbassò gli occhi. "Se potessi fare tutto di nuovo, lo farei in un battito di ciglia. Incontrare te e dare il mio cuore a te sono l'opportunità più grande che Dio mi abbia dato."

"Anche se a spese della vita di tuo padre?"

"Il nostro rapporto non è mai stato molto buono. Lui era mio padre e gli volevo bene, ma il problema di mia madre gli ha causato in sè rabbia e dolore e ho paura che io e Izzy ricorderemo soltanto questo di lui. Nei mesi passati, tu mi hai mostrato più amore di quanto abbia fatto lui in tutta la sua vita."

"Ti amo," disse lui, gli occhi fissi nei suoi attraverso il corridoio.

Sebbene loro fossero separati dalle sbarre e dalla Regina, i loro cuori erano intrecciati per sempre e quello era abbastanza per loro.

"Ti amo anch'io."

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-1

Ho incomiciato a dare del "tu" tra Harry e Celia perchè ormai essendo sposati non c'è nessun vincolo.

Capsize [h.s. - italian translation]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora