Harry scivolò fuori dagli alloggi di Celia dopo essere collassati tra le lenzuola, con i petti nudi pesanti e gli occhi luminosi per l'estasi. Celia era scivolata nel sonno mentre la nave oscillava gentilmente sulle onde, avvicinandosi alla costa inglese ad ogni minuto che passava. Fu svegliata ore dopo dal suono di urla e applausi e dal canto degli uomini. Sbucò fuori dalla finestra nelle vicinanze, notando che il cielo da un chiaro blu era diventato indaco pieno di granelli d'argento.
Celia indossò un abito e si avviò al ponte meteorologico. Le lanterne erano appese, illuminando la tolda e i volti ombrosi della crew. Scese le scale, la mano stretta intorno alla ringhiera di legno, sebbene leggermente, e scannerizzò la scena davanti a lei. Gli uomini alzarono i bicchieri e brindarono, facendo sgorgare la birra e il rum, e portandoseli poi alla bocca.
"Avete un bell'aspetto," una voce bassa le sussurrò all'orecchio.
Celia ruotò verso destra, entrando in contatto con Harry. Un sorriso crebbe sul suo volto. "Mi sono appena svegliata."
"Scusate per il rumore," replicò lui.
"Oh, per favore," scosse la testa. "Meritate di festeggiare."
"Anche voi."
Lui le offrì il braccio e Celia lo prese, agganciandolo al suo. Attraversarono la folla di uomini ubriachi che guardavano in modo sfacciato Celia, seguita dal cipiglio protettivo di Harry mentre la trascinava via da loro.
"Preferite birra o vino?" Harry sollevò un sopracciglio, svuotando la sua tazza.
"Rum," disse lei, appoggiandosi al tavolo e abbracciandosi la vita.
"Un po' audace, non credete?"
"Ci sono molte cose che non sapete di me, Capitano," replicò lei.
Harry tirò fuori il sughero dalla bottiglia di vetro con i denti e versò l'alcool nella tazza. Poi camminò verso Celia con la tazza piena tra le mani. "Credo possiamo chiamarci per nome dato che vi ho vista nuda." le sue labbra si curvarono in un ghigno e Celia spalancò gli occhi.
Lei gli strappò la tazza dalle mani e tracannò un sorso del forte rum, senza neppure trasalire mentre il liquore scivolava lungo la sua gola come un fiume ardente. "Come dicevo, ci sono molte cose che non sapete di me..." si fermò e tracciò le labbra con la lingua. "Harry," finì.
Celia porse di nuovo la tazza ad Harry e camminò via, i fianchi che ondeggiavano mentre fingeva una confidenza sessuale che le mancava. Magari era per tenere lontana la mente dalla sua famiglia scomparsa, o magari i suoi sentimenti per Harry erano veri. Ad ogni modo, le divertiva il gioco a cui stavano giocando.
Individuò Luke in piedi goffamente da solo sotto una tenda e si incamminò verso di lui, una nuova mossa contro Harry le affiorò nella mente. Nonostante non volesse ammetterlo, sperava che la sua chiacchierata con Luke avrebbe suscitato gelosia in Harry.
I suoi occhi brillarono quando la vide. "Celia," sorrise lui. "Vi va della birra o dle vino?"
"Mi piacerebbe del vino, grazie." disse lei. Celia canticchiò mentre i suoi occhi vagabondavano sulla folla di uomini sudati, posandosi alla fine su Harry. In piedi da solo, mentre supervisionava la crew col volto austero, gli occhi di Harry catturarono lo sguardo di Celia. Lei voltò velocemente la testa, guardando Luke mentre le si avvicinava.
"Vino, milady." sorrise.
Lei prese la tazza dalle sue mani e sorrise dopo aver preso un sorso. "Non sono proprio una nobile."
"Voi siete una damigella d'onore della Regina. Non dubito che dovete essere trattata come una nobile."
"Siete mai stato a corte, Luke?"
Lui scosse la testa. "Mi unirò al Capitano quando ci andrà, però."
"Preparatevi al giorno più stressante della vostra vita."
"Non vi piace?"
"Sì," disse lei, quasi insicura delle sue parole. "Ma sarebbe così carino non preoccuparsi degli occhi indiscreti dei cortigiani. Sebbene sia abbastanza glorioso il palazzo e sua Maestà."
"Com'è? Ho sentito dei pettegolezzi riguardo al fatto che sia un ragazzo."
"Buon Dio, non ho mai sentito una storia più esilarante in tutta la mia vita," Celia sbuffò. "Potete stare tranquillo che, invece, è femmina. E riguado al suo aspetto, dovrete aspettare fino a domani. La mia descrizione non le farà giustizia." Celia si portò la tazza alle labbra ancora una volta e finì l'alcool, porgendo la tazza di nuovo a Luke. "È tardi. Potete dire al Capitano che sto ritornando agli alloggi?"
"Il Capitano? Perchè?"
"Così che non faccia un putiferio quando tornerà nella cabina dopo. Mi piacerebbe essere ben riposata per il mio ritorno a corte." disse lei. "È un crimine?" aggrottò la fronte e strinse gli occhi.
Luke scosse la testa, facendo scivolare in avanti i capelli castani. "No, certo che no, è...è che girano voci."
"Magari non siete così impreparato per la corte, dopotutto." disse lei. "Le persone sussurrano e diffondono pettegolezzi come acqua fresca. Dovete imparare ad alzare il mento, perchè solo voi sapete la verità."
"E qual è la vostra verità?"
"Il capitano non mi ha mostrato altro che gentilezza," rispose lei, i suoi occhi sorvolarono brevemente oltre Luke e trovarono Harry. Si posarono su di lui, finchè non sentì il suo sguardo su di sè e le fece un leggero cenno. Lei spostò lo sguardo e ritornò a guardare Luke. "E io lo ripagherò con lo stesso. Buonanotte, Luke." sorrise.
👑
Celia emerse dalla sua camera vestita nel suo abito con cui era arrivata sulla Golden Tide; il tessuto blu scuro decorato con in pizzo bianco intorno ai polsi e al collo. Tentò di domare la massa indisciplinata di ricci rossi separandoli in due sezioni e intrecciandoli, legando la fine della treccia con una striscia di tessuto.
Harry era seduto alla sua scrivania, vestito nella sua camicia di raso con una scollatura profonda che mostrava il suo petto muscoloso. La stessa croce di legno appesa a una striscia di cuoio poggiava tra i suoi pettorali abbronzati. Gi occhi di Celia si soffermarono su di essa, prima che Harry realizzasse che fosse presente. Un sorriso si formò sulle sue labbra prima di schiarirsi velocemente la gola, facendo sollevare gli occhi di Celia sul suo viso piuttosto che sul suo petto.
"Giorno," disse lui.
"Buongiorno."
Harry piegò a metà la pergamena su cui stava scrivendo e tenne una candela accesa lateralmente per permettere alla cenera rossa di gocciolare sulle pieghe della carta. Poi timbrò la cera essiccata, un'emblema di sua propria creazione era inciso nel liquido indurito. I suoi occhi si sollevarono su Celia, che era seduta sul bordo del tavolo mentre si riempiva la bocca di frutta e vino.
"Vi preparate al vostro primo giorno di nuovo a corte?" chiese Harry mentre si alzava dalla scrivania per raggiungere Celia al tavolo. Strappò un chicco di uva dalla vite e se lo portò in bocca.
"Mi preparo a lasciarvi," lo corresse lei, sollevando i suoi occhi blu sui suoi. Sinceramente, non riusciva a credere a ciò che le era scivolato da bocca, ma l'aveva fatto. Si masticò l'interno della guancia mentre aspettava la risposta di Harry. Davvero si era affezionata così tanto a lui nel corso di tre giorni?
"Chi ha detto che andrò altrove?" lui aggrottò la fronte mentre parlava.
Celia sospirò, il sollievo inondò il suo corpo e le sue labbra si curvarono in un sorrisino. "Voi siete un pirata. Il mare è la vostra casa e la corte inglese è la mia."
"Avete ragione," disse lui, portando il bicchiere di vino alle labbra e lasciando che il liquido bagnasse la sua gola secca. "Come sempre."
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Capsize [h.s. - italian translation]
FanfictionQuando una damigella d'onore della Regina è messa in salvo da un affascinante e contenzioso pirata, lei deve trascorrere tre giorni sulla sua nave prima di ritornare a corte. Ma tre giorni sono abbastanza per conoscere veramente qualcuno? E la corte...