Elizabeth ed Harry sfuggirono alla vista di Celia solo momenti dopo, scomparendo in un angolo tranquillo della sala del trono per discutere di affari, presupponeva Celia. Lei non rimase sola con i suoi pensieri a lungo, tuttavia. Beatrice Smith strinse le mani di Celia all'istante.
"Siete tornata!" urlò con gioia. Celia abbracciò la sua amica -praticamente sorella- e sorrise, sentendosi ancora una volta a casa. "La visita alla vostra famiglia è andata bene? Beh, immagino di no dato che siete tornata così presto. Ma, aspettate, non era previsto che tornaste prima di un'altra settimana. Perchè siete qui?" i suoi luminosi occhi blu brillavano mentre guardava Celia e non un singolo capello biondo in testa era fuori posto.
"Buon Dio, Bea. Prendete fiato." sorrise Celia. Sebbene le fosse mancata la sua migliore amica, non le erano mancate le sue chiacchiere eccessive. "C'è così tanto che devo dirvi." Celia agganciò il braccio con quello della damigella d'onore e fece un giro nella spaziosa stanza.
"E io a voi," replicò lei. "Ma, voi prima. Ditemi della Francia."
"Beh, in realtà non ci siamo mai arrivati."
Beatrice smise di camminare subito. "Cosa volete dire?"
"La nostra nave è stata attaccata. Sono stata salvata da quell'uomo che ho accompagnato."
"Lui è un sogno," sospirò Beatrice. Lei era la definizione di inguaribile romanticona. "Chi è lui? Ditemelo. Oh! E quel meraviglioso uomo che è entrato dietro di lui? Il Dottor Williams?"
"Sir Harry Styles è un pirata della corona," sussurrò Celia, avvicinandosi alla sua amica. "È abbastanza polemico, determinato e arguto. Ma anche molto premuroso e gentile e..." gli occhi di Celia scivolarono su Harry dall'altro lato della stanza, il suo sguardo si soffermò abbastanza a lungo da essere notato da lui ed Elizabeth. Spostò gli occhi e sospirò.
"E, cosa?" chiese Beatrice, un sorriso disegnato sul suo volto.
"Amabile."
"Amabile?" Beatrice rise. "Volete sapere cosa penso, Celia."
"Ho la sensazione che me lo direte anche se non voglio."
"Penso che voi siate innamorata."
Celia si fermò sui suoi passi, facendo inciampare Beatrice. Lei recuperò velocemente l'equilibrio e guardò Celia, i cui lineamenti erano pieni di scetticismo. "Penso che voi siate malata."
Beatrice riallacciò le loro braccia e praticamente tirò Celia. "Penso che voi stiate negando."
"Anche se fossi innamorata -e non sto dicendo questo."
"Certo che no," Beatrice la spalleggiò.
"La Regina non lo permetterebbe mai, e voi lo sapete meglio di me."
Beatrice gemette, alzando gli occhi al cielo in modo drammatico. Lei aveva diciotto anni e, nonostante ci fossero soltanto due anni di differenza con Celia, sembrava che a volte agisse come una completa bambina. Celia fissò la sua migliore amica e Beatrice immediatamente scrollò di dosso l'espressione dura sul suo volto, la postura rigida e le labbra arricciate.
"Quello, forse, potrebbe essere l'unico svantaggio dell'essere una damigella d'onore." disse Celia.
👑
Quella sera fu tenuta una festa in onore al ritorno sicuro di Celia a corte e per dare il benvenuto ad Harry. Celia sedeva accanto a Beatrice al tavolo, Harry al suo opposto e Luke accanto a lui. Elizabeth, ovviamente, era seduta a capotavola ed, occasionalmente, vedeva Celia lanciare sguardi al pirata, cosa che trovò divertente. Questo lo provò finchè non vide lo sguardo di Harry vagare su Celia, al che sentì una strana sensazione ribollire nel suo stomaco: gelosia.
I pasti arrivavano, uno per volta, a ritmo dannatamente lento. Celia era entusiasta di mangiare ancora una volta del cibo delizioso, mentre Harry lo trovava piuttosto eccessivo. Tuttavia, lui sorrideva e mangiava il cibo volentieri.
Elizabeth aveva sistemato Harry e il Dottor Luke nei quartieri dell'ala degli ospiti del castello, mentre Celia aveva ripreso la sua residenza nella camera da letto condivisa con Beatrice. La stanza era spaziosa e i letti erano comodi, ed era felice di essere tornata in un letto pulito dopo essersi fatta un bagno caldo. Ciò di cui non era felice, però, era il meticoloso processo di svestire Elizabeth. I suoi abiti erano sfarzosi e pesanti, praticamente un sostituto del sollevamento pesi. Tuttavia, cadere nel conforto del suo letto, dopo aver aiutato la Regina nel suo, era soddisfacente.
I suoi muscoli si rilassarono mentre si portava il lenzuolo al petto, posando la testa nella posizione perfetta sul suo cuscino di piume. Beatrice attraversò la stanza e sospirò quando cadde sulle lenzuola del suo letto.
"Celia," sussurrò lei. Celia mormorò in risposta. "Sir Harry vi stava guardando durante la cena."
Celia sentì le sue labbra curvarsi ed fu grata che l'oscurità nascondesse il suo sorriso a Beatrice. "Oh?"
"Elizabeth lo guardava quasi tutto il tempo. Penso lo desideri. E chi non lo farebbe? Solo non capisco perchè si rifiuti a sposarsi. Non desidera il tocco di un uomo? Penso desideri il tocco di Sir Harry."
"Non dovreste dire certe cose, Bea." disse duramente Celia.
"Non c'è nessuno qui, perchè non dovrei?"
"Le mura hanno orecchie," sussurrò Celia. "Non avete imparato nulla dalla morte di Jane Foley?"
Beatrice strinse i denti all'improvviso ricordo della povera Jane. Il braccio destro di Elizabeth solo due anni prima, era fuggita con un misterioso corteggiatore per mesi, finchè alla fine non è stato rivelato chi fosse: una spia scozzese e leale sostenitore di Mary Stuart, Regina di Scozia. Rimase sconosciuto se lei gli passasse infomazioni o meno, ma l'atto di amarlo era stato abbastanza un tradimento per Elizabeth da mandarla al patibolo.
"Certo, io-"
"Voi indulgete in gossip," Celia la interruppe. "Come ogni giovane donna a corte sarebbe inevitabilmente succube, ma voi siete molto di più dell'essere soltanto una qualsiasi giovane donna di corte. Voi siete speciale. Non lasciate che il veleno della corte filtri nelle vostre vene. Ho perso mia sorella e mi rifiuto di perdere voi."
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Capsize [h.s. - italian translation]
FanfictionQuando una damigella d'onore della Regina è messa in salvo da un affascinante e contenzioso pirata, lei deve trascorrere tre giorni sulla sua nave prima di ritornare a corte. Ma tre giorni sono abbastanza per conoscere veramente qualcuno? E la corte...