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Luna non sapeva del nostro posto, non sapeva perché all'improvviso, le mie spalle e la mia schiena, per Daniel fossero un tale motivo di attenzione, lui, quel tipo di persona che mai pensa agli altri, soprattutto se fuori dal nucleo familiare.
Decidemmo che non sarei più stato solo la notte, ma che ci sarebbe stata anche Luna. Voleva controllarci. Tutti a letto. La mia mano stringeva la sua e in un attimo eravamo di nuovo lì, lì nel nostro posto, che non profumava più solo di mare, non più solo di estate... Profumava di noi.
Non ci furono più domande, non ci furono scambi di parole, lo avvertimmo subito entrambi. Le nostre labbra si scontrarono, come il mare in tempesta su un povero mercantile lasciato troppo a largo.
Niente pensieri, niente di niente, solo le nostre labbra, che per tante notti si erano desiderate e per altrettante non si erano nemmeno viste.
«N-noi non possiamo...» le uniche parole che mi uscirono, parole dettate dalla coscienza, anche se il mio unico pensiero in quel momento... Era averlo, averlo e basta, solo per me. Mi accarezzò, mettendomi affettuosamente una mano sul viso «Non lo saprà nessuno.» la verità è che ci desideravamo entrambi allo stesso modo, avevo un solo pensiero che mi balenava nella mente «B-bhe... Questo sì ma... Tradirai Luna...» sul suo viso, una sola smorfia, come di un carcerato, a cui viene riferito di aver scontato una lunga pena, di cui vuole solo liberarsi, per tornare a ciò che di caro aveva nella vita.

Il profumo dei sentimentiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora