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Camminammo tra gli alberi, mi stava portando da qualche parte nel bosco, ero confuso, non sapevo cosa aspettarmi. La neve, cadeva tranquilla e silenziosa ovunque.
Dopo un po', davanti a noi, si parò un altare di ghiaccio, luccicava come un enorme diamante, nella presenza della poca luce, che filtrava da quei nuvoloni grigiastri.
«Non è un granché... però ho speso tutti i soldi che avevo guadagnato...» gli abiti e quella sorpresa, non erano granché? Io ero muto tanto quanto la neve, ero alla ricerca disperata di un qualcosa da dire, senza risultare stupido.
«I-io... T-tu... Non... È così bello da sembrare un sogno...» mi guardava sognante, e con un gesto tremolante, tirò fuori gli anelli dalla tasca, porgendomene uno.
«I-immagino... Sia l'ora del per sempre...»
«Pe-per me è per sempre da quando ti ho visto la prima volta...» sentii il calore di quella frase, nonostante il freddo, bastò per farmi sciogliere completamente.
Con un gesto delicato, allungò la propria mano e prese la mia, la sua era calda, piacevole, la mia invece, doveva essere un ghiacciolo.
Iniziò da un sussurro, non serviva gridarlo, d'altronde il mondo, era in silenzio per noi.
«Vuoi tu... Adam... Prendere me, come tuo legittimo sposo per il resto dell'eternità?»
Era tutto così perfetto, che temevo di svegliarmi da un momento all'altro, accorgendomi di aver bruciato qualcosa.
«Lo voglio... Con tutto il mio cuore...» prese l'anello e me lo infilò al dito, sono sicuro di aver sentito il mio cuore fermarsi per qualche secondo e forse, anche il suo.
Con tutta la voce che avevo, ampiamente soppressa da un pianto disperato di gioia bloccato in gola, ripetei la richiesta di quella promessa.
«V-vuoi tu... Daniel, prendere me, come tuo legittimo sposo, anche oltre l'eternità?»
Lui annuì, gli veniva da piangere, e si vedeva, non riuscì a spiaccicare una parola. Gli infilai l'anello, per poi guardarlo negli occhi «I-immagino che... Tu possa... Baciare la sposa...»
Ne ero sicuro, ero rosso come il suo completo. Ma a lui piaceva, mi si avvicinò e mi diede un bacio, ricambiai, come se quel bacio, fosse il nostro sigillo di quel per sempre, una cosa indelebile, che avremmo condiviso solo noi, da quel giorno a chissà quando.
«Ti amo... Per sempre...»
«P-per sempre.»
Non era da lui tartagliare, ma la nostra felicità non era classificabile in quel momento.
Un soffio di vento ci investì, come se volesse applaudire a quel legame unico, di cui poteva anche essere invidioso.
Ero ancora imbambolato nei suoi occhi, quando mi prese in braccio «Casa...» mi disse «Casa.» ripetei, non mi andava altro, sapevamo già cosa andava ad entrambi, e dopo avergli regalato ancora un po' delle mie labbra, tornammo a passo svelto verso casa.
I vestiti e il romanticismo, mutarono subito in nudo e passione.
«Siamo novelli sposi, dobbiamo approfittare.»
Era la scusante del desiderio, ma come dargli torto. A noi piaceva così e così avremmo continuato. Per sempre.

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