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Ormai era passata una stagione intera, anche se sembrava ieri, che mi stringeva a se per farmi dormire la prima volta.
Stava arrivando l'autunno e con esso, i colori, le foglie, quell'atmosfera magica che solo quella stagione poteva regalare. Facevamo lunghe passeggiate, poi ci fermavamo per una birra, era tutto perfetto, come se l'intera estate, non ci fosse mai stata, o comunque, fosse lontana anni luce.
Tornavamo a casa, ci facevamo una doccia o un bagno, a seconda di come ci andava, poi se ne aveva voglia, mi concedevo a lui, in maniera dolce o violenta, mi piacevano entrambi e lui lo sapeva. Era come se sapessimo già tutto l'uno dell'altro, anche se in realtà non sapevamo niente, cosa ci piaceva, come, dove, nella carne, come nella vita. Vivere era diventato semplice, "per essere felici bisognerebbe vivere. Ma vivere è la cosa più rara al mondo. La maggior parte della gente esiste e nulla più". Era così che recitava Wilde, io ne ero certo, quello era vivere, era come la primavera che tornava dopo un lungo e freddo inverno, riportava calore, vita e gioia.

Il profumo dei sentimentiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora