"they say 'in vino veritas', I'd say 'shut your mouth'"

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N.B. => Ringraziate la febbre e la neve perchè sono riuscita a scrivere questo lungo capitolo tra deliri, allucinazioni e castelli mentali. Mi raccomando, fate attenzione nella lettura: nulla è casuale in questa storia. Aspetto le vostre teorie: vediamo chi indovina! Vi sfido a battermi!

***
"Non sopportava le persone che lo riempivano di domande, lui voleva solo dimenticare quello che tutti continuavano indiscretamente a ricordargli.."

Yoongi appoggiò i gomiti al bancone e mi guardò con aria da cospiratore. Accennò con la testa in direzione dell'amico di Jungkook e poi sussurrò - secondo te è troppo presto se gli chiedo di posare nudo per me? -.

Immediatamente lo spinsi via mettendogli una mano sulla fronte. - Sei un deficiente - dissi esasperato, passandogli la sua tazza di cappuccino, comprata allo Starbucks all'angolo della strada di fronte al nostro atelier. - Rischi la denuncia per molestie sessuali -.

- Lui è la mia musa, ed è stato creato per starmi vicino -. Yoongs raddrizzò le spalle, alzò il mento e mi guardò dritto negli occhi. - Per persone come lui, Jiminie, vale la pena correre il rischio -.

Vale la pena correre il rischio. Le sue parole si ripeterono automaticamente nella mia testa e mi indussero a riflettere che qualunque cosa valesse la pena avere nella vita, valesse anche il rischio. Ma non tutti erano disposti ad esporsi per raggiungere ciò che volevano, ed io ero uno di questi. Quel pensiero mi mise addosso una grande tristezza, ma cercai di concentrarmi su altro. Per esempio sui tentavi disperati del mio migliore amico di avere una musa. - Yoongs, ti sei rincitrullito! -.

Yoongs ridacchiò e poi sorseggiò il suo cappuccino, tacendo una buona volta. Sul labbro superiore gli rimase un baffo di schiuma e io lo fissai come se contenesse le risposte a tutte le domande dell'universo. Incapace di resistere, mi sporsi verso di lui, lo pulii col pollice e mi leccai il dito. Il mio migliore amico inarcò un le sopracciglia e mi guardò con gli occhi pieni di divertimento.

- Hyung! -.

Mi sentii chiamare all'improvviso e sussultai sul posto. Subito dopo mi ricomposi e rivolsi l'attenzione a Jungkook, che si era avvicinato con la matita in mano ed un cipiglio offeso. Lui era... indelebile. Era il corrispettivo umano di una macchia d'unto.

Lo sorpassai e mi avvicinai alla presunta musa di Yoongi, sedendomi accanto a lui che era impegnato a fare qualche schizzo a tema libero. - Taehyung, giusto? -.

Lui annuì. Il suo sguardo parve passare in rassegna i miei lineamenti, proprio come aveva fatto la prima volta che mi aveva conosciuto. Era un attento osservatore, ottima dote per un aspirante disegnatore.

- Cosa ti porta qui all'atelier? Frequenti anche tu la facoltà di ingegneria, giusto? - chiesi, mentre apportavo una piccola modifica alle linee guida fatte dal ragazzo, che tentava di riprodurre un vaso di girasoli.

- Si, anch'io. Sono stato spinto da Kook, ma era da molto che volevo coltivare un nuovo hobby. Ho scoperto che odio passare tutto il mio tempo a lavorare con numeri. Mi piace interagire con gli altri, conoscere nuove persone e il vostro atelier rappresenta il perfetto luogo dove rilassarsi. Lo stress, la tensione mi stanno uccidendo e così eccomi qui - disse, osservandomi ancora i miei tratti. Mi faceva sentire insicuro, spingendomi a chiedermi se quello che vedeva non gli piaceva. Non che me ne importasse. In genere ero sicuro di me, ma gli occhi indagatori di questo ragazzo mi facevano sentire.. piccolo.

- Sunny è un posto speciale. Qui puoi incontrare chiunque e, forse, potresti trovare anche quello che cerchi da tempo. Un pezzo di te, magari. L'arte è capace di far questo, di aprire l'anima, lasciando entrare la luce dove c'era solo l'oscurità - dissi con aria sognante.

Sunny ☀️ JikookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora