Sunny ☀️ Jikook

"i am so grateful to my Sun"

Non dovrei scrivere una cosa del genere, ma amo da morire questo capitolo. Vi prego di leggerlo con la giusta attenzione e di cercare di assaporare i sentimenti di Jimin.
P.s. fatemi sapere cosa ne pensate 💙

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"La forma più vera di amore è come ti comporti verso qualcuno, non cosa senti per lui."

Il ciclone Jungkook aveva mutato completamente la mia vita e, finalmente, avevo ripreso a dipingere. Con gioia e rinnovate speranza raccolsi nel mio studio ottima carta, colori e pennelli, e assestai la tavolozza, le matite, le vaschette di porcellana. I colori a tempera in tubetto mi entusiasmavano addirittura, quando in passato solevo preferire gli acquerelli. Tutto era pronto per creare la copertina del nuovo romanzo di Hoseok.

Dopo aver letto attentamente la storia, avevo deciso di dedicare la copertina all'eroina del romanzo che aveva aspettato il ritorno del suo amato, costretto ad arruolarsi in giovane età e partire per il fronte. Alla fine la fanciulla, dopo aver atteso per mesi, aveva ricevuto solo una lettera, l'unica cosa che rimaneva di quel giovane soldato, morto prematuramente mentre combatteva per difendere la sua patria in una guerra senza senso. Un amore tragico e struggente, ma contemporanea indissolubile ed eterno: come affermava la protagonista "il mio amore non finisce come queste foglie cadute sotto questo cielo autunnale, ma rinascerà ogni primavera sempre più rigoglioso e florido finché non mi congiungerò a te".

Incominciai con cautela a lavorare alla copertina. Non è facile dipingere un viso, e per questo provai prima ad esercitarmi con altri soggetti. Dipinsi fiori e ornamenti, piccoli paesaggi inventati, delle rovine con un albero accanto, un ponte romano coi cipressi. Talvolta mi abbandonavo a questo gioco per riprendere mano ed ero felice come un bambino che riceve in dono una scatola di colori. Infine mi dedicai a dipingere la famosa copertina che mi era stata commissionata.

Alcuni fogli fallirono e furono gettati via senza tanti ripensamenti. Quanto più cercavo di figurarmi il volto della giovane protagonista del romanzo, tanto meno arrivavo a buoni risultati. Alla fine rinunciai e provai a dipingere un volto qualunque, seguendo la fantasia e le indicazioni che derivavano spontaneamente dal lavoro iniziato, dal colore, dal pennello. Ne venne fuori un viso sognato, del quale non fui mai del tutto soddisfatto. Ma presto ripresi il tentativo, e ogni nuovo foglio parlava un linguaggio più chiaro e si accostava al soggetto che avevo in mente.

Sempre più presi l'abitudine di tracciare linee col pennello sognante e di coprire superfici, senza modello, risultanti dall'incosciente e da quel mio andare a tentoni. Un giorno, quasi senza volere, tracciai finalmente il viso che mi parve più eloquente dei precedenti. Non era il volto di quella fanciulla e non voleva neanche esserlo. Pareva più il viso di un ragazzo che di una ragazza, i capelli non erano biondi come quelli della protagonista, ma castani con una sfumatura di rosso, le labbra rosse e floride, l'insieme un po' legnoso come se fosse una maschera, ma dallo sguardo pieno di vita segreta ed impressionante.

L'opera compiuta mi fece una strana impressione. Mi sembrava una specie di figura divina o di maschera del teatro, senza età, volitiva quanto sognante, rigida quanto segretamente viva. Quel viso mi diceva qualcosa; esprimeva un messaggio che il mio subconscio mi voleva mostrare. E assomigliava a qualcuno, ma non sapevo a chi.

Lavorai a questo volto per una settimana. Di giorno lo tenevo nascosto perchè nessuno potesse vederlo e farmi delle domande. La sera l'attaccavo al cavalletto in camera vicino al letto, lo modificavo o semplicemente lo studiavo attentamente finchè prendevo sonno e la mattina gli dedicavo il primo sguardo.

Proprio allora ripresi a sognare come avevo fatto da piccolo. Mi pareva di non aver più sognato per anni e anni. Ora i sogni tornavano con nuovi immagini dalle quali emergeva spesso il mio passato a Busan, con la mia famiglia e i miei amici, tra i quali mi sembrava di vedere l'ombra di questo volto bello, nobile e armonioso.