"you were the lie i believed the most"

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[Team Jungkook ha vinto~ 🌸]

***

Da: Scrittore fasullo
Cambio di programma: cena da me fuori città. Tra poco ti mando l'indirizzo.. scusa per il cambio programma improvviso, ma viene un amico importante a trovarmi: non vedo l'ora di presentartelo. Sono sicuro ti piacerà!

Sbuffai per questa notizia, ma alla fine non mi andava di deludere un mio caro amico. Così mandai un messaggio a Jungkook per informarlo che mi sarei fermato a dormire da Hoseok e presi le chiavi della mia 500 Abarth bianca. Era da un po' che non la guidavo.

Appena fuori città, mi immisi nel traffico e mi diressi verso est. La rabbia mi faceva venir voglia di andare a cento all'ora invece che a trenta, velocità effettiva segnalata dal tachimetro. Centinaia di persone si allontanavano dal caos urbano quel venerdì pomeriggio, e nonostante non fossi esattamente in vena di un incontro con gli amici vip dello scrittore, volevo stare il più lontano possibile da Jungkook. Forse la distanza lo avrebbe spinto a ragionare.

Jungkook non mi aveva dato altra scelta che essere duro con lui. Mi piaceva, alla follia e con una passione che con ogni probabilità non avrei più ritrovato, ma non avevo intenzione di essere controllato h24. La sua gelosia era troppa, eccessiva per i miei gusti. Avrebbe continuato ad intrommettersi, finchè non avrebbe esercitato il controllo totale su di me, sottomesso ai suoi capricci e desideri. In camera da letto mi stava anche bene, lo desideravo più che mai. Ma nella vita reale c'era bisogno di confini, e per quanto ci provassi non riuscivo a farglieli rispettare. La mia rabbia salì in superficie e si riversò sul povero volante.

Un paio di ore dopo, il traffico finalmente svanì. Iniziai la mia gincana, attraversando le corsie come un pilota professionista, finchè il GPS non mi indicò l'uscita.

Guidai per le strade tortuose con un po' più di prudenza. La riva era costellata da ville e costruzioni opulenti e faraoniche, tutte con una vista spettacolare sull'oceano. A parte qualche viaggio da studenti con Yoongs, avevo frequentato ben poco la costa durante gli anni di permanenza a Seul.

Imboccai un viale che portava ad una villa di tre piani con un SUV nero della Lamborghini parcheggiato nel cortile. Ero finalmente arrivato. Feci qualche respiro profondo e mollai la presa sul volante, cercando di scacciare la rabbia che provavo ancora nei confronti del moccioso. Doveva essere una bella serata. Forse non era troppo tardi per godermi la mia nuova collaborazione con la casa editrice.

Uscii dall'auto e sbirciai oltre il recinto che separava la strada dal piccolo viale verso la spiaggia sottostante. La casa era costruita su uno sperone di roccia, più in alto rispetto agli edifici vicini, offrendo così un panorama suggestivo sull'oceano su tre lati.

- Mio principe -. La voce di Hoseok risuonò dalla porta sul retro. Aveva un aspetto diverso rispetto al solito: indossava pantaloni sportivi e camicia di lino. Appena mi avvicinai mi sorrise. - Sono felice che tu sia finalmente arrivato. Ti stavo aspettando -. Mi abbracciò con trasporto, sollevandomi da terra. Quel gesto mi colse di sorpresa, ma non mi lamentai conoscendo i suoi modi di fare molto espansivi.

- Anch'io - risposi con un enorme sorriso, felice di vederlo. Soffocato dalla sua spalla, lo abbracciai forte. Desiderai non sentirmi così vulnerabile emotivamente in quel momento a causa dell'alterco col moccioso. Se non avessi fatto attenzione, sarei scoppiato a piangere di colpo. Di certo lo scrittore non sarebbe stato sorpreso, tanto sapeva già che ero un caso disperato.

- Entra, voglio presentarti mia madre -. Una volta lo scrittore mi aveva detto che la sua madre biologica era morta dandolo alla luce, mentre Amelia era la seconda moglie del padre. Di lei sapevo solo che era francese e aveva più o meno l'età di mia madre.

Sunny ☀️ JikookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora