"would you escape from the devil even if he is the one you love?"

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Jungkook vedeva solo quello che voleva vedere, anche se gli avessi sbattuto in faccia la realtà
e spiegato il motivo delle mie azioni. Per questo rimasi inerte, senza dire una parola, perchè era capace di farmi passare, per quello che ai miei occhi poteva apparire bianco, in un nero profondo.

Fissai il tappeto che avevo davanti. Era quello che voleva da me. Desideravo chiedere il perché, lottare, ma le parole di Jungkook mi risuonavano in mente: sottomissione totale. Controllo totale sul mio piacere e sul mio dolore. Era quello che voleva... la mia sottomissione. Non voleva spiegarsi. Avrei potuto chiedere scusa, avremmo potuto parlarne, litigare, ma al momento voleva solo quello. E forse era anche ciò di cui avevo bisogno io: i nostri corpi che si scontravano come in un ciclone, riducendo al silenzio il resto del mondo. Solo che lui era furioso, e odiavo leggerglielo negli occhi sapendo che la colpa era mia.

Si accovacciò davanti a me, ma io tenni lo sguardo basso concentrandomi sulle sue scarpe, sul modo in cui i pantaloni gli avvolgevano le cosce muscolose. Dio, il moccioso era bellissimo, anche quando era infuriato.

Mi sfiorò la guancia, e un brivido mi corse lungo tutta la schiena. - Se non fossi così incazzato sarei impressionato, hyung. Finalmente hai imparato a sottometterti. Vediamo quanto riuscirai a resistere, dal momento che stasera verrai punito per una vita intera. Credi di potercela fare? -.

Alzai la testa e strizzai gli occhi. Il mio spirito combattivo minacciava di venire fuori e scagliarsi su di lui. Inspirai lentamente. Devo resistere, mi dissi cercando di domare la voglia di alzarmi, vestirmi e lasciarlo.

- Sicuro di non volere una parola di sicurezza, micetto? -.

Avevo il fiatone, il cuore stretto in una morsa. Feci un altro respiro veloce e scossi la testa, riabbassando lo sguardo. Stupidamente pensai che, se l'avessi avuta, l'avrei autorizzato a fare in modo che desiderassi usarla.

Mi fece scivolare le dita sulle labbra, afferrandomi poi il mento e costringendomi a guardarlo negli occhi. - Ti ha baciato. Hai risposto al bacio? - disse, graffiandomi la pelle della mandibola con la sua mano venosa.

Presi aria, con le labbra che tremavano. I miei occhi caddero a fissare il pavimento, facendomi sentire ancora più miserabile di quanto già ero.

- Se non l'avessi notato, stasera non sono in vena di ripetermi, Jimin. Hai risposto al bacio? -. Le sue parole erano acido, sembravano penetrarmi la pelle come magma incandescente.

Lui non era l'unico adirato. Io provavo una rabbia, un nervosismo, un rifiuto ed una tristezza così forti che mi sentivo sul punto di scoppiare. Avrei voluto urlare, dato che mi sentivo un fiume dentro, pronto a straripare da un momento all'altro. Eppure, nonostante tutto, non riuscivo a rispondergli per le rime, reprimendo tutto e lasciandogli le redini della situazione. Lasciai che quelle sensazioni si annientassero ed annullassero a vicenda, stando al suo malato gioco di sottomissione.

- Sì... ho risposto al bacio -. Quelle parole mi lasciarono un sapore amaro in bocca. Perché? Perché mi ero lasciato andare così? Mi venne la nausea a pensare che avrei potuto perdere Jungkook per uno stupido momento di debolezza.

- Con la lingua? - chiese ancora, accarezzandomi una guancia. Il suo pollice mi aprì leggermente la bocca e in filò il dito tra le labbra. La mia lingua subito lo accarezzò, ma lui scostò la mano bruscamente. - Allora, Jimin? -.

Aspettai un attimo e poi annuii, e mi sentii ancora peggio.

Allora Jungkook fece scivolare la mano sul mio petto, accarezzando il mio addome. - E le mani? Come poteva resistere a questa pelle candida mentre ti metteva la lingua in bocca? Ti ha toccato qui? - chiese rudemente, pizzicando un capezzolo e provocandomi un brivido.

Sunny ☀️ JikookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora