"the truth untold"

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"Come mai sei caduto dal cielo
O astro mattutino [Lucifero], figliuol dell'aurora?"

JUNGKOOK's POV:

Facevo lo stesso sogno da qulche mese. C'èra una stanza, immensa, tutta bianca. Di fronte a me c'era Jimin. In mezzo a noi, per terra, c'era una rosa rossa. Pian piano perdeva i petali, e ad ogni petalo caduto sulla mia pelle appariva una ferita e dai suoi occhi usciva una lacrima.

- Hyung, cosa accadrà quando quel fiore perderà tutti i petali ? Cosa accadrà quando mi vedrai crollare davanti a te ? -. Lo chiamai, sperando che potesse raggiungermi. Un dirupo ci divideva. Attorno a noi ora solo l'oscurità.

Lui guardava fisso, attentamente, come se in lontananza scorgesse qualcosa, e questo sguardo tenero, grazioso, ardeva di audacia e di dolore. Somigliava davvero ad un lord superbo, per l'arrogante espressione del viso e per qualcosa che vorrei chiamare la pesante fiamma della tristezza. Lui stesso non sentiva il proprio buio.

- Guarda Jungkook, guarda - disse Jimin, alzando un braccio e puntandolo verso uno specchio, apparso magicamente nel buio.

Là sorse d'un tratto un'immagine lontana, malinconica, che non poteva essere raggiunta.. un bocciolo di rosa e bianche ali nell'azzurrità, ed un silenzio che non era terrestre.

- Mi aveva promesso un regno che non aveva ed io, impallidendo, gli credetti. Tutto ciò che prima era gradevole divenne estraneo, vuoto, spaventoso, di fronte a questo incantesimo di discorsi che preannunciavano il nuovo, di fronte a questa luce demoniaca degli occhi trapassati da una fiamma - annunciò solenne Jimin, osservando la sua immagine attraverso lo specchio. - E nei recessi tenebrosi della mia anima cieca, nel profondo conservavo il ricordo di occhi enormi, spauriti, e di ali spezzate tra mura di mattoni -. Piangeva con la testa alta, senza rumore, fragile ma maestoso.

I miei occhi si spostarono sulla sua immagine riflessa, su quell'angelo caduto con ali dilaniate ed insanguinate, con in mano una rosa appassita. Prigioniero di un mondo corrotto ed egoista. Un'anima sporcata, dalla crudeltà dell'uomo. Volare, il suo unico desiderio, voler tornare tra le nuvole dove è stato creato perché, prima di diventare un angelo caduto, risplendeva della luce divina.

- Guardami. Vedi a che punto mi hanno fatto arrivare? Sono sui piedi di un abisso, ho le ali bruciate. Ma lo vedi che bruciano anche da dentro? Sono i miei pensieri e le mie colpe che mi ardono dentro e non c'è acqua che plachi questo fuoco, non ci sono parole per soffocare quello che sento: rabbia, orgoglio, tristezza. Non ho trovato qualcosa capace di cancellare tutto questo perché forse è indelebile e fa male ogni volta di più, ad ogni minimo sussulto del cuore -.

I suoi occhi riuscivano a riflettere le stelle della notte così come la luce del sole in pieno giorno ed era così bello vedere i suoi occhi guardarti mentre erano pieni della meraviglia del mondo. Ma, in quel momento, quella luce la risucchiava e la ingoiava nella sua oscurità, soffocandola. Sapevo che se mi fossi avvicinato ancora a lui mi sarei bruciato, ma volevo fare solo un'altro passo, vedere se avrebbe soffocato anche me o se sarei riuscito a tirare fuori quella luce così potente.

- Huyng, non si può fuggire dai propri problemi così come non ci si può allontanare dalla propria ombra. Scappare non funziona mai, bisogna avvicinarsi.. e noi lo faremo insieme. Ti costruirò delle ali bioniche. Certo, non saranno belle come quelle che avevi, però ti permetteranno di volare di nuovo, di essere felice di nuovo - dissi, col cuore in mano. Erano sentimenti questi perché non andavano spiegati. Altrimenti diventano ragionamenti.

Sunny ☀️ JikookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora