"i can't bear it anymore"

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È un capitolo un po' contorto e, probabilmente, vi lascerà con qualche domanda o dubbio. Ho deciso di dedicare il prossimo capitolo alle vostre domande e sono disponibile a darvi qualche chiarimento riguardante la storia, i personaggi e i temi. Potete fare anche delle domande specifiche per ogni personaggio di questa storia!
Sono più che disponibile a rispondervi, per cui non siate timidi 🌸

***

A volte mi capitava. Non dormivo per tutta la notte, e non perché fossi divorato dall'ansia. Mi capitava e basta.

Alle cinque e quaranta, in questo periodo dell'anno, il sole era già abbastanza alto in cielo da penetrare attraverso le finestre ed illuminare appena i contorni dei mobili. La camera era un insieme di contrasti grigi.

Una volta avevo letto su un libro che"il sole amava così tanto la luna che moriva ogni notte, per farla respirare". Continuavo a pensare a quella semplice frase e sempre più mi sentivo tradito dalle parole che fino ad ora mi erano parse estranee. Ora, invece, avevano un peso diverso: un sole che ardeva e inceneriva i miei sentimenti, che bruciava dove la ferita faceva ancora male, lo avevo trovato. Jungkook era il mio sole e non volevo che si trasformasse nell'eclissi del mio cuore.

Avevo già fame, il mio corpo era sveglio. Il mio cervello, beh, lui non si spegneva mai. Non ci riusciva, non poteva. Erano i pensieri a ricordarmi che ero vivo.

Il mondo ancora taceva. Nella mia testa c'era solo una baraonda di numerose idee che cozzavano tra loro.

Avevo gli occhi stanchi e le gambe fragili, ma non avrei smesso di lottare finchè Jungkook non fosse ritornato il mio solito moccioso. Non c'era cosa peggiore di avere qualcuno nel cuore, se non potevi stringerlo tra le tue braccia. Ed io volevo diventare per Jungkook quel tramonto che si cerca con lo sguardo tra i palazzi dopo una giornata di pioggia.

Lentamente mi avvicinai al comò e aprii l'ultimo cassetto. Rovistai tra i pigiami puliti e, nell'angolo più nascosto, trovai la mia scatola dei ricordi. La presi, chiusi il cassetto e mi sedetti sul letto a gambe incrociate. Tolsi il coperchio e, tra le varie fotografie, trovai un vecchio pezzo di carta. Con delicatezza lo aprii e rilessi per l'ennesima volta il contenuto. Lo facevo spesso quando mi sentivo sul punto di affogare e non risalire più. Eppure sembrava che il fondo non lo raggiungessi mai.

Ehi,
ultimamente sei molto sensibile, piangi per qualsiasi cosa, e nasconderlo non è più tanto facile, vero?
Non stai fermo un attimo, non sai più dove sbattere la testa. Prova a calmarti un po', l'agitazione non è mai stata fatta per te.
Perchè la notte non provi ad addormentarti con un sorriso, che con quelle lacrime? Addormentarti, parola grossa, vorrei tanto capire che ti frulla nella testa tutta la notte, cosa ti porta a rimanere con lo sguardo vacuo verso il nulla, anzi verso l'oscurità della tua stanza.
Ma non vedi che poi durante il giorno non ti reggi neanche più in piedi? Cos'è che ti turba?
Stai iniziando a mangiare sempre, in ogni momento, non ti sei mai ridotto a certi livelli. Mangi troppo.
Stai diventando acido e spento con molte persone, perchè?
Tu non sei mai stato così. Vedo che nulla ti rilassa ultimamente, neanche la tua melodia preferita, quella dolce che usavi come sottofondo mentre dipingevi. Adesso non disegni neanche più, tu, che hai sempre considerato il carboncino e l'album da disegno aria per i tuoi polmoni. Te ne stai sempre in disparte, chiuso in camera tua con la testa fuori dal mondo. Si può sapere che pensi? Quali sono i pensieri che ti portano a quel fiume di lacrime?
Noto spesso che ti perdi, non ti rendi conto più di dove sei o semplicemente chi sei. Mi spieghi perchè?
Tu non sei mai voluto essere così, tu non volevi diventare così. Sembra come se le tue paure ti stessero imprigionando, quasi diventassero realtà se tu provassi a scappare.
Ti stai isolando dal mondo, mi spieghi perchè sei diventato così?
Ti vedo spesso sbuffare, come se pensando ti arrabbiassi con te stesso. Non te n'è mai fregato del giudizio della gente, e ora?
Ti senti più sbagliato di un segno fuori posto in matematica. Adesso ti fai mille paranoie su quello che la gente pensa di te, non riesci mai a piacerti, ti sembra di essere l'imperfezione. Te ne stai ore davanti allo specchio e non sai fare altro che criticarti, ad osservare tutte le tue imperfezioni. Dov'è finito il ragazzo spensierato?
Sento che cerchi di trattenere le lacrime, e vedo quando ne scende una e ti sbrighi a toglierla; hai paura che ti critichino anche per quello, vero? Non capisco più perchè piangi così tanto. Ti stai facendo male. Torna in te.
Hyung, torna ad essere il mio Jimin.

Sunny ☀️ JikookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora