Capitolo 11

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Mi sveglio, con la luce del sole che mi prende in pieno viso, rendendo il mio risveglio non poco traumatico.
Sbadiglio e cerco di aprire gli occhi, senza rimanere accecata dalla luce.
Mi alzo stirandomi e sbadigliando. Guardo davanti a me e vedo che Ginny sta ancora dormendo beata nel suo letto, guardo l'orologio e noto che sono le nove meno dieci.
Un altro sbadiglio mi fa aprire la bocca in maniera sproporzionata, decido di andare in cucina per iniziare a fare colazione, ma appena varco la porta e mi dirigo nel corridoio, sento un odore di uova e pane.
Mi avvicino incuriosita e vedo una figura totalmente in nero, che si muove veloce e sicura tra i pensili della cucina.
Riconosco subito dopo che è Derek, sta cucinando come al suo solito.
-Buongiorno- dico, entrando nella stanza e lo noto girare appena la testa e guardarmi di sfuggita entrare.
-Buongiorno- ricambi lui, con il suo solito tono burbero.
-Già sveglio di prima mattina?- chiedo, cercando di iniziare un discorso ma di risposta ricevo semplicemente uno sbuffo.
Alzo gli occhi al cielo, non è possibile che con questo ragazzo non si possa praticamente parlare.
-Sono appena tornato dal lavoro ragazzina- dice, portando una quantità di pane immensa in un piatto.
-Che lavoro fai?- chiedo incuriosita, visto come è vestito e l'orario assurdo che fa, non riesco proprio a collegarlo con nessun lavoro.
Lo noto fare un guizzo con la sua solita espressione seria nella mia direzione.
Sorride divertito e scuote la testa, per poi tornare a concentrarsi sulle uova nella padella.
-Sono capo sala in un locale notturno- dice veloce, togliendo le uova strapazzate e mettendole in un altro piatto vicino al pane.
-Ah, beh sembra un bel lavoro- dico semplicemente, non sapendo che tipo di commento fare e noto il ragazzo sorridere di nuovo divertito.
Mi soffermo a studiare i suoi denti, bianchi splendente, da poter fare una pubblicità per un dentifricio.
Poi le sue labbra rosse scarlatte e piene, in contrasto con la sua carnagione.
Risalgo e noto gli zigomi già marcati per l'età ma non troppo severi sul suo viso e il taglio degli occhi, molto fine.
-Appena hai finito di fissarmi, potresti portare queste cose sul tavolo?- chiede freddamente, indicando i due piatti davanti a lui.
Mi limito ad annuire e non far caso alla sua affermazione sul fatto che lo stessi studiando. Lo stavo facendo davvero e mi incuriosiva quel ragazzo così freddo ma sotto sotto generoso, me lo aveva dimostrato per il problema della moto.
Porto i piatti sul tavolo enorme, già apparecchiato della quale non mi ero accorta appena entrata. Appoggio i piatti e appena mi rigiro verso la cucina, vedo la figura alta e muscolosa di Roy fare il suo ingresso, ancora assonnato, all'interno della stanza.
Roy è a torso nudo, proprio come la prima volta che vidi Derek cucinare e la cosa mi mise in imbarazzo.
Con Roy non fu la stessa sensazione, fu più una cosa di disagio la mia.
-Buongiorno- disse sbadigliando e venendo nella mia direzione.
-Dormito bene?- mi chiede, sorridendo gentile e io annuisco.
Mi sto concentrando a non soffermarmi su quel corpo da dio greco che mi sta davanti, in più con la carnagione scura del ragazzo, sembra un Poseidone appena uscito dal mare.
Lui ricambiò sorridendo e si sedette poi al suo posto, versandosi del succo in un bicchiere.
Subito dopo, vidi spuntare mio fratello, Mark, Robert e Ginny dal corridoio.
Avevano tutti la faccia più o meno da zombie e camminavano anche come tali.
Per mia fortuna, gli altri ragazzi erano vestiti e pronti per la giornata, tranne Ginny, lei era ancora in canottiera e pantaloncini di tuta e i capelli erano un disastro, ma non sembrò interessarle.
-Buongiorno- dice la ragazza, grattandosi il nido che ha in testa e venendo verso di me.
Risalutai tutti e ci sedemmo ognuno al suo posto.
-Allora? Come è andata ieri sera?- chiede Jonah, versandosi del caffè in una tazza e prendendo un pezzo di pane tostato.
-Beh, contando che nessuno sapeva che io e Sunny fossimo state candidate come possibili reginette e che io abbia vinto quel titolo, tutto nella norma- dice gesticolando tranquilla la mora di fianco a me, mentre i ragazzi davanti a noi sgranano gli occhi.
-Cosa? Ma è fantastico Ginny! Dobbiamo festeggiare- dice Mark.
-Si, credo di si- dice la ragazza, ancora troppo assonnata per fare mente locale sulle parole che sta dicendo il ragazzo davanti a lei.
Io rido della situazione molto strana e buffa che si è appena creata.
-Potremmo andare al Tiger! Ti uniresti a noi Derek?- chiede Robert, guardando il ragazzo alla sua sinistra, che sta bevendo tranquillamente il suo caffè latte, senza aver fatto troppa attenzione alla nostra conversazione.
-Non so, se riesco a staccare da lavoro, se no passo a salutare- dice con una scrollata di spalle disinteressata.
-Il tuo lavoro è in quel locale, ci manca che non ci saluti- dice ridacchiando Mark, guardando il suo amico.
Derek non risponde e si limita a riconcentrarsi sulla sua bevanda.
È davvero strano questo ragazzo, così chiuso e solitario a volte.
-Bene, direi che è deciso, sta sera tutti a festeggiare Ginny!- dice felice Roy, che ha appena finito il suo succo.
Credo sia una buona idea festeggiare fra di noi, dopo tutto non è un titolo che si vince con molta facilità e ieri sera era davvero meravigliosa Ginevra.
Bevo il mio caffè e mangio del pane con della marmellata alla ciliegie, per poi aspettare che i ragazzi, pian piano lasciassero il tavolo per sparecchiare.
All'ultimo si era aggiunto anche Tom, ma di Jack nemmeno l'ombra ma non chiesi, nessuno sembra stupito dell'assenza.
-Ci penso io Sunny, tranquilla- dice sorridente Robert, avvicinandosi al lavandino a cui ho aperto l'acqua.
-Oh, sicuro che non vuoi una mano?- gli chiedo e lui annuisce, per prendere il mio posto.
Non sapendo cosa fare, decido di andare in camera mia, così da poter studiare per le ultime verifiche dell'anno.
Arrivo e guardo i miei libri e li porto sulla scrivania, meglio cominciare con matematica, la mia tanto amata matematica.

Fango, Ruote e AmoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora