Capitolo 28

1.4K 51 0
                                    

Sono passati due giorni dalla scoperta di mio padre e sono due giorni che evito mio fratello.
I ragazzi si sono insospettiti e hanno fatto domande, sia a me che a lui, ma nessuno dei due ha proferito parola.
Ginny e Derek sono gli unici a essere a conoscenza del perché.

Sono in cucina, sto prendendo un caffè e aspettando Derek, per andare insieme ad allenamento.
Vuole accompagnarmi lui sta mattina, visto che piove e ho accettato.
Non ho voglia di arrivare già bagnata ad allenamento e non ho nemmeno troppa voglia di guidare.
Bevo l'ultimo sorso di caffè e guardo l'orologio, sono le dieci del mattino e tra tre quarti d'ora dobbiamo essere pronti in capo, se no Max ci uccide.
Poso la mia tazza nel lavandino e decido di andare a chiamare il moro, che sembra non uscire più dal bagno.
Ma appena mi avvicino al corridoio, lo vedo arrivare sorridente e con il suo borsone in mano.
-Rilassati ragazzina, io sono sempre in orario- dice, sorpassandomi e andando nel soggiorno.
Alzò gli occhi al cielo, siamo già sbruffoni di mattina, fantastico.
Questo è il Derek che molto spesso vorrei poter sopprimere, non posso farcela a reggerlo così per tutto il giorno.
Lo seguo in silenzio, prendo il mio borsone da vicino al bancone e il mio casco.
Lui si avvia direttamente alla porta, aprendola per lasciarmi passare.
Scendiamo, sempre in religioso, silenzio in garage.
Sto ancora archittettando come conoscere mio padre e fare ricerche più approfondite su di lui, soprattutto,mi sto chiedendo se abbia senso coinvolgere anche Derek. Perché dovrebbe farlo? Cosa gliene verrebbe in tasca a lui? Nulla, di conseguenza non è nemmeno detto che mi dica di sì.
Arriviamo alla macchina e io cerco di spedire lontano questi pensieri.
Il viaggio lo trascorriamo in silenzio, strano, visto che negli ultimi due giorni non abbia fatto che parlare, sul fatto che io debba parlare nuovamente con mio fratello.
La mia risposta è stata sempre la stessa, ovvero no.
Mi serve del tempo per capire e metabolizzare la situazione e, quello che ho avuto, purtroppo non mi è bastato.
Noto un cancello famigliare pararsi davanti a me, quello della mia vecchia pista.
Guardo un attimo Derek, che è impassibile, come se tutto fosse normale.
-Perchè siamo qui?- chiedo, confusa e adirata.
Non voglio una ramanzina da Max sul perché siamo in ritardo e le solite cose.
-Perchè è qui che Max vuole che ci alleniamo- dice, guardando annoiato, davanti a sé.
Sbuffo in maniera rumorosa, per poi mettermi il cappuccio e prendere coraggio per uscire nel pieno di un temporale estivo.
Corro ad aprire e lascio che l'Audi, passi il cancello, lo richiudo e mi fiondo in macchina, fradicia.
Cosa che volevo evitare altamente, per questo ho deciso di andare in macchina con Derek.
Vedo il ragazzo sorridere, sta evidentemente trattenendo una risata e la cosa mi infastidisce, sbuffo nuovamente e porto le mani al petto, detesto quando fa così.
-Sei carina quando ti offendi- dice, parcheggiando in uno dei posti ancora liberi dalle pozzanghere.
Cerco di non sorridere alla sua affermazione, ma non riesco, è più forte di me e noto che anche lui fa lo stesso.
Questo ragazzo ha uno strano effetto su di me.
-Sunny...- inizia a dire e io giro il viso per guardarlo e lo trovo in imbarazzo.
Seconda volta in poco tempo, credo sia un record anche per lui, trovarsi in questa situazione con una ragazza.
-...posso baciarti?- mi chiede e i miei occhi si spalancano, mentre la mia testa annuisce e il mio cuore aumenta vistosamente i battiti.
Nessuno mi aveva mai chiesto un bacio e devo ammettere che è una cosa strana, ma molto piacevole.
Mi piego verso di lui, socchiudendo gli occhi e sento le sue labbra posarsi sulle mie, è un momento elettrizzante e sento il cuore battere impazzito nella cassa toracica.
Mi sento catapultata in un altra dimensione, dove non esiste nulla, se non io e lui in questo istante, che vorrei non finisse mai.
Lo sento staccarsi e mi lascio scappare un gemito di dissenso, per poi riaprire gli occhi e vederlo sorridere.
Vorrei una spiegazione a questo suo bacio, ma non voglio rovinare questo momento e questa atmosfera magica che si è creata.
Lo guardo nei suoi meravigliosi occhi, dove trovo solo serenità e potrei dire, persino amore.
-Com'è stato?- mi chiede, sorridente e contento, prendendo le mie mani e stringendole nelle sue.
Com'è stato? È stato una bomba ad orologeria, qualcosa di inaspettato e bello, qualcosa che mi ha fatta distrarre per un attimo dalla mia vita e che mi ha portata in un altro mondo.
-Meraviglioso- rispondo, riavvicinandomi pericolosamente al ragazzo, che alza un occhio incurosito e divertito.
Non si sposta e la cosa mi fa battere il cuore ancora più veloce di prima.
Vorrei baciarlo di nuovo, ma subito dopo, sento qualcosa battere sul finestrino dal mio lato.
Ci allontaniamo velocemente e trovo Max, guardarmi severo da fuori la macchina.
-Forza, non abbiamo tutto il giorno! Ora piove un po' meno, montante in sella e andiamo a prendere i tempi- dice parentorio, da dietro al finestrino, noi ci limitiamo ad annuire e poi a scendere dalla macchina.

Fango, Ruote e AmoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora