Capitolo 7

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Ok, posso dire di essere un unico fascio di nervi.
Sono davanti a un palazzo, poco distante dalla zona che aveva in mente Jonah.
Sembra uno di quei palazzi costosi e dove l'affitto costa un enormità, speriamo non sia davvero così.
Mi passo le mie mani sudate sulla mia camicia, almeno provo ad asciugarle.
Mi avvicino al campanello e lo suono, al cognome Jennings, come mi ha detto Robert per messaggio.
-Si?- risponde una voce metallica.
-Sunnyvale Ross- dico semplicemente e sento la porta scattare, entro seguita da mio fratello e mi avvio per le scale.
Dobbiamo salire fino al quinto piano ma l'ascensore è rotto, devo dire un grande inizio.
Arriviamo davanti a una porta, dipinta di verde e con un pomello dorato proprio nel centro.
Suono il campanello e dietro si sente un gran trambusto.
Inizio a respirare affannosamente e vedo mio fratello cercare la mia mano. Lui sembra totalmente a suo agio, mentre io cerco di darmi una calmata, dopotutto non saranno sette maschi a darmi problemi, no?
Sento la porta aprirsi, ma c'è un altro rumore nelle mie orecchie, il battito del mio cuore.
Un ragazzo castano apre la porta e ci sorride cordiale.
-Prego entrate- dice e ci lascia spazio alla sua sinistra.
Io passo per prima e entro nel mega appartamento. È enorme, non so quante stanze possa avere, ma è davvero grosso.
-Benvenuti- dice Robert, che arriva da una stanza vicino alla cucina.
Siamo nel soggiorno, dove ci sono due ragazzi intenti a giocare alla play station, mentre di fianco a noi c'è una cucina super moderna, tutto in un open space e poi parte un corridoio, da cui si vedono delle porte.
-Grazie- rispondiamo insieme io e Jonah.
-Sono Roy- si presenta il ragazzo castano, lo guardo bene e potrebbe avere l'età di Albert, ma non di più.
Mio fratello si presenta ai ragazzi e scopro esserci in casa solo Mark, Jack, Robert e Roy.
Finalmente riesco a dare a tutti delle facce.
Robert ci fa fare un veloce giro della casa, che scopro avere due bagni, il che è fantastico e quattro camere.
-Scusate, ma come l'avete trovata questa casa?- chiedo, perché non è un appartamento molto piccolo, anzi, tutt'altro.
-Diciamo che il padrone di casa è lo zio di Mark, lui ha progettato e ideato questo palazzo. È molto strano e di alta classe, non molto adeguato a noi, ma ci servivano delle camere per poter convivere e non abbiamo proferito parola a riguardo dello stile eccetera- dice, mostrando una delle due camere con coinquilino disponibile.
Non è davvero niente male come casa e mi potrebbe piacere.
-Quanto sarebbe l'affitto?- chiede Jonah.
-il complessivo sono milleduecento dollari totali ogni quattro settimane- dice, facendo dei calcoli con le dita.
Io e il biondo ci guardiamo a bocca aperta.
-Cosa?- chiedo scandalizzata e per la mia faccia Robert si mette a ridere.
-Te l'ho detto, è lo zio di Mark il proprietario di tutto, ci chiede una cifra abbastanza equa all'appartamento, ma non proprio.
Poi in otto la spesa è davvero nulla- dice, gesticolando con la mano.
Io sorrido e guardo mio fratello.
-Ci lasceresti un attimo per parlare?- gli chiede cortesemente Jonah e il biondo annuisce, uscendo e andando verso la cucina.
-È la nostra occasione Sunny, non costa niente al mese, potremmo mantenerci le moto senza problema- dice contento e io annuisco.
-Credo che dovremmo accettare- dico e infine ci accordiamo sul fatto che si, sarà casa nostra.
Raggiungiamo i ragazzi in cucina, che stanno discutendo di qualcosa e si ammutoliscono appena ci vedono.
-Noi avremmo deciso- dice Jonah e tutti annuiscono speranzosi.
-Accettiamo l'offerta e ci trasferiremo appena possibile- dice contento e io annuisco soddisfatta.
-Perfetto, vi diamo il benvenuto ufficiale nella vostra nuova casa- dice Robert sorridente.
Sarà sicuramente una nuova esperienza, ma meglio mettersi in gioco, credo che potrebbe piacermi vivere qui.

***

Ho due scatoloni, uno impilato sopra l'altro e non vedo nulla.
-Posso aiutarti?- mi chiede una voce.
-Si grazie- dico con le braccia tremolanti.
Sono al primo piano e ho rischiato di uccidermi più di una volta, per un piede storto o perché inciampavo nei gradini.
Il ragazzo prende una scatola e si rivela essere Roy.
-Grazie Roy- dico, andando avanti per le scale.
-Non c'è di che- dice.
Lo scatolone non sembra pesargli molto, non fa ansimi per la fatica a salire le scale, si vede solo il corpo teso per lo sforzo.
-Sono lunghi cinque piani a piedi per il trasloco eh?- mi dice e io mi limito ad annuire, essendo al quarto piano e senza più fiato.
-È successo anche con Derek qualche mese fa. Ascensore rotto e abbiamo dovuto fare il trasloco per le scale. Però è un ottimo allenamento- dice, arrivando tranquillo al quinto piano, mentre io mi sento le braccia di gelatina.
Apre con le chiavi e entriamo nell'appartamento deserto.
-Dove sono tutti?- chiedo, strano che il sabato mattina siano tutti già spavaldi.
-Al lavoro!- dice ovvio il castano.
-Lavoro? Ma quanti anni avete?- chiedo, andando verso il bancone della cucina per un po' d'acqua.
-Io ne ho diciotto, Robert ne ha venti, Tom ventidue, Derek diciannove, Jack venti, Mark ventidue- dice, venendo verso la cucina anche lui.
-Allora, più o meno le vostre età le avevo capite! - dico orgogliosa di me stessa, mentre il ragazzo ridacchia.
-Tu quanti anni hai ?- mi chiede subito dopo.
-Quanti anni mi daresti? - chiedo, incrociando le braccia.
-Te ne darei diciassette - risponde pensieroso.
-Giusto, quest'anno sono diciassette- dico sorridendo e andandomi a prendere il bicchiere d'acqua.
-Anche la sorella di Tom, che abita qui ha diciassette anni- dice subito dopo, io mi giro stupita.
-C'è una ragazza?- chiedo e lui scoppia a ridere.
-Si, Ginevra, credo che ti piacerà! Poi, finalmente avrà un'altra ragazza che dovrà sopportare sette maschi- dice ridacchiando.
Io, dentro di me sento una gioia provata in altre poche occasioni.
Ci sarà anche una ragazza, con cui poter parlare e che mi potrà capire in questo mondo di pazzi.
Sorrido a trentadue denti e guardo Roy che sta ancora ridendo.
Torno dal mio scatolone in entrata e lo porto in camera, ma sento di essere seguita, mi giro e vedo il castano appoggiare anche l'altro nella mia nuova camera.
È spaziosa, ha due letti e due armadi, qualche mensola ma una sola scrivania.
-Spero non ti spiaccia ma dovrete condividerla, ma Ginevra in genere studia con Tom in camera mia- dice, appoggiato allo stipite della porta.
Io sorrido annuendo e mi guardo intorno, ci sono poster di alcuni gruppi musicali, qualche libro e saga fantasy.
Mi piacerà questa ragazza.
-Credo sia l'unica della casa a non essere in diretto contatto con le moto, anzi, lei fa nuoto- dice, indicando le medaglie attaccate alla testiera del letto e le innumerevoli foto di qualcuno in piscina.
-Beh, avrò qualcuno con cui poter andare in piscina ad allenarmi- dico, alzando le spalle.
-Hai ancora tanti scatoloni?- chiede Roy, facendomi passare dalla porta e seguendomi nel corridoio.
-Ne ho ancora due di vestiti e uno di oggetti a cui tengo molto, poi ho finito- dico sorridendo.
-Va bene, ti aiuto!- dice e scendiamo le scale.
Un ora dopo tutti e cinque gli scatoloni sono in camera, i vestiti li sistemerò poi, per ora mi basta aver messo a posto libri e qualche foto sulle mensole e comodini.
-Che dici di uscire sta sera? Non è un appuntamento, ma siamo io, Robert, Damian e Mark, se ti andasse ci farebbe molto piacere- mi dice sorridendo.
Io annuisco, dopo tutto è sabato sera e un uscita con i miei nuovi coinquilini non mi farà sicuramente male.
-Certo, mi farà molto piacere, a che ora?- chiedo.
-Per le nove ci troviamo qui, poi andiamo con la mia macchina- dice e io annuisco.
-Va bene, mi farò trovare qui per le nove- dico sorridendo e avviandomi verso la porta.
-Perfetto, lo dico agli altri, a sta sera Sunny- dice dal corridoio.
-A sta sera- ribatto io, uscendo di casa

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