Jillian's P.O.V
Sto morendo di caldo.Letteralmente.
Sento come se un mammut fosse entrato nella mia stanza e avesse preso posto accanto a me.
Apro un occhio..solo per controllare che tutto sia alla normalità.
Peccato che la mia vita sia oscurata da un possente braccio tatuato.
''Pss Bryan svegliati'' dico per evitare la mia morte.Mh in effetti non mi dispiacerebbe morire sotto un gran pezzo di figo.
Niente.Silenzio.
''Bryan,muovi il culo ed alzati,mi stai soffocando'' alzo la voce cercando di risvegliarlo dal mondo degli unicorni e fatine alate.
Ancora silenzio.E' l'ora di attuare il piano sopravvivenza.
Lo faccio rotolare dal letto senza ritegno.Sarò pure magra,ma la forza non mi manca mica.
''Ma che diamine'' mi guarda da sotto il cipiglio''Ma buongiorno fiorellino'' sbuffa cercando di alzarsi.
''Sai,di solito le persone normali,che ti offrono/costringono di dormire in casa propria,la mattina non fanno proprio così'' cerca di trattenere un sorrisino,lo vedo.
''Hai detto bene,persone normali,peccato che io di normale non abbia niente'' lo snobbo alzandomi per mettermi un pantalone della tuta.Ho preso questo strano vizio di dormire senza pantaloncini da mia madre.Diciamo che siamo delle semi-nudiste.
''Si si,fai come vuoi'' si alza finalmente dal pavimento ''comunque hai uno strano vizio mentre dormi'' Lo guardo accigliata e confusa.Non penso di essere così stramba anche mentre dormo.
''Beh,diciamo che hai la cattiva abitudine di sfregare il tuo posteriore proprio qui'' si indica le sue parti basse.
Voglio sotterrarmi,credo che il mio rossore si sia espanso su tutto il corpo.Mi sento letteralmente andare a fuoco.
Boccheggio delle scuse,ma causo una sua fragorosa risata come risposta.
''Non c'è nulla da ridere,non ho mai dormito con nessun ragazzo,non potevo saperlo'' mi imbroncio.
Non ho mai avuto l'onore di uscire con un ragazzo,figuriamoci dormirci insieme.
Appena questa frase raggiunge le sue orecchie,blocca la sua chiassosa risata e rivolge tutta la sua attenzione su di me,come se dovessi aggiungere qualcosa.Peccato che non voglia.
''Beh questo si fa interessante,quindi sei una sotto specie di sfigata che è sbocciata?''
dice ridendo,sfortunatamente io non ci vedo niente da ridere.
Lo fulmino con lo sguardo,causandogli un'altra imminente risata.Sbuffo andandomene in cucina.Ma per quale ragione gli ho chiesto di rimanere?Ah già,a volte dimentico di essere una persona buona e caritatevole.
E ormonata.Anche.
Arrivo in cucina pronta a prepararmi un caffè.Anche questa è una cattiva abitudine,sempre ereditata da mamma.
Fin da quando ero piccolina mia ha sempre preparato una tazza fumante di caffè 'ti serve come movente' e poi ci mettevamo a berlo insieme.Ah le belle mattinate,un pò mi mancano se devo essere sincera.Ne preparo due tazze,onde evitare che Bryan me la sottragga, come è accaduto l'altra volta.
Passano 10 minuti,ma di lui nemmeno l'ombra,ed il mio caffè si sta raffreddando.Decido di tornare in camera per cercarlo.
Sento del vociare da dietro la porta di camera mia.Non vorrei essere indiscreta,perciò decido di tornarmene in cucina,stavolta però cominciando a sorseggiare la mia bibita.
Come era quel detto?Ah si!Chi si fa gli affari suoi campa cent'anni.
E poi non sono nessuno per farmi i cazzi suoi.
Decido di mettere in ordine la cucina,di solito io ed Annabel ci dividiamo i compiti,così da non accumularci il tutto.Per quanto riguarda la mia interazione con lei,beh si sta evolvendo.
La sera -quando non è occupata con Bradley ovviamente- ci ritroviamo in salone e ci mettiamo a parlare di come è andata la giornata, o sennò ci mettiamo a guardare un film,parliamo di musica -oltretutto ho scoperto che segue un mucchio di band a cui sono devota per la loro nascita- e cosa più importante,ha dichiarato di essere innamorata della serie televisiva di Game of Thrones. Come posso non amarla?
''Scusami,ho ricevuto un'altra telefonata urgente'' distolgo l'attenzione dal cellulare -precedentemente preso- ''Uh,non fa niente,è successo qualcosa di grave?'' intanto gli passo la tazza con il caffè -anche se ormai freddo- ''No,è che stasera mi hanno spostato nuovamente un turno e sono fottuto'' parla mantenendo il tono della voce bassa e pacata ''Ah capisco,di cosa ti occupi?'' spero di non essere troppo invadente,ogni volta che provo a domandargli qualcosa si agita e si comporta da stronzo ''Non sono affari tuoi'' appunto.
Però dai,facciamo passi avanti,non ti ha sputato in faccia i soliti insulti
Zitta tu.''Va bene va bene,quanto siamo acidi'' sussurro indispettita
''Ti ho sentita'' mi riprende
''Fottiti'' sibilo tra i denti
''Anche adesso'' sbuffoTorno in camera e mi preparo.Stavo progettando da giorni di andare a cercarmi un lavoro.Non sopporto di stare con le mani in mano tutto il giorno.Sono troppo iperattiva,lo dice anche mia madre.Colpa del caffè,rispondo sempre.
In realtà non vorrei un qualcosa di così impegnativo,diciamo che anche la barista mi andrebbe bene.
Opto per uno skinny jeans con sopra una felpa a scacchi nera.Ai piedi le Converse ormai quasi distrutte.Dovrei rivalutare l'opzione di comprarne un altro paio.
Prendo lo zaino,chiavi cellulare e torno in cucina da Bryan.
''Adesso io devo uscire,se ti va puoi rimanere qui altrimenti '' mi interrompe bruscamente ''ti accompagno'' dice per poi andarsi a vestire -presumo- lasciandomi sbigottita.
Fa il suo ingresso con gli stessi vestiti di ieri e con i capelli spettinati.Non mi ero mai soffermata sulla sua altezza.Sarà un metro e ottanta all'incirca.
Come a leggermi nel pensiero di risponde ''sono un metro e ottantacinque per l'esattezza'' mi squadra.Lo sorpasso dandogli una 'spallata' ed insieme ci avviamo verso la sua macchina.
''Allora per entrare qui dentro devi rispettare alcune regole'' ed eccolo li,il solito fissato,perfezionista delle macchine.
''Primo,non si mangia qui dentro'' alzo gli occhi al cielo ''Qui dentro scelgo io la musica'' odio profondo ''E terzo non cominciare con la tua insolenza e logorrea'' alzo nuovamente gli occhi al cielo ''E non sollevare lo sguardo,mi infastidisci'' che novità.
Entro in macchina,facendo attenzione a non sbattere lo sportello troppo forte ''allora dove ti porto?'' in realtà adesso che ci penso..non conosco ancora niente e nessuno in questa città,quindi non saprei dove andar a chiedere.
''Mh non lo so,mi andava di fare un giro'' mento.Penserò al lavoro poi.
Sbuffa ''Allora ti faccio girare un pò la città'' annuisco.
Di Sydney conosco solo la mia zona e la scuola.E pensare che ci vivo da più di due mesi..
Il viaggio è silenzioso,come aveva preannunciato,sbircio il suo profilo.Mascella tesa e sguardo fisso sulla strada,le braccia anch'esse tese,con le vene in evidenza,che tengono saldamente lo sterzo.Mi sento accaldata.
''Non sbavare però'' ghigna,facendomi portare le mani alla bocca.Stronzo.
''Stavo osservando l'oceano che si cela dall'altro lato del mio finestrino,quindi è inevitabile guardare dalla tua parte'' gli faccio un sorrisino di sbieco.
Qui qualcuno comincia a farsi rispettare ehVisto si.
''Gn-gn,quanto siamo permalose'' lo incenerisco con lo sguardo ''non sono permalosa'' digrigno i denti facendolo scoppiare a ridere.Mi imbroncio ma continuo comunque a guardarlo.
''Così mi metti ansia'' lo ignoro '' ti piace fare surf?'' gli chiedo animatamente.
''Si quando mi capita,con alcuni amici vado,purtroppo delle volte è pericoloso'' e sospira,facendo ritornare quello sguardo triste,gli occhi verdi vivaci si scuriscono,come se si stesse ricordando qualcosa di doloroso.
''Mi insegni?'' chiedo speranzosa ''Mhh mhh'' grugnisce ''Era un si?'' chiedo per sicurezza ''Forse.Era un forse'' dice titubante.
Mi rimetto seduta composta e mi guardo attorno.Sembra essere in California.
Il giro continua tranquillamente,a distogliere l'attenzione di entrambi è lo squillo del telefono seduto al mio fianco,che senza esitazioni risponde.
''Dimmi'' dice irritato.Non capisco molto bene della conversazione perchè è come se stessero parlando in codice.
''Non mi sono reso conto dell'orario'' dice dando un occhiata fugace all'orologio che contorna il suo polso sinistro ''Adesso?''
''Vaffanculo.Okay ciao a tra poco'' chiude la telefonata e butta il suo cellulare sul cruscotto.E' terribilmente teso.Non oso chiedergli niente.
''Adesso ti riporto a casa,ho da fare alcune cose'' asserisce,serio.''Okay'' sussurro.
Il viaggio di ritorno è stato imbarazzante.Troppo silenzio spezzato solo da i respiri pesanti di entrambi.
Mi lascia davanti al portone di casa,scendo e lo saluto.
''Ah presto mora'' mi fa un occhiolino e parte,dando a tutto gas.
Sgrano un attimo gli occhi per il nomignolo da lui utilizzato.Aspetto l'ascensore -che per mia fortuna ci mette poco- e salgo fino al mio piano.
Faccio per aprire la porta ma un biglietto distoglie la mia attenzione.
E' come quello che trovai molto tempo fa a casa di mia zia Amy,il messaggio è ovviamente diverso:
Conosciamo tutti i tuoi spostamenti.----------------------
BOOOM SALVE GENTE.
TANTI COMMENTI E STELLINE
AL PROSSIMO AGGIORNAMENTO
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Beside You
ChickLit[COMPLETA] Jillian Hèrnandez, un nome ed una garanzia. Impegnata ad essere invisibile, durante il suo primo giorno di scuola, nella sua nuova scuola, succede l'impossibile. L'esemplare di bulletto che si crede il capo che regna su tutto e tutti si s...