Capitolo 26

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Jillian's P.O.V

È il mio fidanzato.
È il mio fidanzato.
È il mio fidanzato.
È il mio fottuto fidanzato.

Queste quattro parole,nell'ultimo caso cinque,che mi girano in testa da più o meno mezz'ora.
Dopo aver mormorato,scioccata,il mio nome per presentarmi,in seguito non ho fatto granché.Bryan sembrava quasi imbarazzato.Bè in realtà ora come ora non mi importa molto.Stavo ancora cercando di assimilare quell'assurda informazione.

Ed ecco che il mio piccolo cervelletto,adesso si mette in moto per ricollegare il tutto.La mancanza delle telefonate da parte di mamma,quando mi liquidava per degli 'imprevisti',quando doveva scappare per 'lavoro'.

E sapete che c'è?
Non sono arrabbiata per il fatto che lei si sia trovata un uomo,sono sbigottita per le menzogne da lei raccontate,anche se sono convintissima al cento per cento che ci sia dell'altro.Qui qualcosa mi puzza,e non è il cane della zia Amy,anche perché si trova a parecchie miglia di distanza,ma anche queste sono frivolezze.

Ritornando al discorso di prima,senza cercare di divagare ancora,mi sento ferita e delusa.Delusa soprattutto.
È difficile da spiegare,è come se l'unica persona vicino a te,che sappia tutto di te,che ti abbia vista crescere,cadere,ridere,divertirsi,addormentarsi e non ti abbia minimamente coinvolto,calcolata per l'importanza trovata.

Magari voi pensate che io sia esagerata è chiaro,ognuno la pensa al proprio modo.Ma non riesco a trovare altra spiegazione.

Perché nascondere una cosa simile?
Perché non si è voluta confidare con me e trasmettermi la sua felicità?Io sarei stata solo felice di accoglierla.
Che abbia avuto paura della mia imminente reazione?

Per quanto mi riguarda,in realtà non ho mai pensato ad una possibile figura paterna dal oggi al domani.Essendo abituata a vedere solo la mamma come riferimento,probabilmente si,mi darebbe fastidio inizialmente.Ma ribadisco,sarebbe questione di abitudine.

Poi se mi sta sul cazzo sono dettagli di poco conto.

E figuriamoci,a te stanno tutti sul cazzo..

Non mi sembra di aver chiesto una tua opinione.

Comunque,credo sia normale però,essere gelosi della propria madre.Correggetemi se sbaglio.
E poi..quando sai di aver condiviso tutto solamente ed unicamente con lei,tralasciando i miei adorati nonni,ti ci attacchi per forza,come una cozza al proprio scoglio.

"Jill..che ti hanno fatto quelle povere patate?" Chiede scherzosamente mamma per smorzare la tensione accumulata.

Mi sforzo di fare un sorriso tirato e "Non mi hanno sicuramente mentito" sputo acida.Okay,riconosco che magari potevo fare la figura della persona matura,ma il mio cervello non connette.
E come se non mancasse Bryan mi sta lanciando,oltre ad occhiate infuocate,anche dei potenti calci.La mia caviglia ne risentirà sicuramente.

"Beh non credo che le patate possano parlare" prova a buttarla sul ridere quel Antony o come si chiama.

Io mi giro verso mia madre alzando un sopracciglio mentre lei butta giù una risata,solo per non farlo sentire più stupido di quel che già sia "Nessuno qui ti ha mentito Jill,ho preferito aspettare" dice cauta mia madre,anche se il suo sguardo vacilla,e non di poco.

"Da quanto va avanti questa cosa?"gesticolo con le mani,sottovoce,in modo tale da farmi sentire solamente da lei.

Adesso mi sento una stupida,mamma sta alludendo a qualcosa.E - giusto per ricordare che io sono l'acerrima nemica della fortuna - ora posso dire di avere una strizza assurda.

"Due annetti giù di lì,ma ci conosciamo da molto più tempo" esala con uno sguardo che non mi piace per niente.

"Stai scherzando,cazzo?" Dico il più fermamente possibile

"Jillian Hèrnandez il linguaggio.Che ti ho insegnato in questi anni?"

Ignoro la sua retorica domanda e "Prima di tutto mi hai insegnato a fidarmi e come seconda cosa a non mentire mai,cosa che mi sembra tu non abbia imparato"

E succede tutto così velocemente.
La sua mano si schianta sulla mia guancia.
La mia testa si volta in automatico.Ma non sento il dolore.
È la sensazione di vergogna ed impotenza.
Mi pizzicano gli occhi,ma mi impongo di non scoppiare a piangere con una ragazzina.
Mamma adesso mi guarda con occhi spalancati.Rimorso.
Cerca di avvicinarsi,per rimediare.

Anche Bryan si avvicina ma non gli do il tempo,scappo.
Corro via da ogni preoccupazione.
Arrivo fuori casa.
Ha cominciato a nevicare.Mi mancava.

La neve brucia sulla mia pelle.È una sensazione meravigliosa.

Chissà come sarebbe essere dei piccoli uccellini.Cosi liberi,ma così prontamente catturabili.
Svolazzare in cielo e  - letteralmente parlando - liberarsi da ogni impegno,faccende,preoccupazioni.

Decido,incoscientemente di cominciare a camminare verso una meta indefinita.Non voglio rientrare in casa,ne va del mio orgoglio.

Mi dispiace solo che Bryan abbia assistito a quella conversazione abbastanza privata,mentre per quanto riguarda quel Alex non me ne sbatte un accidente.

Arrivo ad uno spiazzo abbastanza isolato e poco illuminato.
I fuochi d'artificio cominciano ad esplodere in cielo ed a dissolversi nell'aria.
Come immaginavo,un altro Natale andato a puttane.
Ed io che pensavo che quest'anno ci sarebbe stata una svolta.

Un rumore acuto mi fa immediatamente voltare.
Un tizio incappucciato,con in mano un..teaser mi si avvicina cautamente.
Istintivamente i miei piedi cominciano a correre.
Mi addentro in una piccola foresta.Neanche fosse un film Horror.
Vari rami caduti a terra fanno creano ostacoli alla mia corsa,ma,non calibrando bene il salto che faccio per scavalcare una roccia,cado a terra come un sacco di patate.

Adesso sarebbe un buon pretesto per iniziare a piangere.

Mi alzo velocemente,e guardandomi intorno non noto più nessuno.
Espiro e riprendo fiato,pronta per ricominciare e a correre verso casa.

Due mani prendono però le mie braccia,bloccandole.
"Starai al sicuro" e poi buio.

—————

Ehi guys.
Allora in questo capitolo abbiamo visto il nuovo compagno di Theresa,e pare che Jill non vada molto a genio.
Inoltre,da ragazza orgogliosa che è non poteva,dopo quella sberla,starsene seduta a girarsi i pollici mh?

Io di sicuro no,voi?

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