Capitolo 14

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Jillian's P.O.V

Esistono due tipi di persone al mondo.
C'è chi non studia un diamine e prende ottimi voti,c'è chi studia anche Gesù e prende dei risultati pessimi.
C'è chi si ritrova un fisico perfetto mangiando più di un maiale,e chi si deve allenare come un dannato per raggiungere una forma fisica basica.
E poi c'è chi non ha paura di nulla e se ne frega di ogni cosa,al contrario invece c'è chi si fa prendere dall'ansia per la qualsiasi.
Eccomi!Presente.

Esatto,sto tremando dall'ansia.
Non so perchè la mia boccaccia abbia parlato senza prima consultare i miei neuroni.
E adesso mi ritrovo,nella mia camera - a cercare di studiare - inutile,visto che la mia mente è occupata da un cavernicolo alto una quaresima dai bellissimi occhi verdi e dalle labbra morb-

Wo Wo Wo calma piccola ragazzina arrapata,a che diamine pensa il tuo piccolo cervelletto eh

Taci impertinente.Impossibile non pensare a queste cose con un ragazzo del genere giusto?


Preferisco non risponderti..

Infatti non necessitavo di una tua risposta.

Tue colpetti alla porta mi fanno scattare sull'attenti ''Avanti?'' rispondo quasi come una domanda.
La porta si spalanca rivelando la figura di Bryan.
''A cosa devo questa visita?'' chiedo,l'ansia di prima è magicamente svanita.
''Mi annoiavo'' secco e conciso,viene a sederci sul mio letto.
''O-Okay'' boccheggio non sapendo cosa dire.
Perchè deve essere così taciturno e misterioso.
Cerco di continuare a studiare nonostante il suo sguardo mi punti costantemente.
Sto cercando di cominciare quella piccola relazione di Fisica,non ho davvero intenzione di vedermi con quel ragazzo.Non mi ispira molta fiducia ecco.
''Ma tu stai sempre a studiare?'' snocciola mentre si distende e appropria del mio morbido lettuccio.
''Beh sai..vorrei assicurarmi un futuro io'' dico acidamente
''Touchè piccola'' arrossisco al nomignolo utilizzato.Ancora.
''Non chiamarmi cosi'' dico mantenendo lo sguardo basso.Non riuscirei a guardarlo negli occhi.Lui ispira sicurezza da tutti i pori.Al contrario mio.
''E perchè no,piccola?'' Chiede divertito.
''Perchè no e basta'' non può chiamarmi cosi,non stiamo insieme e non siamo amici.Se mi vuole chiamare mi chiamasse per nome.Altrimenti niente.
''Sai che continuerò a chiamartici lo stesso vero?'' con lui è una battaglia persa in partenza.Sbuffo esasperata.

Continuo ad appuntarmi piccoli argomenti o parole chiavi per la sopracitata ricerca.Fin quando non mi balena in testa la domanda più importante,che ancora non gli ho effettivamente fatto.
''Ma dove dobbiamo andare stasera?'' squittisco verso di lui.
''In realtà non so perchè io debba portare qualcuno,succede raramente e non so spiegarmi il motivo e non vogliono spiegarmelo,comunque tanto ne saresti venuta comunque a conoscenza visto che ci frequentiamo abbastanza,il mio lavoro consiste in alcuni incontri di Boxer,risparmiati le prediche'' dice con una calma tale da spiazzarmi.

''E' per questo che l'altra volta eri combinato malamente?'' chiedo praticamente urlando.
''In realtà no,dei tizi sono venuti e mi hanno detto di stare attendo e potrebbero farmela pagare,e poi mi hanno pestato,erano in 5 contro uno,era un pò difficile contrastarli no?'' dice con una punta di nervosismo.Ma aspettate un attimo..quei biglietti e se ci collegassero in qualche modo?
''Tutto apposto? Sei impallidita improvvisamente?'' chiede preoccupato.
''Ehm no no sto bene'' lo liquido.Altro che scherzi eccetera.Qui c'è sotto qualcosa.

Rimaniamo in camera mia quasi tutto il tempo.Abbiamo parlato un po di tutto,musica film serie televisive.Sa essere una buona compagnia quando non fa lo stronzo strafottente.
Abbiamo inoltre continuato a parlare del suo lavoro e mi ha riferito che lo fa perchè la mamma sta in ospedale.Non mi ha parlato del padre e di niente,non so perchè,ma comunque preferisco che me ne parli da solo,senza che io glie lo chieda.Ho sempre odiato le persone impiccione.
C'è una cosa chiamata privacy.Privacy: indica - nel lessico giuridico-legale - il diritto alla riservatezza della vita privata di una persona.Non ci vuole molto a comprenderlo..
Poi ho preferito cambiare discorso,onde evitare che chieda della mia condizione di familiare.Non che abbia problemi nel raccontare,ma quando lo faccio mi scende qualche lacrima solidale.E' come se mi fosse mancato sempre qualcosa ecco.

Ormai si sono fatte le 9:15 p.m ed io ho sto cominciando ad avere un certo languorino.
''Direi di andare a mangiare su'' dico tra una risata e l'altra.Ci stavamo scambiando battute e freddure stupide.Solo per farvi comprendere la nostra demenza:
Cosa dice un bagnoschiuma che sta scappando quando arriva ad un vicolo cieco? "Non ho via di shampoo" o altrimenti
Perchè il Mar Nero si chiama così? Perchè è in lutto per il Mar Morto.

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