"E basta poco per accorciare la distanza certe volte basta una telefonata ma questa volta ha detto basta, ha detto solo basta. Eri tutto, ora sei niente di speciale"
- Benji & Fede -
Bastava una telefonata per accorciare la distanza che c'era tra noi, per annullare questi 350 km che ci separavano (precisamente 333 km). I momenti vuoti non mi mancavano, e anche se fosse per te avrei trovato anche ore intere per stare al telefono, per sentire la tua voce e poterti sentire ridere a ogni momento buco perché entrambi sapevamo che in quei silenzi c'erano molte più parole che in una frase. I momenti vuoti erano la semplice dimostrazione di quanto volessi averti affianco, ogni secondo di silenzio era come se io e te ci stessimo guardando negli occhi, come se ci stessimo toccando le mani, come se ci stessimo scrutando per capire le intenzioni dell'altro. Nei momenti di silenzio era come se io ti stessi accarezzando il viso, come se ti stessi passando la mano su quella barba non troppo lunga da essere morbida e neanche tanto corta da graffiare ma di quella lunghezza che ti fa il solletico al tocco. Era come se, guardandoti negli occhi, cercassi la tua approvazione silenziosa per potermi avvicinare e rubarti un bacio, sapendo benissimo che quel bacio rubato avrebbe dato il via a una serie di baci rubati di ripicca da parte tua. Sapevo benissimo che saremmo finiti sdraiati sul divano o sul letto, uno sull'altra, con il fiato corto e il cuore a mille. Avrei dato il via a una serie di movimenti lenti che avrebbero tirato fuori il peggio di me, la donna passionale che spesso si nasconde dietro di me. Saremmo finiti presto nudi, su quel letto fin troppo piccolo ma giusto per due come noi. A noi non interessava quanto fosse grande un letto, l'importante era starci insieme, non importava stare uno di fianco all'altro bastava anche stare uno sull'altra. Non importava se fosse comodo o meno tanto non avremmo dovuto starci molto. Tra di noi era sempre così veloce il tutto, così veloce da sembrare un secondo. Tra noi finiva tutto così velocemente, forse per la paura di dover condividere con altri i segni di tutto quello che c'era stato tra noi, forse per evitare domande scomode o spiegazioni che non volevamo dare. Forse avremmo solamente voluto che i momenti passati rimanessero un segreto tra noi due, una cosa intima. Avevamo così tanta paura di dover condividere con altri il nostro segreto che spesso ci chiudevamo a chiave in stanza, in bagno o in ogni altra stanza che trovavamo libera. E di ogni stanza non ricordo nulla perchè sapevo che l'importante erano le sensazioni e le emozioni che avevamo provato insieme. Ricordo tutti i sospiri, gli affanni, le parole soffocate, i gemiti trattenuti per non farci scoprire. Ricordo i cuori che battevano insieme, i movimenti lenti e decisi, le tue mani calde su di me, i tuoi capelli fra le mie dita. E so che in quei momenti di silenzio, durante le nostre telefonate, racchiudevano tutte quelle sensazioni, quelle emozioni e quei ricordi che avremmo voluto ripetere ma che la lontananza ci vietava di rivivere. In quelle chiamate c'erano molte più cose, la fantasia che partiva e creava situazioni nuove, mai provate, la voglia di rivedersi e la malinconia di non poterlo fare, la necessità di toccarsi di nuovo ma potersi solo accontentare dei ricordi. E sapevamo entrambi che, nel momento in cui ci saremmo potuti vedere, avremmo dovuto creare nuovi ricordi da poter ripercorrere durante le chiamate successive. L'ultima volta che ci siamo visti avrei voluto saperlo che sarebbe stata l'ultima volta tra noi due, avrei reso più forte il ricordo di te sulla mia pelle, avrei impresso in me le forme del tuo corpo, avrei cercato di ricordare con più intensità il tuo profumo. Se avessi saputo che sarebbe stata l'ultima volta tra noi due avrei trascorso quei momenti molto più intensamente. E invece non avrei mai immaginato che dopo pochi giorni mi avresti chiamato raccontandomi di tutti i tuoi tradimenti, i tuoi divertimenti con le altre ragazza. Come avrei potuto immaginare che tutti questi mesi sono stati solo un gioco per te, che per te sono stata solo una delle tante. Come avrei potuto pensare che non eri così dolce e trasparente quanto sembravi ai miei occhi. Come avrei potuto sapere che quelle telefonate facevano parte di un piano ben progettato e ben pianificato. Come avrei potuto mai pensare che i nostri incontri erano calcolati talmente bene da non farmi sospettare nulla, da non farmi pensare che il giorno prima era nello stesso letto ma con un'altra. Eri tutto, ora sei niente di speciale.
STAI LEGGENDO
Dear Diary
RomanceCiao a tutti, ho deciso di racchiudere tutti i "testi" che pubblico su Tumblr anche qui su Wattpad. Vi avviso già che molte di loro hanno come "introduzione" delle frasi di canzoni note. Proprio da quelle frasi parte il mio "racconto". Da lì nasce t...