E ti amo

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 "Ma è davvero così imperdonabile se ti amo già e ti amo come se non avessi amato mai. Come un mare che aspetta alla foce il suo fiume di vita e di pace e ti amo e mi sento ridicolo."

- Marco Masini -

Sono solo pochi mesi che ti conosco e già so di amarti. Mi sento un pò stupida mentre scrivo queste cose. Mi sento come una ragazzina alle prese con la sua prima cotta adolescenziale. Fin dal primo messaggio che mi hai scritto, fin dal primo momento in cui abbiamo iniziato a parlare, fin da subito ho capito che avresti fatto parte della mia vita. Sai quando si dice "sembra che ti conosca da sempre"?! Forse perchè eri quello che ho sempre cercato. Quel giorno in cui hai deciso di scrivermi, quel giorno in cui hai deciso di farmi compagnia tutta notte, quella sera in cui hai attirato la mia attenzione usando semplicemente un "ciao, come stai?". Ed è proprio quella notte che ho capito che ti volevo al mio fianco, che avrei voluto conoscerti davvero. Il tuo descrivere dettagliatamente tutto quello che avresti voluto fare se ci fossimo trovati nella stessa stanza, tutto quello che avresti voluto sussurrarmi delicatamente all'orecchio mentre avremmo guardato un film, tutti i gesti dolci che avresti fatto per farmi addormentare tra le tue braccia. Quella conversazione ancora la ricordo, ricordo ogni dettaglio, ogni frase, ogni singola emoticon, ogni singolo errore ortografico dettato dalla troppa voglia di portare avanti la conversazione. Ricordo la conversazione come un film. Si, sembrava un film. O per lo meno io me lo sono immaginato così. Era come se stessi vivendo in uno di quei film romantici che, fin da quando ero bambina, mi hanno sempre fatto sognare. Quella conversazione che mi ha fatto sorridere. Quel sorriso che mi ha fatto venire i brividi. Il solo pensiero di averti davvero nel letto con me, a guardare un film.

Erano le tre di notte. Io ero nel mio letto a guardare un film. Ad un certo punto mi arriva un messaggio in risposta ad un mio messaggio di qualche giorno prima. Il tutto ebbe inizio da un semplice saluto e da un tuo interesse in quello che stavo facendo. Siamo finiti a parlare di quanto ci sentissimo soli nei nostri letti. Ti sei proposto di riempire quello spazio affianco a me. Hai continuato a ripetermi che avresti passato le tue mani sul mio viso, delicatamente, per farmi addormentare. Avresti continuato a darmi baci leggeri sul collo, passato le tue dita fra i miei capelli. Mi avresti anche sussurrato parole dolci all'orecchio per farmi rilassare. Ti avevo anche detto che quella era stata una delle giornate più pesanti della settimana. Era stato un giorno parecchio difficile, sia mentalmente che fisicamente. Ero appena stata rimandata in un esame che avevo dato per la terza volta, al quale avevo dedicato gli ultimi due mesi e l'esito mi aveva demoralizzato parecchio. Tu avevi capito subito che avrei avuto bisogno di distrarmi e di non pensarci, che tutto sarebbe passato. Hai usato parole dolci e mi hai tranquillizzato. E, davvero, sembrava di stare in un sogno, una di quelle storie che se racconti ad alta voce sembrano completamente finte. Solo quando mi hai dato la buonanotte ho realizzato che era stata solo la mia immaginazione e che tu non eri affianco a me ma a chilometri di distanza. E che, purtroppo, non ci saremmo potuti abbracciare e baciare come avevamo scritto e descritto in quella chat.

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