I raggi del sole entrano dalle finestre in questa stanza, provocandomi un leggero fastidio agli occhi quando li riapro lentamente. Sbatto le palpebre più volte per abituarmi alle luci del giorno; mi accorgo di non essere sola nel letto che non è apparentemente nella mia stanza, quando cerco di alzarmi ma delle braccia mi contornano la vita e sento un peso sulla mia spalla. Cerco di ricordare vari episodi della sera precedente ma tutto quello che riesco a ricordare è solo la mia telefonata con Samantha , dopo il vuoto.
Dei vari sbuffi escono dalla bocca di chi mi sta accanto, non so chi possa essere ma credo si tratti di Harry poiché ieri ero in sua compagnia, ricordo che mi sono divertita molto, Harry è un ragazzo molto intelligente e anche se all'apparenza può sembrare solo un ventiduenne ricchissimo e magari avaro in realtà è la persona più buona che io abbia mai conosciuto, ovviamente insieme agli altri ragazzi della band; con loro sono felice e non lo ero da molto tempo.
«Hey» mi dice il ragazzo accanto a me alzando la testa confermando la mia ipotesi, si il ragazzo affianco a me è Harry...in pantaloncini senza la t-shirt
« Ti ricordi qualcosa di ieri sera?» continua stiracchiandosi e rivolgendo a me l'attenzione e non posso fare a meno di ammirare la sua bellezza anche di mattina e la sua voce roca impastata dal sonno
«Non molto, ricordo solo la mia telefonata con Samantha poi il vuoto, ma dove siamo?» chiesi arrossendo notando di avere solo una maglietta, immagino sua, dei Nirvana che mi arriva oltre il fondoschiena e che fortunatamente copre un quarto delle mie cosce
« Ieri sera dopo la tua telefonata con Sam hai iniziato a tremare e subito dopo hai avuto un attacco di panico che fortunatamente sono riuscito a controllare», annuisco per farlo continuare « dopodiché sei svenuta e ti ho portato in questo posto » dice indicando la stanza, è molto carina ci sono due comodini accanto ad un letto matrimoniale e a un armadio per non parlare dell'enorme finestra.
« E cosa sarebbe di preciso questo posto?» domando sistemandomi meglio sul letto in modo da guardarlo per bene in viso
« È un appartamento che utilizzo spesso quando voglio pensare da solo, vivendo con i ragazzi non hai tanti momenti di tranquillità » ironizza e io abbozzo un sorriso «Immagino tu abbia scritto qui alcuni dei pezzi ,vero?» chiedo curiosa « si, le canzoni più belle sono state abbozzate proprio qui» mi risponde lui
«Ma che ore sono?» chiedo, ho la testa che mi gira è ancora non riesco a toccare con mano la realtà, non riesco a concepire una sua lettera e sopratutto la reazione che essa mi ha provocato.
« Le otto e mezza, ieri ho scritto ai ragazzi che ci fermavamo a dormire fuori ma è meglio se rientriamo penso che Sam sarà preoccupata» mi dice
« Si hai ragione» alzandomi dal letto, la maglia riesce a coprire il mio corpo esile ma mi sento comunque in imbarazzo perciò le mie guance, si tingono ti rosso , pensandoci bene mi ha tolto i vestiti di dosso coprendomi con una sua maglia per dormire quindi deve avermi vista in reggiseno e in slip...wow grande Allison che figura di mer-« Se te lo stai chiedendo, non ho visto nulla » mi fa l'occhiolino Harry e abbozzo un sorriso nervoso cercando di crederci , è come se mi avesse letto nel pensiero.Dopo aver chiuso la porta di casa Harry mi guida verso la sua macchina nel parcheggio della palazzina, il suo appartamento è effettivamente un posto bellissimo situato poco fuori Londra circa tre chilometri e con una terrazza fantastica, la bellezza forse, per Harry almeno credo, è quella di sostarci solo per poche notti come se fosse una via di fuga per scappare dalla vita quotidiana. Salgo nella macchina nera che io adoro, mi sono sempre piaciuti questi tipi di macchine, piacevano anche a lui.
Riordino tutti gli avvenimenti che sono successi ieri sera, non riesco a crederci che mi abbia mandato una lettera, come se le mie sfuriate non siano state sufficienti come se il mio dolore non fosse stato già abbastanza, e questo Sam lo sa bene e devo ringraziarla per essermi stata accanto in quel momento della mia vita, forse uno dei più brutti.
« Sei pensierosa» distoglie gli occhi dalla strada il ragazzo accanto a me per guardarmi distraendomi dai miei pensieri
« Ehm si è che devo ancora capacitarmi di ciò che sta succedendo»
«E perché che cosa sta succedendo?» mi domanda di rimando
« Al dire la verità non lo so nemmeno io...» sospiro buttando fiori l'aria che non sapevo nemmeno di star trattenendo
«Vuoi parlarne ?» mi chiede scrutando il mio viso quasi come capire le mie espressioni che mutano di attimo in attimo a causa dei miei pensieri confusi e frastagliati su ciò che dovrò affrontare leggendo quella dannatissima lettera.
« Harry, io non..» cerco di dire ma la mia voce sembra quasi un sussurro, come se mi vergognassi di dimenticare il passato e di non volerlo condividere con altri , beh e forse è così «Hai regione scusami, non dovevo chiederlo» mi rassicura lui con un sorriso tranquillizzante ma che esprime tutta la voglia di sapere il motivo del mio umore quasi spento e triste, sembra che voglia leggerti l'anima per evitare di far uscire dalla bocca parole che dicendo ti feriresti l'anima da sola, ma al momento preferisco che il mio accaduto rimanga per me anche se Samantha ne è perfettamente al corrente.Scendiamo dalla macchina, ma prima che Harry infili la chiave nella toppa « Grazie, per ieri e per oggi sopratutto» e gli sorrido
« Lo rifarei » mi dice sorridendo anche lui mostrandomi quelle dannate fossette adorabili, ma a distarci l'uno dall'altra, è la porta di casa che viene aperta da Louis che con un sorriso malizioso urla «Sono arrivati!» per farsi sentire nell'altra stanza.
« Hey, buongiorno dove siete stati?» ci domanda Liam; guardo Harry non sapendo cosa rispondere di preciso ma fortunatamente mi viene in aiuto « Allison ieri non si è sentita bene così l'ho portata in un hotel vicino al ristorante e siamo rimasti lì fino a poco fa » dice e dirigendosi verso la cucina. Vedo Zayn sorridermi malizioso e lo accompagna anche Niall che, con un croissant in bocca non risparmia le occhiatine maliziose. Mi sento prendere da un braccio, anzi dal braccio che tante volte ho colpito giocosamente. Sam.
Mi porta in un'altra stanza, in modo da non farsi sentire dagli altri ragazzi.
« Tieni» mi dice porgendomi una busta con su scritto "Per Allison" sopra e solo la sua scrittura mi riporta a tanti ricordi.
« Nel caso tu abbia bisogno di un'accompagnatrice per tirargli un calcio nelle palle, io sono nell'altra stanza, basta solo un segnale e stampo i biglietti per l'Italia è in più prenoto un intera collezione di mazze da baseball» dice Sam cercando di apparire seria, e lo fa per sdrammatizzare sulla situazione e ne sono infinitamente grata
« Grazie Sam » le dico smettendola di ridere e si congeda lasciandomi con un bacio sulla guanciaApro la busta lentamente cercando di prendere più tempo possibile.
Amore, ti chiedo infinitamente scusa per il mio errore. Sembrerò uno stronzo nel dirti che mi manchi infinitamente e che non sentire più il profumo dei tuoi capelli e del tuo corpo mi fa stare male.
So che sei arrabbiata e ti comprendo ma ti sto scrivendo questa lettera per dirti che in nome del nostro amore io ti amo e continuerò a farlo anche se non mi perdonerai. Confesso di sperarci però.Tuo, Luke
Spazio autrice: Sono ritornata con un nuovo capitolo e spero davvero vi piaccia, lasciate dei commenti se volete subito un altro aggiornamento e ditemi cosa ne pensate soprattutto di questo Luke.
All the love A xx🎈
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𝐌𝐲 𝐥𝐢𝐟𝐞 𝐰𝐢𝐭𝐡 𝐭𝐡𝐞𝐦.
FanfictionAllison è una diciannovenne italiana che per raggiungere la sua migliore amica a Londra convivrà con i suoi idoli, gli One Direction. Ma se da questa convivenza dovesse nascere dell'altro cosa accadrebbe?