Weird. || m.c.

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Weird.|| m.c.

onlyyouineed

[1]

Camminavo per andare a scuola. Il cellulare nella mia mano destra e con la sinistra aggiustavo lo zaino che di tanto in tanto mi cadeva. Avevo la musica a palla anche se era mattina. Sono quasi le 7 la gente si deve svegliare no? E se lo faccio io è meglio.

Imboccai la ‘via degli stupratori’così come la chiamavano. Non la conoscevano in molti, o forse facevano solo finta di non conoscerla. Era un modo per arrivare più velocemente a scuola, quindi chissene se ci sono assassini, o stupratori, o drogati, o tutte quelle stronzate lì.

Guardai per terra e notai le foglie che si erano moltiplicate sotto i miei piedi. Sbuffai pensando a cosa mi aspettava. Due verifiche per cui non avevo studiato. E due voti insufficienti da aggiungere al mio record.

Mi fermai e mi abbassai per ficcare dentro il laccio dei Dottor Martens quando qualcosa –o meglio qualcuno, mi passò accanto superandomi. Da dove cazzo è uscito questo qui? Non lo avevo sentito. Ah già la musica.

Notai felice che non era uno psicopatico, anche se l’idea del pazzo, poco poco la dava. Aveva i capelli di un rosso/nero/verde, scompigliati. Con le punte che andavano da tutte le parti. Era vestito tutto di nero, e aveva in spalla lo zaino.

Smisi di analizzarlo e cambiai canzone. Se lui non mi parlava, neanche io gli avrei parlato. E poi tanto, che mi fregava.

***

“Come è andata?” chiese il mio amico, prima che potessi appoggiare il fondo schiena sul mio posto. Pausa pranzo:liberazione. Tranne per Luke naturalmente. Aveva aperto un libro e mentre mangiava, studiava o leggeva.

“Che cosa?” dissi appoggiando la schiena.
“La verifica di matematica” fece. “Era di matematica?” dissi ridacchiando mentre lui scuoteva la testa. “Al meno quella di storia l’hai fatta?”
Annuii. “Copiato tutto dalla mia vicina di banco.” Sorrisi perfida mentre Luke rideva.

Presi il mio panino e lo addentai, guardandomi attorno. La sala continuava a riempiersi, e i posti iniziavano a mancare. Ed ecco arrivare Ellie con le sue amichette oche. La guardai male, e lei ricambiò il mio sguardo.

Ashton le passò vicino e lei gli face gli occhi dolci. Troia. Ma lui cambiò strada e venne da noi. Ti sta bene puttana dei miei stivali. Ci salutò e si sedette. “La Roberts ti vuole…” sogghignai. Lui girò gli occhi sbuffando e iniziò a chiacchierare con Luke.

Mi girai di nuovo in direzione della troia che mi –ci stava guardando. “Puttana” feci muovendo solo le labbra, cercando di farmi capire da lei.
“Sfigata” ribatté nel nostro linguaggio. Mi girai verso Ashton e iniziai a dargli baci sul collo ricevendo un gemito soffocato da parte sua.

Guardai di nuovo Ellie, che scosse la testa e iniziò a sfottermi con le sue amiche. Fanculo.

“Scusa Ash stavo litigando con la Roberts. Devo farla ingelosire” ammisi. “Basta che dopo non fate rissa come due settimane fa…” ride.
“No non succederà più. Credo.” Mi unii alla sua risata.

“Però la prossima volta avvertimi…” fece con un sorrisino malizioso, riferendosi ai baci sul collo. Gli scostai i capelli dalla fronte guardandolo negli occhi. Mi guardò le labbra e poi di nuovo negli occhi. “Terzo incomodo, terzo incomodo, terzo incomodo” ci interruppe Luke. Sbuffai e mi voltai verso di lui.

“Cosa vuoi Lucas?”
“Non voglio fare il terzo incomodo Brooklyn
“Chiamami Brooke”
“E tu Luke”
“Sarà fatto.”

Ritornai al mio panino mentre Ashton aveva poggiato la mano sulla mia coscia.
Non eravamo una coppia. Solo amici. Anche se amici non era il termine corretto. Forse amici con benefici? Neanche.

Diciamo che tra noi c’era questo flirt, e che alcune volte eravamo piuttosto intimi, ma non è che prima o poi si sarebbe dichiarato. E’ sempre stato così. Da più di un anno a questa parte.

Io, lui, Calum e Luke. Anche se Luke, era abbastanza diverso da noi. Molto diverso da noi. Lui studiava, ed era responsabile. Non fumava, non si ubriacava. Non usciva la sera e non aveva la ragazza. Dubito che abbia mai baciato qualcuno.

Tutto il contrario di noi dunque. Le persone penserebbero ‘che cazzo ci fa uno come lui con loro?’

Noi non eravamo cattivi ragazzi. Cioè dipendeva dalle volte. E non eravamo neanche dei santi. Facevamo cazzate. Ci divertivamo. Ma in modo strano. Noi eravamo solo… noi.

“A proposito. Dove è Calum?” chiese Ashton. “Il cinese si sta facendo una tipa nello sgabuzzino. Mi chiedo come le ragazze gli vadano dietro. Cioè è cinese. Ce lo ha piccolo.” Risposi ridendo alla fine.
“Non è cinese.” Disse Luke guardandomi impassibile mentre io morivo dalle risate.

La sala diventò di colpo silenziosa quando la porta si aprì, mostrando un ragazzo dai capelli colorati. Oh. Ma è il tipo di questa mattina. Soffocai la mia risata per vedere che tutti lo fissavano e stavano bisbigliando.

“Chi è quello lì?” domandai. “Oggi faceva la via degli stupratori insieme a me” continuai.
“Attraversi ancora la via degli stupratori?” bisbigliò Ashton scandalizzato. “Warrnambool road” lo corresse Luke. “Si perché?” domandai non prestando attenzione al biondo. “Sei pazza? Ci sarà un motivo perché si chiama ‘via degli stupratori’” continuò bisbigliando.
“Warrnambool road” lo corresse di nuovo Luke. “Smettila” gli feci. “Ma va non passa nessuno” lo tranquillizzai.
“Fai come vuoi” scrollò le spalle.

Finalmente le persone avevano iniziato a parlare di nuovo. “Comunque non mi avete detto chi è” feci.
“Un drogato del cazzo. La maggior parte delle volte salta il pranzo per andare a fumare qualcosa.” Mi risponde Luke.

“Allora è uno di noi!” sorrido. “No. Per lui ste cose sono roba seria. Non lo fa solo per divertimento, spaccia, e tutto. Te lo dico, è un tipo veramente strano. Stagli lontanomi avvertì mentre io annuivo e scrollavo le spalle.

Sembra simpatico, non vedo cosa possa avere di male? Tanto gli avrei parlato lo stesso. 

Weird. || Michael CliffordDove le storie prendono vita. Scoprilo ora