0.5

13.1K 615 128
                                    

"Allora?" una voce parlò spaventandomi, sobbalzai e mi girai per notare che era solo Michael.

"Dio mi hai fatto prendere un colpo" dissi mettendomi una mano sul cuore sentendo che effettivamente aveva aumentato di battito.

Alzò gli occhi al cielo giá stufo di me. "Ce l'hai l'erba?" domandó ancora.

"S-si. Adesso? Vuoi fumarla adesso? Guarda che poi a scuola puzzerò e sarò stra sballata."

"No genio non andiamo a scuola."

"Ma oggi è mercoledì, dobbiamo andarci." si portó una mano sulla fronte esasperato.

"Bruciamo, no?"

"E dove vuoi andare?" chiesi.

"Stiamo qui, Brooklyn, stiamo qui"

"Brooke" sospiró.

Buttò lo zaino sul prato vicino all'asfalto. Si sedette per poi sdraiarsi e poggiare la testa sullo zaino. Strano forte questo ragazzo.

Mi sedetti anch'io non sapendo cosa fare. Era una situazione decisamente imbarazzante.

"Allora? Tira fuori l'erba no?" alzò leggermente la testa e io annuii. Cercai nella tasca dello zaino e dopo aver trovato la bustina contenente la Marijuana, gliela porsi. Il sorriso piú bello che io abbia mai visto si formò sul suo viso, e mi sembró che il mondo cadesse appezzi sotto di esso. Era realmente una meraviglia e pensare che fosse di Michael mi faceva strano.

Inizió a trafficare col filtro e tutto e distolsi lo sguardo da lui per rivolgerlo al cielo sdraiandomi anch'io nella sua stessa posizione.

C'erano le nuvole che a volte oscuravano il sole. Il cielo mi aveva sempre affascinata, sembrava allo stesso tempo così profondo e cosí vicino.

"Hey..." mi risveglió dal mio stato di trans. "La vuoi fumare o no?" domandó con un mezzo ghigno e la canna giá accesa e iniziata tra le due dita. Buttó fuori il fumo oer poi sospirare.

Mi porse la sigaretta speciale, e ne feci un tiro sentendo il fumo e il suo sapore amaro scendermi per la gola e facendomi subito rilassare. Gliela ridiedi e ne fece uno anche lui, quando buttó fuori il fumo inizió a ridere. Lo ignorai e ripresi la canna.

Era bello, il fatto che fumavamo.la stessa sigaretta e che giacevamo entrambi fregandocene del mondo, come farebbero due amici o due amanti, quando invece avevo scoperto il suo nome giusto ieri.

E andammo avanti così, un tiro io e un tiro lui sotto quel sole autunnale.

Lui fece un tiro in piú, voltandosi e alzandosi, sostenendo tutto il suo peso su un braccio. Lo guardai confusa, i suoi occhi erano leggermente arrossati come suppongo siano i miei. Prese il mio mento e avvicinó le nostre bocche, aprendo la sua e lasciando che il fumo che stava trattenendo fosse assorbito dalle mie labbra.

Stranamente quello fumato dalla sua bocca era totalmente diverso dall'altro. Quando iniziò a muovere le sue labbra sulle mie chiusi gli occhi, lavorando con lui. Prima che potesse approffondire il bacio mi staccai ed Michael iniziò a ridere.

"Che c'è?" domandai divertita. Riappoggió la testa allo zaino e con un sorriso ebete mi rispose "É solo che... ti odio" scrolló le spalle.

"Bhe caro Michael Clifford, credo di odiarti anch'io" dissi trattrenendo una risata.

Dopo un po' di silenzio per niente imbarazzante ricomimciai a parlare.

"Quante volte ti sei tinto i capelli?" chiesi curiosa. Si passò una mano tra le ciocche colorate.

"Un po'" sospiró. "Sono indeciso su che colore farli adesso..."

"Secondo me dovresti farli verdi"

Weird. || Michael CliffordDove le storie prendono vita. Scoprilo ora