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"Secondo me ci sgamano"

"Non ci sgamano Brooklyn, non ti preoccupare!"

Era un giorno abbastanza nuvoloso di Novembre, io da brava studentessa quale ero, certo credece, mi stavo recando al mio armadietto per riporre i libri e andare poi in mensa, per godermi il mio ben meritato pranzo.

Ma lungo la strada vidi arrivare verso di me, il mio caro e fidato amico di canna Michael Clifford, che con la forza mi costrinse ad accompagnarlo a fumare, come diceva lui una siga.

Io, non potendomi ribellare, andai con lui, anche se rischiavo di essere scoperta, visto che il fumo di questa siga stava prendendo abbastanza tempo, considerando il fatto che la mia lezione di Francese era iniziata da ben 27 minuti.

"Michael quante ne vuoi fumare ancora?" sbuffai.

Mi guardó male e poi mi rispose "Più o meno dovrei finire il pacchetto"

Ma che cazzo, vuole morire di cancro ai polmoni o cosa?

Appoggió la schiena contro la parete della scuola e alzó il piede sostendosi, mentre continuava a fumare, da vero duro.

"Ma credi di essere figo?" domando.

Fa uscire il fumo e mi rivolge uno sguardo.

"Io non sono figo, io sono punk rock"

"Certo" rido sarcastica.

Alza gli occhi al cielo iniziando a ridere. "Quindi non sono punk rock?" chiede.

Scuoto la testa continuando a ridere "Affatto."

"Dannazione" impreca buttando giú il mozzicone e calpestandolo.

"Il fatto é che non sono abbastanza punk rock per essere punk rock, ma non sono neanche abbastanza punk rock per non essere punk rock" spiega.

"Vorresti dire che sei una via di mezzo?" lo correggo.

"Esattamente!" sorride per poi sedersi per terra.

"Non andiamo in classe?" faccio guardandolo con gli occhi da cucciolo.

"Ma va, a far che? Siediti qui con zio Mike!" ride indicandomi il posto accanto al suo.

Sbuffo per poi sedermi. Stiamo saltando un casino di ore, peró.

"E allora come faccio a essere punk rock?" domanda con la voce da bambino demoralizzato.

Appoggio la testa alla sua spalla.

"Essere punk rock non vuol dire fregarsene di tutto, vuol dire interessarsi solo di alcune cose" spiego ridacchiando.

Alza le spalle e fissa il cielo, il vuoto, per secondi interminabili.

Lo guardo di profilo, e devo ammettere che é davvero bello.

Il piercing e i capelli viola aggiungono anche l'aria da cattivo ragazzo, che sotto sotto non é.

"Ti sei mai buttata sul letto e subito eri nella posizione piú comoda al mondo, e ti sentivi come se tutti quei fottuti pianeti fossero allineati?" Se ne esce con questa cazzata. Ma fa sul serio?

Lo ignoro sperando che finisca.

"Ma perchè i tuoi se la sono presa così tanto quando hanno visto che ci stavamo facendo?" domanda.

"Beh vedi se ne vanno tutti felici per una seratina, lasciando la loro brava figliola sola, e quando tornano la trovano che si fa uno psicopatico dai capelli colorati" spiego e lui scoppia a ridere.

"Brava figliola" dice tra uno spasmo e l'altro "Tu?" continua senza aria.

"Diciamo che loro non sanno di tutte le cazzate che faccio, sono abituati a mia sorella maggiore Emily che è la perfettina della famiglia, allora danno per scontato che io sia così"

Weird. || Michael CliffordDove le storie prendono vita. Scoprilo ora