"Oh porcocazzo, Michael." impreco guardando il ragazzo davanti a me.
"Ti piace?" chiede passandosi le dita tra le ciocche colorate di viola.
"Davvero lo hai fatto per me?" domando sbalordita.
Annuisce poggiandosi all'armadietto, mentre le persone continuano a passare e a guardarlo male.
"Ti avevo detto che li avrei tinti di fucsia per te, anche se hanno preso piú violetto" spiega prendendosi una ciocca e alzando gli occhi per guardarla, non riuscendoci.
"E il piercing perchè lo hai fatto?" chiedo rivolgendo lo sguardo alle palline sul soppracciglio.
Scrolla le spalle. "Così" scuoto la testa ridendo e la campanella ci interrope.
"Adesso hai storia vero?" annuisce e ci incamminiamo verso l'aula, visto che abbiamo lezione insieme.
"Alla fine come hai risolto con i tuoi genitori?"
"Li ho mandati a fanculo" inizio a ridere.
La gente continua a diminuire e le nostre voci per il corridoio fanno eco.
"Davvero vuoi andare in classe?" dice mentre scuoto la testa annoiata.
"Allora vieni" sussurra, prendendomi per mano e iniziando a correre, per non so dove.
Ci fermiamo davanti ad una porta, col fiatone ridendo. Spinge la porta col fianco ed entriamo nel bagno dei ragazzi.
"Madame..." mi fa passare prima, chiudendo a chiave il bagno poi.
Dove cazzo l'ha trovata la chiave?
"Che vuoi fare? Una cena a nome di candela nei bagni maschili di una scuola?" ridacchio.
"Non é esattamente quello a cui stavo pensando" sussurra mordendosi il labbro e avvicinandosi a me.
"E allora a cosa pensavi?" lo stuzzico.
"A questo" bisbiglia, prendendomi il viso tra le mani e baciandomi delicatamente. Indietreggia finchè non sentii il marmo freddo dei lavandini contro le gambe e mi solleva facendomi sedere su uno di essi. Apro le gambe cosí da poterlo avere piú vicino continuando il bacio.
Mi accarezza la guancia passando per il collo, e il busto. Sfiora le coscie e inizia a disegnare con le dita cerchi immaginari su di esse.
Gli tiro i capelli appena tinti facendolo mugolare, cosí poi fa scontrare i nostri bacini, provocandomi una strana sensazione nel basso ventre.
Continuiamo il nostro gioco finchè io mi stacco da lui per riprendere fiato.
"Vuoi passare tutta l'ora qui a farci?" dico mentre lui si avvicina di nuovo.
"E anche se fosse?"
Mi allontano da lui facendogli desiserare il bacio.
"Michael Clifford, sei davvero un cattivo ragazzo!" lo rimprovero.
Mi guarda, fissandomi negli occhi,pensando a non so cosa. Si avvicina di colpo e prende fra i denti il mio labbro inferiore, mordendolo e tirandolo. Si stacca quando vede il sangue uscire. Me lo lecco con la lingua e lo guardo male.
"Bastardo" sussurro. "Stronza" fa di rimando lui.
Mette la mano nella tasca posteriore dei suoi jeans tirando fuori un pacchetto di sigarette.
"Niente canna oggi?" ridacchio. Scuote la testa. "Non sono drogato quanto sembro"
Ridiamo insieme divertiti. Mette la sigaretta tra le sue labbra e mentre sta per accenderla sentiamo uno strano rumore provenire dai gabinetti. Ci guardiamo straniti mentre lui si gira e cautente apre la porta del bagno rivelando un ragazzo, accucciato sopra al cesso.
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Weird. || Michael Clifford
Teen FictionPunk rock isn't about not giving a fuck, it's about giving the right fucks. "Sai Brooklyn, credo che la droga e tutto ció collegato ad essa sia una cosa di famiglia" . [i primi capitoli fanno pena ma giuro che poi stra migliorano, bye] ~scrittrice...