12 CAPITOLO
Mi sentivo confusa è pensavo solo a come poteva essere possibile che lui era la, davanti a me.
<<Siediti un attimo qua sulle scale così ti riprendi.>>
Mi ha aiutata a sedermi e si è seduto anche lui con me. Mi teneva la mano e mi fissava in continuazione preoccupato.
<<Dimmi per favore se ti senti bene.>>
Sentivo le sue parole ma non riuscivo a rispondere. Il nodo che avevo nello stomaco e il respiro pesante non mi permettevano pronunciare neanche mezza parola, era una sensazione insopportabile. Una lacrima è scesa sul mio volto. Ha percorso molto velocemente i miei zigomi per poi arrivare nella parte più in basso della guancia, fino a scivolare sulle mie labbra. Sentivo il sapore salato che bagnava la mia bocca secca. Desideravo dire qualcosa ma non sapevo cosa dire. Ero intrappolata nei miei pensieri come se stessi in un altro mondo anche se ero cosciente di trovarmi seduta sulle scale della scuola.
<<Mi stai facendo preoccupare. Perché stai piangendo? >> mi ha asciugato così le guance bagnate.
<<Sei più giovane com'è possibile...?>> ho pronunciato queste parole che nel sentirle mi sembravano lontane. Avevo paura a chiedere conferma se era lui o se me lo stavo immaginando. Sapevo che la mia era una follia, non poteva essere lui, non solamente per quello che già so, ma perché era molto più giovane. Nonostante io sapessi la risposta, riuscivo a tenere stupidamente accesa un minimo di speranza.
<<Si, sono abbastanza giovane ho solo 25 anni. Vuoi che chiami qualcuno?>> mi chiese confuso.
<<Per favore mi dici il nome. Ho bisogno di saperlo.>> li chiesi mentre cercavo in tutti i modi di fare dei respiri profondi per calmarmi e riuscire a percepire il mondo che mi circondava. Ormai era inutile domandarli anche il nome, ma la Emily bambina dentro di me desiderava in tutti i modi togliersi ogni dubbio, come se non se li fosse già tolti.
<<Mi chiamo Dylan. Tu invece come ti chiami ?>>
<<Emily. Scusami....non volevo sembrarti strana e non volevo neanche spaventarti.>>
Mi sono alzata con l'aiuto di Dylan ridicendo: <<ora devo andare a lezione. Scusa ancora.>>
<<Va bene Emily, ma quando ti sarai calmata mi dirai come mai hai reagito così appena mi hai visto. Tanto ci vedremo spesso a scuola.>> mi ha sorriso.
<<Va bene te lo dirò quando ne sarò in grado di raccontarlo.>> in quel momento avevo del tutto dimenticato di domandarmi dov'era finito Hope e lo spirito che stavo seguendo.
Non mi sembrava il momento,non ero del tutto in me per avere le forze a fare tale ricerca.
<<Quello dietro il muro è per caso un tuo compagno di classe? Mi sembra che ti sta aspettando, è da un po che è la perplesso a guardare.>> disse Dylan indicando con lo sguardo verso il corridoio.
Mi giro è vedo Tyler che mi stava fissando. Non pronunciava nessuna parola ma si limitava ad ascoltare.
<<Il prof ti sta aspettando in classe. Ha mandato me per assicurarsi che stavi bene.>> ecco la prima e l'ultima frase che Tyler ha pronunciato.
Non li ho risposto. Ho solamente salutato Dylan senza nemmeno chiedere che ci facesse a scuola, e me ne sono andata in classe lasciando Tyler dov'era in quel momento.
<<Signorina Backet ha ritardato tanto. Allora come si sente ??>> mi chiese il professore di storia appena sono entrata in classe. Era più comprensivo del solito.
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Si Avvicina.... ""La Prescelta""
FantasyScritta da Klea Fk. La storia racconta la vita di una ragazza adolescente chiamata Emily di 17 anni che vive a Los Angeles con la sua famiglia. La vita serena della bambina che era una volta Emily viene travolta dalla morte di suo padre. Oltre a tan...