20 CAPITOLO
La macchina continuava ad avvicinarsi rapidamente ed io non avevo intenzione di spostarmi.
Non ero in me, in quel momento non riuscivo a capire che ero in pericolo.
Continuavo a ricordarmi queste parole:
<< Sei sicura che alla tomba di fronte a quella di tuo padre, alla quale porti quasi tutti i giorni i fiori ci sia tua madre?>> si ripeteva migliaia e migliaia di volte, non riuscivo a fermarlo.
Vedevo solo tanto buio e una luce che mi illuminava e non mi permetteva vedere nient'altro. Di colpo la macchina si è fermata e ho sentito la porta aprirsi. Qualcuno è sceso, ma i fari non mi permettevano di capire chi fosse sceso da quel auto. Ho smesso in quel istante di dare i pugni al'asfalto ma continuavo a piangere con voce alta.
<< Emily...... che cos'hai? Perché sei ridotta così...?>> sentivo solo la voce fino a quando non si è avvicinato ed ho capito chi mi stava parlando.
Sembrava scioccato per quello che stava vedendo. I suoi occhi esprimevano tanta inquietudine.
A malapena riuscivo a vedere il suo viso perché i miei occhi erano ormai ricoperti dalle lacrime. Vedevo il suo viso come se lo stessi guardando da una finestra bagnata dalla tanta pioggia.
<<Emily dai vieni qua. Ma....che hai fatto alle mani....Andiamo a casa>> mi ha alzata delicatamente e mi ha fatta sedere sulla sua macchina.
Io pronunciavo ripetutamente: <<Chi c'è alla tomba di fronte? Chi c'è??... Rispondiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii>>
Dopo che l'auto è partita mi sono sentita esausta, non avevo più voce per gridare. Nonostante parlassi, la mia voce se n'era andata. Continuavo a piangere e non ricordo cosa mi diceva la persona che guidava, ricordo solo che di colpo ho perso i sensi o mi sono addormentata.
"<< Emily che stai facendo?>> era la voce di una bambina. Era la mia voce di quando ero piccola.
<< Di nuovo tu...No ti prego lasciami in pace>> lei era di fronte a me. Non sembrava che piangesse ma come l'altra volta dai suoi occhi colavano gocce di sangue senza mai smettere.
<<Emily salvaci>>
<<Salvare chi?? Da cosa>> continuavo a piangere.
<<Emily svegliati, lo stai facendo preoccupare. Non continuare a soffrire...>>"
<<Emily ti prego apro gli occhi>> sentivo una voce maschile ma ancora non riuscivo a capire di chi fosse.
Ho aperto gli occhi e di fronte ho visto Dylan. Mi sono vista in giro ed ero sopra un letto.
<< Che ci faccio qua ?>> ho domandato confusa.
<< Sei svenuta e ti ho trovato per strada che piangevi>>
<<Per strada? Mi ricordo solo che sono uscita di corsa da casa per prendere Alison e da la nient'altro>>
<<Sta tranquilla>> mi ha detto accarezzandomi il viso.
Continuavo a piangere senza senso, non riuscivo a smettere.
<<No basta di prego. ..>> ho urlato questa frase.
<<Che hai ora?>> ha domandato Dylan.
<< Sei sicura che alla tomba di fronte a quella di tuo padre alla quale porti quasi tutti i giorni i fiori ci sia tua madre?>> di nuovo questa frase.
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Si Avvicina.... ""La Prescelta""
FantasyScritta da Klea Fk. La storia racconta la vita di una ragazza adolescente chiamata Emily di 17 anni che vive a Los Angeles con la sua famiglia. La vita serena della bambina che era una volta Emily viene travolta dalla morte di suo padre. Oltre a tan...