"No, Dem."
Beatrice inspira ed espira lenta, appiattendo il foglio quadrettato sul legno cerato. S'aggiusta la carta stropicciata sotto gli occhi e incide un'analisi frettolosa con estrema precisione.
Allora c'avevo raggione a chiamatte Precisì.
Guarda qua, meglio de 'n righello!Annoda una ciocca dietro l'orecchio e alcuni capelli le si impigliano sull'orecchino di perla, che mi distrae nella sua dissolvenza cromatica, variabile dal rosso sangue all'avorio.
"Devi prima svolgere la funzione seno e poi fare il rapporto. Così, guarda.."
Disegna una linea divisoria e mi mostra l'operazione corretta, ma io mi distraggo a guardare la sua fronte stringersi per la concentrazione.
Adè me chiedo, Beatrì, a che stai a pensá.
Stai a pensá a sto sfigato che nun sa fa l'operazioni?
O te ricordi l'ultima volta ch'emo fatto l'amore?
Perché ce penso anch'io, adesso che te guardo.
È stato tanto tempo fa, te ricordi?"Dem.. mi stai ascoltando?"
Do uno scossone alle treccine che lei ha insistito tanto a farmi ed escludo l'idea di fingere, salendo sulle sue cosce nude a cavalcioni.
"M'è venuta in mente na cosa meno noiosa." le alito sulla bocca, brandendo i suoi fianchi stretti.
"Dem.." -tenta di ribellarsi- "Dobbiamo finire gli esercizi."
Mi lagno contro le sue labbra che ci sará tempo per quello, tenendo a mente che la carne viene prima di ogni cosa, perché in grado di degradarsi e sfasciarsi a differenza dei libri e della matematica.
Le slaccio un bottone della camicetta morbida e recapito un bacio sopra lo sterno che divide i seni, mentre lei mi allenta la stretta degli elastici sui capelli.
"Hai una media da far piangere. Devi lavorarci su se non vuoi buttare l'anno."
"Ma te senti? Che palla sei?"
Beatrice abbassa la traiettoria della bocca e unisce le sopracciglia, guardandomi storta.
"Ti è rimasto un mese, fenomeno. Cosa vuoi fare, prendere la medaglia come miglior fan del quarto anno?"
Sbuffo e roteo le pupille ingrossate, ritornando al mio posto. Poi stringo la matita e forzo la testa a restare fissa sul foglio, mentre Beatrice sospira per far evaporare il senso di colpa.
"Lo sto facendo per te, lo capisci?"
"Pe me?" -chiedo retoricamente, pronto a spiegarmi- "Io sto solo ad aspettá l'occasione bona per cui la musica me dará da magná. Nun me frega niente d'a scola. Posso restá su quer banco a vita."
Lei fa di no con la testa e posa la penna sul tavolo, legando le dita come se dovesse spiegarmi qualcosa di talmente complicato da avere bisogno d'una traduzione.
"Io credo in te, più di chiunque altro."
"Ma?"
"Ma devi anche considerare la possibilità che per quanto tu sia in grado, la musica non ti dará un lavoro stabile."
Ce sai fá co'e parole, eh Beatrí?
Le sai usà meglio dell'ogne.
Graffieno come ami da pesca contro na ferita aperta."Hai diciannove anni, Dem. Ed é lecito che tu costruisca il futuro dei tuoi sogni, ma devi anche capire che le cose spesso non vanno come vorremmo."
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un bacio al tabacco. | måneskin
FanfictionORA HA UN SEGUITO! un bacio al tabacco 2. "Che stamo a fa, Beatrì?" "Ci prendiamo quello che ci spetta, sbattendoci la testa."