Ma non andò in direzione della classe, la seguii.
Si notava che era persa, e poi...Arrivò Irwin.
Quanto lo odio, eppure siamo 'amici di culla'
SUMMER's P.O.V.
Uscita dal bagno volevo tornare in classe, ma uscendo sentii dei passi, facevano lo stesso rumore dei miei, erano quelle vans nere, non volevo rincontrare quegli occhi.Così andai nella direzione opposta.
Incontrai Ashton.
"Hey, summer, ma..."
"La classe è dall'altra parte?Lo sò." sussurrai
"Ti va di fare un giro?" chiese
"Vorrei stare da sola" risposi
"Ok, ci vediamo dopo" mi salutò con un sorriso a trentadue denti.
Proseguii diritta, arrivai ad una scalinata.
Salii, era abbandonato.
Sentii il cigolio del legno sotto ai piedi, entrai in un aula, sembrava più calda e curata delle altre.
Appena entrai vidi un ragazzo vestito di nero, seduto sul bordo della finestra.
Lì dentro profumata tutto di tè nero.
Volevo andarmene ma i suoi occhi incontrarono i miei.
"Descrivimi" disse
"Come?" chiesi confusa
"Descrivimi. Con una sola parola" ripetè
"Misterioso" risposi
Rise.
"Oppure dolce" dissi con un filo di voce.
Mi guardò stranito, ma non piacevolmente, quasi odiasse essere considerato simpatico.
"Ora tocca a te, descrivimi" dissi
"È semplice, scricciolo" risposo
"Scricciolo" dissi con tono interrogativo
"Sì" affermò
"E perché?" chiesi
"E perché io sarei misterioso?"
"Perché rispondi alle domande con altre domande" risposi
"Cosa vorresti sapere?" chiese lui
"Perché prima mi tratti in un modo poi in un altro" dissi
Si alzò, indietreggiai con la sedia.
"Hey, scricciolo, non penserai che io voglia farti del male"
Sembrò dispiaciuto mentre lo diceva.
Si avvicinò e mi sussurrò all'orecchio.
"La cosa peggiore che io possa fare sarebbe spezzarti il cuore"
Poi mi lasciò un bacio sulla guancia.
Si sedette di nuovo alla finestra, ed iniziò a parlare senza guardarmi.
"Non vado molto fiero del mio passato, dei miei familiari e di quello che hanno fatto. Da quando..."
Si fermò, una lacrima cadde da quegli occhi di ghiaccio, il ghiaccio si stava sciogliendo...
"Perché piangi?" gli chiesi raccogliendo la lacrima dal suo viso.
"Mi sento stupido. Di solito sono le ragazze che piangono."
Ricambiai il sorriso.
Mi abbracciò e disse "Quando ero piccolo avevo un amico Michael, eravamo diventati amici, quasi fratelli, eravamo molto uniti."
Sciolse l'abbraccio e continuò.
"Ci conoscemmo al parco, avevamo entrambi delle all star rosse"
"Come noi" commentai
"Questo è il problema" continuò
"Non capisco" dissi
"Un giorno mio cugino Damon decise di portarci al parco giochi.
In realtà era uno spacciatore, e quella consegna non andò a buon fine.
Lui era il nostro babysitter e ci disse di rimanere nascosti non dovremmo essere stati lì.
Si accorsero delle nostre risate, e iniziarono una sparatoria.
Damon, riuscì ad entrare in tempo in macchina, spinse l'acceleratore al massimo"Fece una pausa.
"A volte penso che ci tenesse a me, a noi, ma era troppo tardi, era fatto, non era lucido, e la macchina precipitò in un fossato.
M-Michael morì sul colpo, io rimasi con qualche graffio, ma avrei fatto la stessa fine di Damon se non fossero arrivati in tempo i soccorsi.
Pochi secondi dopo avermi salvato da quella trappola mortale, prese fuoco, e bruciò.
Insieme a Michael e Damon""Mi dispiace" fu l'unica cosa che riuscii a dire
"Lo dicono tutti, ma non riporteranno mai più Michael in vita"
Eravamo due perfetti (non così tanto) sconosciuti con il bisogno di essere ascoltati, capiti, amati.