Chapter 18

2.9K 160 13
                                    

Parisa's P.O.V.

Quel giorno Sum era assente, la sua mancanza si sentiva, le sue risate, le sue batutte senza senso, i suoi 'litigi' con Calum, e...Luke felice.

Luke's P.O.V.

Izzie Naylor, era la prima media, la primavera si avvicinava, lei usava vestirsi da "fatina" ma secondo la mia vecchia compagnia si vestiva da "bomboniera" tra questi c'era Alysha.

Eravamo i "vip" della scuola, lei era la ragazza che aveva la vita facile, tutti le andavano dietro.

Con le ragazze era diversa, quella volta aveva ingannato anche me, giocava a fare la migliore amica con Izzie, un giorno però,  la "umiliò" davanti a tutta la scuola, dicendo in mensa che Izzie aveva una cotta per me, non poteva darmi una notizia migliore, non se ne rese conto.

Izzie scappò nel retro del cortile, io la seguì, era così debole piangeva a terra ranicchiata con la schiena contro il muro

La consolai, e poi fu magico, impacciato, strano, ma il primo bacio per entrambi, e forse per me l'unico VERO.

Ma io ero "vip" e non poteva farmi vedere in giro con lei per un mese continuammo a vederci di nascosto, Alysha lo sapeva, e non faceva altro che ostacolarmi.

Un giorno me stufo di tutto e tutti e attraversai quel lunghissimo corridoio tenendo per mano Izzie, sotto gli sguardi di tutti.

Una settimana dopo Izzie lasció non solo la scuola e la città, ma anche il continente, si trasferì in un collegio in Inghilterra, poco dopo la seguirono i suoi genitori.

Il padre di Alysha era un uomo di potere.

Izzie lasciò Sydney perché ricevette insulti, minacce di morte, gli scherzi erano sempre più pesanti.

Ricordo l'ultima volta che la vidi in aereoporto, ero lì per lei, per salutarla.

Ma arrivò Alysha, con modi molto bruschi mi baciò.

Izzie e ne andò con gli occhi lucidi.

Il fiocco a tema floreale sui suoi capelli castani e mossi fu il suo ultimo ricordo.

Ero comandato da Alysha, come una marionetta, come una bambola voodoo.

Un giorno presi le redini della situazione, fu una delle sue tante scenate di gelosia in mensa, questa volta era lei quella in imbarazzo dissi davanti a tutta la scuola, (dopo un anno ormai) che la doveva smettere, le diedi della stronza, "a quei tempi" era una grave offesa

"Hemmings è la terza volta che lo chiamo" disse la proff riportandomi sulla terra

"Sì prof" dissi

"Risolva l'equazione"

Ashton's P.O.V.

Calum e Sissi aiutarono Luke a trasferirsi.

I 'fratellini british', Charlie e Betsy,erano impeganti con l'ora del tè a casa di una loro anziana zia.

Quel giorno Parisa non aveva niente da fare

Ashton: Ciao

Parisa: Ciao

Andai dal fioraio, comprai un girasole.

Comprai della cioccolata bianca al supermercato.

Arrivai davanti alla porta di casa Tarjomani

Bussai.

Parisa aprì.

Le diedi il girasole che mi copriva tutto il viso.

Sullo stelo c'era un biglietto "YOU LOOK SO PERFECT"

Poggiò il fiore in un vaso e mi invitò ad entrare

La casa profumava di gelsomino, era arredata con mobili in legno di pino.

Il mio sguardo cadde sui CD, nel soggiorno c'era una libreria piena di CD.

"Ti piace la musica?" chiesi

"Sì sono tutti miei" rispose

"Veramente? Pensavo di essere l'unico strambo as ascoltare la musica classica" dissi

"Da piccola il mio sogno era fare la ballerina di danza classica" disse

"E dopo?" chiesi

" Non lo so, ho perso la "passione" credo"

"Vieni" dissi

"Dove?" chies

"Sorpresa!" affermai

"Posso cambiarmi prima?" chiese

"Io e il girasole la pensiamo allo stesso modo, ma non ti obbligo" dissi

"Meglio per te, sennò mi metterei ad urlare pur di non uscire in pigiama" disse ridendo

Dopo cinque minuti scese con una felpa, dei leggins e gli anfibi.

Parisa's P.O.V.

Dopo un quatro d'ora di camminata disse "Arrivati"

"Ma dove siamo?" chiesi

"Chiudi gli occhi e girati" disse

C'erano cinque cartelli incastrati nei sassi, c'era scritto:

WOULD - YOU - BE - MY - GIRLFRIEND?

"Si" dissi abbracciandolo.

Ci guardammo per qualche minuto negli occhi, pensavo volesse baciarmi invece mi mostrò una tovaglia a quadri rossi, con un cestino,  dentro c'era un termos con del tè al gelsomino, e della cioccolata bianca.

Eravamo sulla riva di un lago, stranamente non ghiacciato, rimanemmo lì tutto il pomeriggio

Quando iniziò a tramonatere e a diventare più freddo, inziammo ad andarcene.


Mi dide una mano ad alzarmi dalla tovaglia e mi prese per la vita.

"Sai prima volevo baciarti, ma non l'ho fatto" disse

"Perché?" chiesi

"Perché con il tramonto è più bello" disse guardando l'orizzonte

Ci guardammo negli occhi svariati minuti come prima, ci avvicinammo sempre di più.

Sentii il suo respiro caldo sul viso, lo guardai un ultima volta velocemente prima di chiudere gli occhi e incontrare le sue labbra.

Quelle vans nere. || 5SOSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora