Fragile come un castello di carte

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«Biancaneve è ora di svegliarsi, altrimenti dovrò baciarti. » Sussurrò il ragazzo dolcemente, mentre si arrotolata una ciocca dei suoi capelli ricci attorno al dito.

«Non mi dispiacerebbe come idea. » Rispose con voce roca e impastata, mentre apriva solo un occhio.

La pelle candida e nuda era coperta da un piumone pesante e, anche se non aveva nulla indosso, si sentiva comunque al caldo.

Alla fine, tra film e pizza, un po' di passione non era andata a mancare. Potevate anche aspettarvelo, infondo non si vedevano da anni.

Quella mattina iniziò come altre, o almeno finché entrambi non ricevettero una chiamata importante.

A chiamare Gally, era stato Newt.
Il suo tono era molto preoccupato e il ragazzo si sentì rincuorato al sentire come il suo amico fosse paranoico.
Ridendo, rispose con poche parole, ma abbastanza da far capire tutto al suo amico.
«L'ho trovata. »

Silenzio...
Poi una sorta di urlò eccitato. Gally dovette allontanare il telefono dall'orecchio per non diventare sordo.
«ERA ANCHE ORA! NON CE LA FACEVO PIÙ A SOPPORTARE I TUOI LAMENTI DA DEPRESSO! »

I due ragazzi scoppiarono a ridere.
Poi però, Gally si fece pensieroso: e se avesse portato Teresa alla base, dai suoi amici?
Ne sarebbe stata felice?
Certo, perché no!

«Senti Newt, Teresa conosce Mihno e Thomas e, anche se non me lo dice direttamente, so che gli mancano. Se la portassi alla nostra base? »
Alcuni attimi di silenzio seguirono le parole del ragazzo.

«Non saprei. Per quanto sappia che tu la ami, potrebbe rivelare la nostra postazione alla WCKD. » Sospirò il biondo dall'altro capo del telefono. Gally poteva percepire il fumo di una sigaretta uscire dalle sue labbra.

Doveva essergli successo qualcosa che lo aveva confuso.
Faceva sempre così quando era agitato, fumava una sigaretta dopo l'altra.

«Fidati di me Newt, lei non è quel genere di ragazza. È una a posto e sono sicuro che non mi tradirebbe mai. » Provò a convincerlo e, alla fine, riuscì nel suo intento.
«Va bene. Vediamo alla locanda alle sette del pomeriggio non punto. Porterò anche gli altri due. » Disse alla fine lui e, dopo essersi salutati, chiusero la chiamata.

Gally si sentiva al settimo cielo.
Anzi, il diciassettesimo!
Fora e sarebbe riuscito a passare la sua vita con la sua mora preferita e, assieme a lei, i suoi amici.

A Gally sembrava di vivere in un castello. Un castello magnifico.

Quando andò verso la camera dove Teresa si era rifugiata a parlare, la trovò con il viso tra le braccia conserte e lo schermo del suo computer nero.

Spaventato, il ragazzo si precipitò verso la mora, scuotendole leggermente la spalla.
«Teresa?! Teresa sei sveglia?! »

Subito lei sollevò il capo, come se fosse stata riportata bruscamente sulla Terra.
«Tranquillo Gally! Mi hai fatto venire un infarto... » Sussurrò lei, stravaccandosi sulla sedia e mettendosi una mano sul cuore.

Sollevato, il ragazzo sospirò.
Ora che tutto stava andando nel verso giusto, non si sarebbe di certo lasciato sfuggire l'occasione.
«Chi ti ha chiamato? » Chiese lei, mentre Gally prendeva posto al suo fianco, facendo intrecciare le loro dita.

«Un amico, non lo conosci.- Voleva farle una sorpresa, non vedeva l'ora di osservare la faccia sorpresa e felice della mora quando avrebbe rivisto i suoi amici. -Te invece? »

All'inizio lo sguardo di lei vacillò, quasi come se fosse indecisa su cosa rispondere.
Poi, però, un sorriso le curvò le labbra rosse.

«Era Aris. Doveva farmi il quarto grado, sai come fanno tutti i fratelli maggiori. » Roteò gli occhi, sottolineando quanto fosse annoiata dal comportamento del ragazzo.

Lui rise. Gli era sempre piaciuto quel ragazzo, avevano il carattere simile e condividevano molte passioni.

«Come sta? »
«Bene, bene. Ormai il pargolo sta per nascere. Mancano pochi mesi ormai. » Sospirò lei, al pensiero del suo amorevole e protettivo fratello a contatto con un piccolo folletto con il ciuccio sempre in bocca.

Si sentiva un po' triste, non sarebbe più stata la preferita dal fratello...
I due avevano avuto sempre un bel rapporto, indissolubile direi.
Si difendevano a vicenda, non lasciavano mai solo l'altro e, quasi come fossero telepatici, capivano al volo come si sentiva l'altro.

La coppia parlò ancora per un po', finché decisero che era meglio uscire a fare due passi.

Per il resto della giornata, i due passeggiarono per le vie trafficate di Londra.

Gally era allegro, pensava ancora alla storia del castello.
Lui al re e lei la sua regina.
Biancaneve e il suo principe.

Anche se ancora non lo sapeva, la sua vita con Teresa era sì, un castello ma un castello di carta, bello quanto instabile e pericoloso.

* * *

Quando Newt trovò Thomas, il moro era seduto su una panchina, chinò a guardare la ghiaia.

Sembrava come assorto e, nonostante non volesse interrompere i suoi pensieri, si avvicinò comunque.

«Volevo lasciarti un po' di privacy. » Newt quasi si spaventò sentendolo parlare.

Sorrise, passandosi poi una mano tra i capelli.
«Tranquillo Tommy. Anzi sai cosa? Meglio se rientriamo, sto iniziando a congelarmi. »

S. A.
Salve a tutti!
Amatemi per queste secondo capitolo in una giornata 😂😂

Comunque volevo solo dirvi che ho pubblicato l'introduzione e il prologo della mia nuova FF Newtmas!! S'intitola DIFFERENT e mi farebbe piacere un vostro parere!

Grazie e sorry per gli erroracci!

Shotgun /Newtmas' AU/Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora