Il Piano

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Leggere lo S. A.,è importante!

Visto i tempi stretti, organizzare il piano fu davvero complicato visto la non disponibilità di tempo.

Chissà perché, ad essere a conoscenza della maggior parte delle informazioni era Brenda, la quale conosceva la posizione della base e la struttura stessa.

Thomas e Minho, soprattutto quest'ultimo, ne erano sorpresi tanto quanto inquietati.

Alby si era rivelato un vero stratega, non quanto quelli presenti alla WCKD, ma da essere paragonato ai miglior in guerra.

In quei pochi giorni, Thomas capì quanto quel ragazzo dai capelli spettanti e dannatamente sex... Volevo dire, dal ragazzo dai capelli biondi, fosse importante per quei ragazzi.

Tralasciando Sonja, quel ragazzo era una figura quasi vitale per tutti.

Per Alby era come un fratello.
Per Brenda un Angelo.
Per Frypan un ragazzo che discriminava le carote.

E per Thomas?
Al solo pensiero che quel ragazzo fosse in pericolo di vita, sentiva formicola le dita, la rabbia stringergli lo stomaco e la paura mista all'ansia chiudergli la gola.
Voleva rivederlo, avrebbe fatto di tutto pur di rivedere il suo sguardo.

Ogni volta che si ritrovava a pensare a quel ragazzo, si sentiva come una ragazzina in fissa per una sua nuova cotta.

Non aveva mai provato quel genere di sentimento e, più quel ragazzo era lontano, e più si faceva nitido.

Fu così che dopo pochi giorni, tutto era stato preparato.

Teresa sarebbe rimasta all'esterno assieme a Frypan, il resto sarebbe entrato nell'edificio.

Il luogo in cui dovevano andare era un palazzo in piena città, sede bancaria che, al suo interno, nascondeva una mafia dal potere mondiale.

A capo di tutto, un uomo conosciuto esternamente per i suoi affari con la Cina e il Giappone, internamente era il diretto interessato ai possedimenti del Collante.

Pericoloso e letale, come il veleno.

Era raro che uscisse e, quando capitava, era scortato dalle sue guardie del corpo: grossi uomini simili agli armadi che si trovavo solo all'Ikea.

Eppure il loro piano sembrava perfetto, in ogni minimo dettaglio.

Il giorno dopo, alle quattro di mattina, i ragazzi erano riuniti all'esterno della base.

Minho, Teresa e Thomas sarebbero potuti scappare, ma ormai, specialmente per quest'ultimo, era diventata una questione personale.

Tutti erano pronti.

Brenda indossava una camicia bianca con dei pantaloni neri e delle scarpe eleganti e col tacco. Teneva i capelli corti sciolti, piastrati e non disordinati come sempre.
Anche Sonja era elegante, l'unica differenza erano i finiti occhiali, la gonna e i capelli raccolti in una crocchia.

Harriet e Gally, invece, indossavano abiti normali con l'aggiunta di giubbotti anti-proiettili. Teresa Indossava una divisa da semplice spazzino, così come Alby.

Infine Thomas, colui che aveva il compito più importante.
Indossava un completo elegante, con tanto di cravatta nera, occhiali da sole e, soprattutto, la valigetta.

Senza quella, il piano non sarebbe riuscito.

Mentre gli altri stavano caricando i furgoncino, apparentemente degli uomini che pulivano le strade, Thomas stava cercando di legarsi la cravatta.

Notandolo in difficoltà, Sonja si diresse verso il moro, mettendosi davanti a lui.
«A volte mi chiedo come tu abbia avuto questo lavoro.» Disse la ragazza, inconscia delle parole da lei dette uguali a quelle dette da Alby al fratello.

Thomas sorriso leggermente, tornando poi serio.

La bionda lo guardò di sottecchi, prima di sorridere apertamente.

«Sai, Newt è un vero testardo, a volte non riesco a farlo ragionare nemmeno io, e sono sua sorella.- Thomas sorrise al ricordo del biondo. - Eppure con te è tutta un'altra storia.»

«Che vuoi dire?»
«Semplicemente che, ogni volta che parlava di te, mi sembrava una me di quattordici anni che ascoltava gli One Direction.- Sonja strinse la cravatta, finendo così di legarla. Il ragazzo continuava a guardarla confuso, continuando a non capire. -Nel senso che si è preso una cotta per te e, tu, per lui.»

Thomas arrossì leggermente alle parole della bionda.
«Non è vero...»

Sonja lo guardò con uno sguardo che diceva "non mi freghi, sono troppo brava e furba".

«Conosco i ragazzi. Nessuno arrossirebbe così se non per la persona cmdi cui è innamorato.- Si voltò, camminando sui suoi tacchi come fa una modella. Si voltò un secondo, guardando il ragazzo con un ghigno. -Quando tornerà, vi chiuderò in una stanza solo voi due. Ti ho avvertito.»

* * *

«Ora ripassiamo il piano.»

La cartina del centro di Londra era davanti a tutti i ragazzi.
Alby aveva le braccia appoggiate al tavolo, mentre gli altri erano chini sulla mappa.

Lo rispiegò per filo e per segno, rispiegando ogni compito di ogni persona presente.

Ci vollero una decina di minuti ma, appena terminò, tutti si armarono, chi di una semplice pistola, chi invece di cecchini semplici o termici.

Salirono sui camioncini e, durante il breve viaggio, un'aria intensa aleggiava nei mezzi.
La tensione era alle stelle, ognuno ripassava la propria parte.

Thomas sospirò, portandosi le mani dietro al collo.

In quel momento avrebbe voluto al suo fianco sua zia, voleva un suo abbraccio, un suo consiglio, una sua carezza. Qualunque suo gesto.

La debolezza, però, non era concessa e, in quel momento, lui stesso era l'ultimo dei suoi problemi.

Newt era l'obbiettivo e i fallimenti, non erano concessi.

S. A.

Ma buontonno!
Finalmente sono riuscita ad aggiornare e mi scuso per il ritardo immenso!
Comunque, come va?

Vi volevo solamente avvertire di una cosa:

Il prossimo sarà l'ultimo capitolo e, visto che non voglio che la storia finisca qui, penso di fare un sequel, ma solo se per voi va bene.
Altrimenti vi lascio con il bel finale pieno di suspense.

Ditemi voi!

Vi ricordo di colorare la stellina e se avete critiche o suggerimenti tutto nei commenti!

Bye!

Shotgun /Newtmas' AU/Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora