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Tristezza.
Quello che provo in questo momento è tristezza. Una di quelle sensazioni che ti fa contorcere la pancia e avere gli occhi lucidi per qualsiasi cosa, o almeno è così per me.
È da una settimana che Gwen e Ashton escono insieme.
È da una settimana che non vedo entrambi.
È da una settimana che Luke viene a casa chiedendomi di spaccare dei piatti.
"Pensa di scagliarli in faccia a quei due idioti" sue testuali parole.
«Posso entrare?»
Riconosco la voce, è quella di Calum.
Mi alzo, camminando svogliatamente verso la porta ed aprirla.
Dopo aver aperto la porta mi ributto sul letto e dopo pochi istanti sento il letto piegarsi al peso di qualcuno.
Mi giro guardando il ragazzo moro davanti a me che ha uno sguardo dispiaciuto, come se avesse fatto qualcosa di orribile nei miei confronti.
«Mi dispiace.» sento sussurrare da Calum che cerca di tenere un contatto visivo.
Guardare le persone negli occhi è sempre stato qualcosa che mi ha messo a disagio e per questo, come le altre volte, abbasso lo sguardo cominciando a giocherellare con le mie dita.
«Di cosa?» chiedo istintivamente, cercando di sostenere lo sguardo del mio amico.
Calum è una delle persone con gli occhi più espressivi che conosca. Ha due occhioni scuri, ma non quegli occhi scuri comuni, hanno qualcosa di particolare, speciale oserei dire.
«È colpa mia. Io molto probabilmente ho perso Gwen e tu sei costretta a sentire Ashton. Non dirai mai a Gwen che ti fa male vederla uscire con lui.»
Sospiro guardandolo mentre le sue labbra si curvano piano in un sorriso.
«Calum, non uscirò con te per farli ingelosire» chiarisco io.
Lui ridacchia guardandomi e scommetto che ho le guance rosse.
«Faremo innamorare Ashton di te. O almeno gli faremo capire che lo è.»
Lo guardo alzando un sopracciglio, non capendo.
«Mia non fare quella faccia! Il tuo amico è cotto, bisogna solo dargli una spinta per farglielo capire.»

~~~

«...e poi l'ho riportata a casa.»
Dopo una settimana vedo per la prima volta Ashton e lui eccitato mi racconta gli ultimi appuntamenti con Gwen.
«Non credi abbia dei capelli blu bellissimi?» sospira lui sognante mentre sorride come un bambino davanti un negozio di caramelle.
Lo guardo meglio, osservando ogni suo minimo particolare. Ha i capelli ricci illuminati da un raggio di sole che penetra dalla finestra, gli occhi chiari che sembra quasi sorridano e le gote leggermente rosse mentre racconta di Gwen.
«Perché sei innamorato di lei?» chiedo io, interrompendo il ragazzo.
«Non so» risponde leggermente pensieroso e abbassando lo sguardo «Quando la vedo sento qualcosa nella pancia e...»
«Potrebbe essere anche schifo.»
Ashton mi fulmina con lo sguardo per poi continuare.
«Stavo dicendo, mi sento felice. Mi sento a mio agio, con nessuno mi sento in quel modo»
«Vorresti dire che io ti rendo triste e a disagio?»
«Certo che no Mia!»
«È quello che stai dicendo.»
Ashton si avvicina di più a me, accarezzandomi il braccio mentre sorride leggermente.
«Sei gelosa di Gwen.»
Lo sono e come se lo sono.
«Non sono gelosa.»
«Mia, Gwen è solo una ragazza.»
«Io sono un cane?»
«Una ragazza, una persona che potrebbe andarsene anche domani dalla mia vita. Con te è diverso. Io sento che beh... tu non te ne andrai, ne sono quasi sicuro. Qualsiasi persona entri nella mia vita non sarà mai importante quanto te.» sussurra lui piano per poi stringermi in un abbraccio.
E in quelle braccia mi sento a casa.

Cliché || Ashton IrwinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora