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[Ashton]

Un anno prima

Osservo l'esile figura di Mia stretta al mio petto, mentre dorme tranquillamente.
"Amica" è questa la parola che continuo a ripetere nella mia mente mentre guardo la ragazza.
Tendiamo a catalogare le persone: parenti, amici, conoscenti, colleghi, compagni, fidanzati, nemici...

Mia è sempre stata considerata da me un'amica, ma, ora vedo la cosa diversamente.
Ho baciato le sue labbra soffici più di un anno fa, ma, lo rifarei ancora e ancora.
La conosco così tanto bene che di lei ricordo ogni minimo dettaglio: il suo modo di mordersi continuamente il labbro per non far scendere qualche lacrima, le guance rosse ad ogni complimento e il mondo in cui gioca con le sue dita quando si sente in imbarazzo.

Per Gwen non nego di provare qualcosa, ma con Mia è diverso. Magari confondo semplicemente un'amicizia più forte all'amore o qualsiasi cosa sia.
È sbagliato. Sbagliato rovinare un'amicizia per una cosa che non so neanche cosa sia. Sbagliato perché lei mi vede come un fratello, una persona di cui fidarsi, e deve essere così.

La ragazza si stringe più a me mentre io circondo la sua vita con le mie braccia. La frangetta bionda le va quasi sugli occhi, le guance sono leggermente arrossate, ha una piccola smorfia in viso e la mia felpa la fa sembrare ancora più piccola.

Continuo a guardarla, tutto ciò che provo è confusione. Io non sono innamorato. Non sono innamorato. No.

Mia si muove lamentandosi, un altro incubo. Sarà il terzo questa settimana. "Non te ne andare" è questo che capisco sempre tra i suoi lamenti mentre mi stringe ancora, quasi stritolandomi.

Mi moridicchio il labbro, indeciso sul da farsi per poi abbassarmi all'altezza della ragazza. Poso le mie labbra sulle sue per quello che mi sembra essere troppo poco e sono sicuro di averla vista sorridere. Questo sarà il nostro ultimo bacio, ma, a me va bene così o meglio vorrei.

«Sai Mia, ognuno di noi nella vita è destinato a qualcuno o meglio a me piace credere così. Io sono convinto che io e te siamo destinati, la leggenda del filo rosso che unisce le persone. È abbastanza stupido lo so.» sospiro, è patetico, sto parlando da solo ma ne sento il bisogno. «Io vorrei essere unito ad un'altra persona, sarebbe più semplice. Io e te siamo amici. Amici. Nonostante io abbia voglia di stringerti ogni secondo e dirti quanto tu sia speciale. Non sono cose che fa un amico,no? Ne parlo mentre dormi perché sono codardo, ho paura della verità. Mia sei una delle persone a cui tengo di più, colei che mi fa venire le farfalle allo stomaco, ma non voglio rovinare il nostro rapporto. Ti voglio più che bene e te ne vorrò sempre.»

«Non te ne andare, Ashton, non lasciarmi sola.»

Cliché || Ashton IrwinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora