«Gwen, sta calma.»
«Calma!? Come posso stare calma? Calum mi presenta ai suoi genitori! Calum Hood!»
«Ma già li conosci, idiota.»
«Lo so! Mi presenta come ragazza, capisci?»Gwen continua a correre per la sua stanza, cercando le scarpe.
«Dove sono? Ma è normale perderle? Le avevo in mano trenta secondi fa!»
«Gwen sono accanto a te»
Lei borbotta qualche insulto per poi mettersele e guardarsi allo specchio.
Indossa un vestito bianco, con la gonna svolazzante che le arriva al ginocchio, ha i capelli blu sciolti che le scendono morbidi sulle spalle.Calum vuole presentarla ai suoi genitori come fidanzata.
Nonostante gli alti e bassi si frequentano da un anno e stanno insieme da tre settimane.
Calum tiene molto alla sua famiglia e vuole renderla partecipe della sua relazione con Gwen.
La ragazza è molto, tanto, nervosa al riguardo.«E se facessi qualche doppio senso senza volerlo? Se fossi inopportuna? Io quando mangio sembro un maiale. Se quello che preparano non mi piace? Col cavolo che lo mangio. Secondo te starò simpatica alla madre? Ma che domande, è ovvio, sono fantastica.»
È da quasi una settimana che mi assilla con le sue paranoie.Gwen dà un urlo appena sente il clacson di un auto. Mi tira per un braccio fino al piano di sotto, per poi aprire la porta e trovare Calum con una rosa in mano.
Non sono stupita dal gesto di Calum, è sempre stato una delle persone più romantiche che conosca.
La ragazza prende il fiore tra le mani per poi baciare a stampo il moro, che sorride.«La porterò a casa per le dieci e mezza, puoi avvisare sua madre?» dice Calum, mentre Gwen prende la sua mano e gli sorride.
«Puoi anche tenerla, non credo a sua madre dispiaccia.» ridacchio mentre Gwen mi guarda male.
I due mi salutano, e sfrecciano via nell'auto di Calum.
Chiudo la porta della casa di Gwen, e inizio ad incamminarmi verso casa mia, quando mi arriva un messaggio."Ci vediamo tra mezz'ora sulla collina dietro il parco."
~~~
Arrivo sulla collina e resto leggermente confusa dal fatto che Ashton non ci sia, ma un telo giallo è sul prato.
«Pensavo fosse una cosa carina.»
Mi giro e vedo Ashton appoggiato ad un albero.
«Credo lo sia, anche se il giallo del telo è discutibile.»
Lui ridacchia per poi sdraiarsi e far cenno a me di fare lo stesso. Mi sdraio accanto a lui e mi sorride.«Mi ero promesso che quest'estate avrei dormito sotto le stelle. E ho pensato, perché non sulla collina? Da qui si vede bene il cielo ed è un posto tranquillo.»
«Perché con me?»
«Perché no?»In quest'ultimo periodo vedo Ashton molto strano, più che strano, affettuoso.
Ci sono sempre stati abbracci tra noi, ma ultimamente sembra sempre alla ricerca di affetto.
Affetto che tutti cercano di dargli, ma lui cerca solo da me.
Ad affermare la mia teoria è Ashton, che mi cinge la vita con il suo braccio, cosa che mi fa arrossire. Negli ultimi giorni credo di aver dimenticato il mio colorito naturale dato che sono sempre rossa.«Dieci giorni.»
«Un numero e una parola. Che significa?»
«Partirò tra dieci giorni. Il viaggio è stato anticipato di due settimane. Guarda il lato positivo! Invece di tornare il ventinove dicembre, tornerò il diciannove dicembre.»Affondo la testa nel suo petto stringendolo più forte, come se potesse svanire da un momento all'altro.
«Ti prometto che in questi dieci giorni sarò la persona migliore del mondo! Tre mesi voleranno, e io sarò di nuovo qui a romperti le scatole e a dirti che ti vesti male.»
«Dici che mi vesto male e poi compri un telo di un giallo orribile.» borbotto, con la voce leggermente ovattata dalla sua maglietta, mentre lui mi accarezza i capelli.«Leva quella mano dai miei capelli prima che te la tagli.»
«Ash, sai, odio quando mi toccano i capelli! Ma tu hai le mani speciali e puoi, sono fatte di zucchero filato secondo me. Posso morderle?» mi scimmiotta lui e io trattengo una risata.
«Non l'ho mai detto.»
«Da ubriaca sì.»Sbuffo e lui continua ad accarezzare i capelli.
Forse è vero che mi piace quando mi tocca i capelli. Forse.«A volte ci sono cose che tu odi, ma ti piacciono quando le fa una persona a cui tieni.»
«Cosa te lo fa pensare?»
«Io odio dormire all'aria aperta, tu hai sempre voluto dormire sotto le stelle. Ma stasera, con te, mi sembra quasi che dormire all'aria aperta sia stupendo.»
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Cliché || Ashton Irwin
Fanfiction«Quando la vedo sento qualcosa nella pancia e...» «Potrebbe essere anche schifo.» Cover gentilmente realizzata da @PomodorinoSorridente