Davanti agli occhi del mondo era un edificio aperto a tutti gli studenti curiosi di imparare la magia, attraverso l'alchimia e la scienza, venissero pure da ogni angolo del globo conosciuto; ma dietro le quinte no, nelle sfarzose segrete era frequentato da streghe e creature oscure, da gente che era costretta con la forza a stare lì, poiché, così facendo, le istituzioni avrebbero tenuto a bada più facilmente chi non era destinato a seguire le regole.
La Black Nocturne, istituto scolastico per maghi e maghe in superficie, vera e propria prigione per le streghe nei bassifondi, si spostava da un luogo all'altro come un'isola sospesa tra le nuvole. Il Midnight non era nulla in confronto, avrebbe potuto essere una delle sue torri per quanto era piccolo messo in proporzione.
Essendoci centinaia e centinaia di studenti provenienti dalle più svariate nazionalità, l'edificio era impregnato da un incantesimo linguistico, che permetteva agli alunni di parlare e capire ben sette lingue diverse quando si trovavano tra le sue mura, ovvero cinese, inglese, francese, tedesco, italiano, giapponese e russo (esclusa la propria, naturalmente).
Nell'ala ovest, poi, c'era la biblioteca. Minuscola, poiché erano in pochi a frequentarla, poiché gli studenti preferivano usare i computer delle aule di informatica anziché sfogliare pagine e volumi.
Nel duemilasette, però, la scuola fu costretta a chiudere i battenti, a causa di alcuni gravi fatti accaduti al suo interno.
Tuttavia, Eveline continuava ugualmente a frequentare di nascosto la piccola biblioteca situata nell'ala nord. Due giorni prima della notte del Midnight, infatti, la strega era lì che gironzolava, nel cortile deserto oramai in rovina, quando qualcuno la colse di sorpresa.
«Konbanwa, piccola libraia. Sempre qui, anche di notte eh?»
Eveline per poco non si fece prendere un colpo.
Fu attraversata da un brivido gelido e pungente nel sentire quella voce flebile, anche se il tono del suo amico era tranquillo e leggero. Ma il suo viso no, quello dava sempre l'impressione che non avesse dormito affatto.Era un ragazzo di media statura, i capelli corti e scuri, i tratti affilati, orientali. Quella sera, come suo solito, indossava un abito piuttosto elegante: camicia nera, gilet e pantalone scuro.
«Ma cosa vuoi? Mi segui?» gli rispose lei, guardandolo come se avesse voluto tirargli una ginocchiata in fronte.
«Pensavo che avessi smesso di venire qui di nascosto.»
«Non parlarmi come se fossi ancora una ragazzina», alzò gli occhi al cielo, scocciata.
«In realtà ti cercavo» ammise Hiroshi.Eveline esitò a lungo.
Al di là della grata arrugginita, che faceva da recinto alla struttura abbandonata, il portone semidistrutto della biblioteca riportò indietro nel tempo la memoria della strega, e con quella si trascinò anche il suo sguardo: quest'ultimo fece il giro su quel che un tempo era stato il verdeggiante giardino puntellato di fontane, su quel luogo per lei intriso di ricordi e di carta.
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Nero su Bianco
ФэнтезиEveline è una strega Bianca che ruba oggetti preziosi per vivere, rivendendoli al suo giro di acquirenti e collezionisti. Ha sempre vissuto alla larga dalle altre persone, un po' come tutte le streghe del suo tempo, poiché la sua razza è considerat...