«Steiyn? Steiyn! Riesci a sentirmi?»
Steiyn la sentiva eccome, la voce della ragazza, che lo chiamava. Eppure, gli sembrava così lontana.
Non riusciva ancora a riaprire gli occhi, era come se lo avessero svuotato di ogni energia.
Pochi secondi dopo, si rese conto di trovarsi seduto, con la schiena appoggiata da qualche parte, forse su un lato di qualche scaffale.
Si sforzò di riprendersi, stavolta ci riuscì, debolmente. Sta di fatto che, non appena tornò in sé, ebbe come uno scatto.
Eveline era lì, davanti a lui, in ginocchio alla sua altezza, gli teneva i palmi sulle spalle: «Steiyn! Stai bene? Si può sapere cos'è successo?»
Il ragazzino si scostò bruscamente da lei, guardandola come se avesse visto un mostro, e lei, per tutta risposta, si scostò a sua volta, togliendo via le mani.
Perché lui reagiva così? Non capiva.
Steiyn si portò una mano sul petto, cercando il mezzo medaglione sotto la maglietta. Si calmò subito quando lo trovò, sospirando di sollievo.
In quel momento, l'Elementwin scintillava di luce bianca. Era una cosa che succedeva sempre quando lo Skreenight che lo portava provava dolore fisico o mentale.
Steiyn non seppe bene cosa pensare: guardò alla sua sinistra, forse...? No, anche l'arco era lì, accanto a lui. Ma perché?
Si portò una mano tra gli occhi, gli stava scoppiando la testa. Che cosa era successo? Eveline gli aveva fatto qualcosa? Perché lei non gli aveva rubato il medaglione? Lui ora l'aveva capito che lei lo voleva.
O forse, possibile che...?
Gli occhi dei due si incrociarono in un lungo sguardo: quelli grandi e verdi di lui si strinsero in due fessure nello studiare quelli candidi di lei, bagnati di preoccupazione.
«Cosa?» provò la strega, incerta.
«E-eveline?» provò anche lui, inclinando il viso, scrutandola.
«Mi hai fatto prendere un colpo, sai?» lo incalzò «Ora mi spieghi cosa è successo, per favore?»Lui restò così sorpreso che non riuscì a nascondere la cosa: «Aspetta, ma tu...! Non ricordi proprio niente?»
L'altra s'accigliò: «Cosa dovrei...?» poi la sua espressione cambiò completamente: «Oh no, non dirmi che...»I due esitarono, all'unisono.
Allora lei, in un certo senso, ne era consapevole!
La ragazza si portò una mano sul viso, stropicciandosi le guance: «È successo un'altra volta, non ci credo» afferrò il ragazzino per le spalle: «Mi dispiace, mi dispiace davvero un sacco! Ti ho... fatto del male?»
Lui provò a ricordare: «Io... non lo so. Ricordo solo che non riuscivo a respirare. Tu cosa ricordi, invece?»
Eveline esitò qualche secondo, prima di rispondergli: «Stavo... assimilando il potere dal libro. Poi ti ho visto a terra e non capivo cosa ti fosse successo. Pensavo che fosse stato Jack Settevite a farti del male, pensavo che lui fosse qui, nella biblioteca!» quindi si guardò i palmi «E invece... sono stata io... che tristezza.»
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Nero su Bianco
FantasyEveline è una strega Bianca che ruba oggetti preziosi per vivere, rivendendoli al suo giro di acquirenti e collezionisti. Ha sempre vissuto alla larga dalle altre persone, un po' come tutte le streghe del suo tempo, poiché la sua razza è considerat...