Capitolo 15 - L'ultimo Skreenight

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«Mi stai ricattando?» Eveline strinse i denti, trattenendo la rabbia dentro di sé.
Steiyn non si lasciò incantare: «Hai cominciato tu, con le minacce, mi pare.»

La giovane esitò. Nel chiedere al ragazzo di fare quell'incantesimo combinato, capiva perfettamente che per lui non sarebbe stato affatto semplice acconsentire, dato quel che gli era successo nel galeone. 

Si ricordò improvvisamente dell'interferenza che aveva avuto la luce del suo Elementwin, dentro quella grotta. Lei lo sapeva benissimo: quando il medaglione faceva in quel modo, era perché lo sforzo del potere magico era tale da indurre il gioiello all'autodistruzione. 

Steiyn era stato fortunato che il suo Elementwin non avesse subito crepe o spaccature, forse anche una cosa dovuta al fatto che, essendo a metà, non aveva potuto rilasciare al massimo tutto il suo potenziale. Eppure, quell'incantesimo fatto insieme a lei, aveva spinto la forza del ragazzino a sfiorare pericolosamente quel limite. 

Ora, difatti, lui le chiedeva un compromesso. 

La strega agitò il capo, poco convinta: «C'è quel Cacciatore, non me la sento di venire con voi fino all'ultimo piano.»
«Lui non fiaterà» tentò di convincerla lo Skreenight, «Se ci prova, lo fermeremo noi. A costo di fargli scalare l'intero castello senza l'Elementwin addosso.»

«No, forse tu non hai capito» s'irritò l'altra, «Io questo rischio non me lo prendo. Quel tizio mi terrorizza, non voglio neanche più avvicinarmi a lui, figurati farci squadra.»
L'espressione dello Skreenight divenne più triste: «Eveline, tu sei una strega, la tua forza ci serve. L'hai visto cos'è successo con tutti quegli Animy? Se non ci fossi stata tu a difenderci, adesso io non starei qui a parlartene.»

«Non mi interessa» concluse Eveline, secca, «Io con quello non ci vengo, mi dispiace.» Quindi, s'allontanò di qualche passo, mostrandogli la schiena.

«E come faremo ad aprire gli altri Timely Door?» provò Steiyn, ancora.
Lei si girò verso di lui, leggermente: «Non è un problema, non ce ne sono altri. Questo qui è l'ultimo.» 

Il ragazzino si stupì a quella dichiarazione. Ciò significava che, in totale, gli Skreenight erano cinque? Incluso quello che stava dentro il portale alle sue spalle, lì, sospeso a mezz'aria nel vicolo?

La strega fece apparire la sua scopa, in una nuvola di fumo. 

Tuttavia, esitò: una sensazione familiare le strinse il petto. 

Si voltò a cercare lo sguardo deluso dello Skreenight, per poi rigirarsi, spostare la sua attenzione su un punto indefinito tra i palazzi e voltarsi ancora, più volte. 

Era così indecisa! 

Si strinse nelle spalle: non poteva credere che stesse succedendo di nuovo, come quel giorno, tra la neve candida.

«Oh, e va bene!» sospirò, seccata, «Steiyn, io vi aiuto con Settevite e tu, in cambio, farai l'incantesimo con me.»

Gli occhi scuri del ragazzino parvero illuminarsi di colpo, tanto che si lasciò scappare un sorriso. Tuttavia, lei lo ammonì, con un gesto della mano: «Ad una condizione, però: ci vediamo direttamente al sesto piano.»

«Al sesto piano?» chiese l'altro, ora più confuso.
Lei gli accennò un sorriso: «Sì, è lì che sto andando, devo sistemare una cosa mia. Non verrò in questo Timely, quindi cercate di non restarci secchi.» 

Si mise a cavalcioni sulla scopa, nel finire di parlare: «C'è una Blast Off da quelle parti, uguale a quella con la biblioteca dentro, ti ricordi? Se la trovi ancora chiusa, aspettami lì davanti che arrivo. Se aspetti tanto, vuol dire che si è chiusa con me dentro, quindi non aspettare più e raggiungimi al settimo piano. Se la trovi aperta, invece, entra. Molto probabilmente, io resterò lì fin oltre la chiusura.»

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