Capitolo 19 - La scatola

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«Scusate, ho dimenticato di farvi vedere una cosa» fece Steiyn, richiamando l'attenzione degli altri su di sé. 

Gli Skreenight stavano discutendo animatamente tra loro già da qualche minuto quando, dalla tasca del pantalone, il ragazzo tirò fuori la mappa che aveva già mostrato ad Heyel, dispiegandola completamente. 

«Ehi, ma questa non l'avevi presa sulla nave?» ricordò Areck, arricciando il naso quando l'odore della salsedine impregnato nella carta sfiorò il suo olfatto estremamente sviluppato.
Lui annuì: «Esatto, ma non è questo il punto.»
«È nella lingua delle streghe» gli fece eco il Cacciatore, incrociando le braccia.

La dragonessa esitò qualche secondo, un po' confusa: «E... quindi?»
Heyel alzò lo sguardo al cielo, poi le buttò addosso tutto il suo sarcasmo: «Ho capito che hai un occhio solo, ma pensavo che riuscissi a vedere che è scritta a mano.»
Lei gli sorrise con fare canzonatorio: «Sai anche pensare, adesso? Che carino che sei.»
Zhore, lì accanto, ridacchiò tra sé nel vedere i due scagliarsi addosso fuoco e fulmini col pensiero.

«Ragà, non è il momento» sospirò Steiyn, rimproverandoli entrambi.
«Aspetta un attimo» s'intromise Rinae, timidamente, inclinando un po' il viso, «ma la lingua delle streghe non poteva essere scritta solo dalle streghe?»
Il Cacciatore annuì: «È quello che stavo cercando di dire» disse, lanciando contemporaneamente un'occhiataccia ad Areck.
«E questo che diavolo starebbe a significare?» sbottò quest'ultima, «Che c'è un'altra strega, oltre ad Eveline, dentro questo castello?»
«Però! Sei perspicace» la prese in giro lui, rispondendole con un sorrisetto ironico.

«È la prima cosa che ci è venuta in mente» sottolineò Steiyn, più serio, cercando di far mantenere l'attenzione degli altri due sull'argomento, «A meno che Settevite non se la sia fatta scrivere da qualcun altro al di fuori di queste mura, prima di creare i Timely, come progetto.»
«Perché? I posti dove siamo stati fin ora avevano bisogno di un progetto?» si stupì la dragonessa, «Solo a me sembravano cose random buttate completamente a caso con in mezzo un sacco di mostri?»

«Il progetto serve solo come base per permettere al creatore di non perdersi» puntualizzò Rinae, che di portali se ne intendeva, «Il contenuto del Timely Door tende spesso ad assumere forme simili a ciò che viene custodito all'interno, ed essendo che all'interno c'eravamo noi, l'aspetto dell'ambiente è sicuramente stato influenzato dalle nostre personalità e dalle vibrazioni sonore del nostro potere magico. Ancor di più quello direttamente intorno al soggetto in questione, quel pezzo d'ambiente subisce sempre la maggior distorsione.»

Steiyn incrociò le braccia, nel riflettere: «Allora è per questo che il paesaggio cambiava, ogni volta che ci avvicinavamo allo Skreenight prigioniero?» chiese, ripassando nella mente tutti i Timely in cui aveva notato questo dettaglio, compreso il suo, essendo che lui ne aveva visti più di tutti, quella notte.
«Precisamente» annuì la Skreenight.

«Quindi, questi progetti base, possono essere creati solo dalle streghe?» provò Heyel, più curioso.
«In realtà no» agitò il capo la ragazza, pensierosa, «Al contrario, può crearli quasi chiunque. Pensa che anche io sono in grado di crearli. Sinceramente, non riesco a capire perché un alchimista potente come questo Jack Settevite dovesse chiedere una cosa così semplice addirittura ad una strega.»

Steiyn fece scorrere gli occhi sul foglio, nel breve silenzio che si venne a creare in quel momento.
«Ci sono troppe cose che non tornano... e non mi piace per niente» concluse, rabbuiandosi.

Areck si portò le mani ai fianchi: «Cose che non tornano e che, guarda un po', in un modo o nell'altro hanno sempre a che fare con una strega.»
Il ragazzino si morse un labbro, voltando lo sguardo altrove, ma in quel momento non poté fare a meno di darle ragione.

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