Capitolo 18

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-Hey! Dove vai!- sfinito,cercavo di raggiungere Amanda

-Lontano da te!-

-Ma cosa ti ho fatto?-

-Come sei entrato nella mia vita,devi uscirne all'istante!- urlò con le guance rigate dalle lacrime

-Amanda,io ti amo!-

-Non mi importa più di te!-

-Aspetta!!-

-Aspetta...Torna da me!-
Mi svegliai sudato nel mio letto,immediatamente guardai la sveglia per vedere che ore erano

9:47

Guardai fuori dalla finestra e,al posto di vedere il sole splendente di Miami,vidi la candida neve  di Toronto,la mia nuova città.
E ora capii perché avevo sognato ancora lei.
Non era frutto della mia immaginazione,
Era successo realmente.

Una settimana prima

-Josh,vieni giù un attimo!- urlò mia madre

-Si arrivo!- mi staccai dal telefono per risponderle,ponendo una mano sopra di esso

-Devo andare,a dopo piccola. Ciao- salutai affettuosamente la mia ragazza

-Ciao- ricambiò lei con un sussurro

Schiacciai la cornetta rossa e scesi le scale.

-Dimmi tutto mamma...papà cosa ci fai qua? Non dovresti essere al lavoro?- chiesi stupito.

Notai velocemente che tutt'e quattro eravamo lì.

-Siediti.- ordinò mia madre,e così feci.

-Allora Josh,so che tutto questo sarà per te uno scandalo e sarà difficile riaffrontare questa cosa,ma ce ne dobbiamo andare.-

Il mio cuore fece un sonoro crack

-Cosa...- sussurrai flebilmente

-Gli affari non vanno bene qui. Dobbiamo andarcene a Toronto...so che hai la tua vita,ma è uno sforzo che devi fare per me,per la mamma,per il bene della nostra famiglia.- disse mio padre

-Io con voi non ci vengo! Io resto qua! Non me ne voglio andare!- urlai a squarciagola. Dopodiché,presi la giacca,il cellulare e uscii di casa.
Salii in sella alla mia amata moto,non sapevo nemmeno dove andavo,ma di sicuro cercavo di scappare da quell'orribile situazione che si è creata nel giro di pochi secondi.
È incredibile come delle semplici parole possano incasinarti la vita.
Possono essere poche,molte.
Una sillaba o un discorso.
Ma il dolore è sempre lo stesso

Mi ritrovai in centro,così mi venne un'idea.
Dopo aver girato alla rotonda due volte a destra e una a sinistra,mi ritrovai davanti a casa Dallas.
Suonai al campanello

-Si?-

-Cam sono io,ti prego fammi entrare-

-Va bene...-

L'imponente cancello si aprì con un sonoro cigolio,e percorsi velocemente la strada per arrivare all'ingresso

-Amico,hai una faccia,dimmi tutto!- disse Cameron sedendosi sul divano

Dopo una manciata di secondi decisi di pronunciare tre parole laceranti per me

-Mi devo trasferire-

L'espressione di Cameron cambiò nell'arco di pochi millisecondi.

-Dove vai stavolta?- sospirò

-Toronto...-

-Oh perfetto! Anche in un altro Paese!-

-Cam,non l'ho scelto io!-

The Weight. ||Shawn Mendes||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora