Partenza

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  Località: Nord, Grande Inverno. 

 Il Parco degli Dèi di Grande Inverno, nel Nord, è un ombroso luogo primordiale con tre acri di foresta rimasta vergine per diecimila anni. Vi crescono alberi-sentinella, pini-soldato, querce, alberi del legno, frassini e biancospino. Al centro dell'area, si trova un piccolo, gelido stagno oscuro sovrastato da un secolare Albero del Cuore. L'albero-diga ha corteccia bianca come ossa e foglie d'un rosso scuro, simili a mani insanguinate. Nel tronco è intagliato un lungo viso malinconico, i cui occhi, profonde cavità rosseggianti, piangono linfa asciutta. Quel volto lacrimante è osservato da qualcuno, da circa un quarto d'ora. Un giovane ragazzo dai corti capelli corvini e con occhi color ghiaccio, vestito con abiti pesanti tendenti al colore del cielo, che in quel momento era grigio, coperto completamente dalle nuvole che rilasciavano fiocchi candidi e leggeri come piume. La sua espressione era indecifrabile. In quel momento ripensava alle vecchie storie sugli alberi-diga, che la balia era solita raccontargli quando era bambino; non aveva mai dato troppo peso a quelle leggende, lui era troppo sveglio per la sua età per credere a vecchie storie che avevano lo scopo di spaventare i più piccoli e renderli più docili. Il parco degli Dei quel pomeriggio era silenzioso come sempre, nessuno, nemmeno la servitù passava da quelle parti, anche solo per una breve preghiera; quel luogo in un certo senso provocava inquietudine, ma non a lui. Non a caso, quello era il suo posto preferito, dove si rifugiava per leggere o per stare da solo quando non voleva gente attorno, le persone che conoscevano quel suo nascondiglio erano davvero poche, infatti non fu sorpreso quando uno di loro lo trovò: quel servitore, o meglio, il suo amico, si chiamava Penguin, e si conoscevano fin da quando erano piccoli. I suoi genitori lavoravano come servitori a Grande Inverno, e lui gli fu affidato come servo personale, ma non lo aveva mai trattato come tale; tra loro era nata una grande amicizia e intesa, era un ragazzo molto allegro e solare, tutto il suo contrario. Lui, il primogenito della sua casata era freddo e distaccato, razionale e per niente propenso alla conversazione non necessaria. Era molto intelligente e astuto, con un pizzico di malizia. Penguin, che lo conosceva bene, avrebbe aggiunto altri particolari sul suo carattere, che solo lui conosceva. Law all'apparenza poteva apparire educato e gentile, ma quella era solo una facciata. Era una persona molto cinica, oltre che sadica oltre modo, con una passione viscerale per lo studio sul corpo umano, cosa molto insolita per un lord; insomma era un bel tipo. Fu strappato ai suoi pensieri dalla voce del suo servitore, che gli si avvicinava lentamente, fino a portarsi al suo fianco:

  << Mio Lord, vi stavo cercando. >>.

<< Penguin ti avrò detto un milione di volte di chiamarmi con il mio nome, te lo avevo concesso sin da quando eravamo piccoli ricordi? >>

<< Certo che me lo ricordo, è solo che vostro padre mi ha rimproverato per questo fatto, quindi preferirei evitare che la cosa si ripeta. >>

<< Mio padre non è qui, ci siamo solo noi due quindi puoi stare tranquillo. Ad ogni modo cosa dovevi dirmi? spero non sia la solita questione. >> si voltò verso di lui, con un'espressione scocciata: sapeva già cosa era venuto a dirgli il suo amico, e francamente, ne aveva le palle piene.
Penguin intuendo i suoi pensieri sbuffò divertito;

<< Lo so che la faccenda vi pesa molto, ma non potete opporvi al matrimonio che vi è stato imposto da vostro padre; provate a guardarla da un'altra prospettiva meno tragica. >>

<< Impresa ardua, dovrei far finta di nulla sposando una donna che nemmeno conosco ed esserne felice, solo per poter accontentare la mia famiglia? ti assicuro che ci sto provando ma..sai anche tu che non sono un figlio obbediente. >> No non lo era, per niente.

<< Non potete andare contro vostro padre, lo sapete bene. >>
<< Lo so perfettamente, ma preferirei di gran lunga essere spedito alla barriera, meglio essere un Guardiano della Notte che un Lord, avrei meno rotture >>
Il servitore rise, quelle parole se l'era aspettate dal suo Lord e amico.

<< Immagino, ad ogni modo sono venuto a dirvi che domani mattina presto dovrete partire per recarvi ad Approdo del Re, lì si terrà l'incontro con la vostra futura moglie e la sua famiglia. >>. A quelle parole il moro portò gli occhi al cielo e sbuffò sonoramente, per poi riportare lo sguardo sul ragazzo di fronte a lui;
<< Non capisco questa poi...andare fino a quella città di matti, solo perchè mia sorella minore si è sposata con un membro della casata Lannister, di cui suo padre è il regnante dei sette regni, uno svitato ( con una stramba pelliccia di piume rosa) che ha deciso che questo ridicolo incontro si tenga lì, davvero assurdo. >> A volte il destino sa essere veramente stronzo.

<< Che dire, Lannister, Stark e Greyjoy riuniti al castello del re...sarà un interessante incontro. Ad ogni modo non dovreste essere così pessimista: magari la vostra fidanzata è bella e intelligente...alla fine potreste anche innamorarvi. >>. Law inarcò un sopracciglio. Lui innamorarsi? era più probabile che gli estranei attraversassero la barriera, sempre che simili creature esistessero. Questo matrimonio non era stato organizzato per essere un'unione d'amore, ma di interessi politici e militari. Suo padre mirava sicuramente ad avere dalla sua parte la flotta di ferro dei Greyjoy, e quale occasione migliore se non far sposare il suo infelice figlio con una di loro? un vero schifo. Sospirò rassegnato. Con le buone o con le cattive, suo padre sarebbe riuscito a forzarlo quindi perchè complicarsi ulteriormente l'esistenza?

<< Meglio iniziare a preparare il necessario per il viaggio, ci vorranno 3 giorni per arrivare a destinazione, quindi meglio muoversi. >>. Seguito dal suo servitore si avviò verso l'interno; avrebbe passato un'altra nottata insonne e si sarebbe svegliato con le occhiaie più marcate del solito. Sperò che almeno questo avrebbe disturbato la sua futura moglie, evitando in qualche modo quella unione forzata. E ci sperò davvero.  

Il Lupo e il KrakenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora